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Lucia Zappalà
Le 68 poesie di Lucia Zappalà
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Non trovavo più la mia strada,
in equilibrio tra vuoto e vuoto,
più vuoto di quanto sapeva di essere...
Un sobbalzo,
le urla coscienti del bilico,
e ne ho costruita un’altra
al di là del precipizio,
dell’abisso sconosciuto,
dove tutto cade nel
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Ti specchi, Sirmione,
nelle acque del Benaco
e lì lasci vagare il tuo sguardo.
Vedi riflesso un Castello Scaligero;
con torri smerigliate
ti fa bella ed elegante
per dare ai forestieri il Benvenuto.
Vedi un borgo medievale,
vicoletti e
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In ogni quadro riscopro te:
tristi campagne ammutite
da ombre di fuoco,
spiagge bionde e felici,
grandi onde smerigliate
che fuggono dall’orizzonte
verso un mare diafano
dove contemplavo, incredula,
belle passioni germogliare
e un sole ancor più
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La seguono cristalli di zucchero
mentre affluisce in un tunnel,
lo percorre sinuosa, lo inonda
poi sbuca a sorpresa,
s’imbelletta la ricotta
con ciliegie candite, scorze d’arancia,
polvere di pistacchi
poi s’arresta
in un orgasmo
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Troppe ferite aperte dall’amore,
un cuore modellato da mille pene,
saliva l’affanno sbarrando ogni gioia,
e la pace: ricordo di altri giorni.
Credevo d’aver perso ogni partita.
Ma una sera d’inverno tra brezze bizzarre
qualcosa di strano
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Il tuo mestiere, poeta,
non è adatto
a essere fotografato.
Che tu stia al chiuso o all’aperto,
resti in silenzio
con un foglio di carta in mano,
lo sguardo fermo a fissare
qualsiasi cosa ti stia davanti:
un oleandro, un calice,
il nulla
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Sbocciano fiori
per portare un nuovo silenzio,
fondare un posto speciale
dove attendere il giorno.
Neanche un sussurro di tristezza
in questo angolo di notte d’estate.
È un’altra forma di silenzio
dove dolori, rumori
uno nell’altro si
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La Verità,
quella che non vuoi sentire
e invece dissi per intero
nel solito posto,
nei soliti lunghi giorni
passati ad ascoltarmi,
è come il cielo d’estate di notte
ma non fa breccia nel tuo cuore.
È limpida e luminosa
e ci si legge
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Per tutte le volte che
si è seduto sul bordo del cielo
mai stanco d’amarti, guardarti
e d’illudersi con baci non dati.
Per tutte le volte che
ti ha portato un bouquet
fuor di misura nella bellezza,
per farti una promessa
coi colori
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Oh principe, che ti chini con la scarpina
mai la corona sarà la mia dottrina.
Che col bacio mi vuoi svegliare
mai del regno mi saprò accontentare.
Voglio chi l’inchiostro nobile sa fiutare
per scrivere pensieri miei senza stupore
e chi
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Quest’Amore in sospeso
è una catena arrugginita,
incoraggiata dall’infinito.
Non molla nel tempo,
invecchia, non si spezza.
Ci stringe e lascia ferite.
Non contenta,
fa altri giri intorno a noi;
un’altra ferita ancora
ci dissangua,
non c’
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La scala del destino...
Sa troppo di silenzi e di ombre
questo paese freddo
dove non sei nata.
Non odii la sua faccia muta,
il suo sguardo sbiadito
ma ami tanto il viso ciarliero,
gli occhi più vivaci e palpitanti
della tua patria.
Di lei
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Nel bosco antico, legato dal tempo,
un vecchio castagno
mette a nudo la sua anima,
non osa un sorriso.
Prima mi narra di silenziosi tramonti,
notti calme, giorni sereni;
di quando, sotto un cielo ignaro di pianto,
sghignazzando e
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E un vento freddo
la porta da me.
Glaciale e trasparente
sogghigna
con labbra borgogna.
Alta nel sublime,
si muove nel mio sonno
su tacchi di ghiaccio
e traccia la linea discriminante
anche con scarpe incrinate.
Vuol sapere
se della corona
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Ho nella vita uno scrigno
dentro gemme semplici e virtuose,
giusti colori
che fan perfetto ogni angolo.
Hanno il rosso
per colorare i ciclamini
e il trionfo della scena.
Per accendere l’inverno
e scaldare di sera
le vene assiderate.
Hanno
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I tuoi occhi
non mormorano lamenti,
gridano forte la libertà.
Hanno perso dei fiumi,
qualche continente, un lago
passeggiando per le vie
della terra
ma hanno davanti
il cielo novellino.
Sono stanchi
e barcollano senza equilibrio
ma si
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Da te sono fuggite per coniare la torre d’oro
e fra mura preziose, curioso, sei andato.
Ma strilla così forte la rabbia in te, adirato,
da non sentir le loro voci cantare in coro.
È sfavillio, è luccichio, è scintillio ed eleganti
ti salutano col
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Sembrano dormire le tue montagne
rilassandosi pei sogni
e nel taciturno recitare
cogli occhi vivi e spalancati
seguono il ritmo dei tuoi passi.
Le vedi sorde
e poi t’ascoltano senza parole.
Le vedi dure
e poi ti addolciscono
con la
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L’attesa è un treno...
Che corre oscillando sugl’istanti
verso vicoli bui del futuro
e con un’ombra rosso scuro
cola impetuoso dentro di noi.
Proviamo come uno strazio
la paura di fermarlo
e sfreccerà, rombante,
fra occhi curiosi,
attenti a non
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Ti chiamava Amore
senza inganno
e poi le urla senza rimorso:
"Non vali niente,
non sei nessuno".
Parole da non dire mai
tuonavano e risuonavano,
alte nel cielo a vibrare;
in te l’arrivo più gravoso
come pioggia battente.
Non c’era
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68 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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