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♦ Marina Demelas | |
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Sabrina Arghittu
Le 70 poesie di Sabrina Arghittu
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È nelle rocce oscure ed immutabili che
scorgo l’essenza del mio amore per te:
all’apparenza freddo, crudele,
acciaio duro più delle pietre stesse,
tuttavia...
…tuttavia necessario come il polline,
la pioggia in siccità, una
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Sfiorivano le ombre
sotto le frasche piangenti,
come primule dolci e selvagge,
ansiose del loro sole bello e taciturno.
Tuttora non posso tracciare
i confini, odiare quel passato
carico di affetto nelle tasche e
di baci nella fronte,
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Nel tuo abbraccio io abbraccio
ciò ch'esiste
e quel che vi è di più caro
alle costellazioni celesti
oltre la vita ed
alla natura dei suoi germogli incantati,
quel ch'esiste in
un orologio a pendolo
al ticchettio delle sue
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Quando
si farà triste la sera
scenderò la scale
mano nella mano
con te.
Giungerò ai tuoi ricordi
e ai tuoi riflessi
dorati, quando
il giorno accompagnerà
ai tuoi occhi
la desolazione di lunghe
distese e
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È di notte che mi
accartoccio sotto i tuoi
occhi, e soffiano dal
petto i ricordi dell'anima
che un autunno accompagnava
alle sue foglie mattutine.
È di notte che accarezzo
con la testa la carne e la tua guancia
che faccio del
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Come un soffio caldo
una sera d'estate è il tuo
respiro sulle mie ginocchia,
che s'attende alle luci dell'alba
col fiato spezzato da umidi abbracci.
E' vicino al letto la nostalgia
che incarna i tuoi occhi,
parlano i miei occhi della
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Riconosco ancora il tuo profilo
in mezzo alla folla e agli
asfalti umidi di neve,
sotto ai lampioni e
le luci deserte della città.
Il tuo profilo come
incrollabile pensiero che
viaggia in cuor mio
tuttora preservato da ogni male
quanto
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Le strade coperte di gelo e
assopite di candore nevoso:
le veniva da piangere.
Per il cemento sagome scure e
incerte come
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Si odono tra i cipressi
nelle notti infeconde
di chiare celesti e cieli ridenti
i pianti puerili
della bimba tesa alla
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Piccolo come un pungo di sale il mio cuore
si apre ai tuoi occhi coperti dal manto di
un sole nevoso che si getta sul
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Mi vedo tra i sentieri e
le pagine bianche e i muri sottili,
a scavare le mie ossa,
ridente e di bianco vestita.
Mi vivo
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Sabrina Arghittu.
Mi tremano le guance sotto al tuo nome
davanti allo specchio, nella tua pancia,
mi tremano le guance.
Mi bruciano gli
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ristagna fragile il
mio pensier
laddove tutto tace
sovente come la
neve a dicembre.
Palpita umido il
terreno tra
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Com'è dolce la notte
lontana dalle tue braccia,
piano piano
è di rado vissuta
come il vento che ride
tra salici e foglie.
Com'è triste il pianto
di colei che si abbandona,
lenta lenta,
ai tuoi remoti gesti.
Si
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Dove finisce il giorno
si apre il chiarore
delle bianche notti.
E le grida d'inverno
che s'accompagnano
al letto sporco
di lacrime di cenere.
Mi hai dimenticata
così che io possa
cessare d'amarti...
poco a poco,
cesserò
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Di notti felici odo il rumore
delle foglie e gli squarci
delle labbra assopite dal freddo.
Di notti felici assaporo
le umide lenzuola e l'istante nascosto
che da te mi tenne lontana.
Io ti amo tra i gigli e i mattoni
il cemento e la terra
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E' come l'impressione che tu sia qui,
vicino al focolaio del mio cuore,
braccio a braccio sulle coperte dell'alba
e un leggero riposo disteso.
La parte di me che si eclissa nei
tuoi occhi riflette il sole ambrato
e porta con sé i segreti
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Ho nuotato nei fanghi
della sottomissione
ed avevo le ginocchia
bagnate d'amore.
Ho lubrificato il mio viso
con le notti
disteso l'anima
sulle rime dei tuoi sospiri.
Le mie occasioni si sono tinte di nero
e le mie stelle sono
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Porto l’inverno tacito nel cuore
da cinque mesi e ventuno giorni,
con le sue nebbie e una lastra di desolazione.
Di quei
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Ancora si accascia l'anima stanca
su lenzuola consunte di sale,
si affievoliscono i pianti di ciglia scure
versati sui deserti d'estate.
Ed io che ancora ti sento dentro
tra quattro mura che restano,
tra la nebbia due ciottoli ed un
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70 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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