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Emilia Otello
Le 92 poesie di Emilia Otello
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Sono tristi le notti ad Aleppo
senza un appiglio di speranza,
anche il giorno segue la notte
nella sua pece
e la parvenza
di un raggio di sole
muore è
alla fine del giorno.
La speranza giace inerme
inchiodata alla terra dei sospiri,
muore
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Raccontami amore...
di quando il cielo si aprì
davanti ai nostri occhi,
raccontami del mare
dei suoi colori, dell’azzurro
che si confonde
con lo smeraldo dei tuoi occhi.
Raccontami del fuoco
che ardiva le nostre membra
e delle labbra che
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Si rompe il cerchio dell’equilibrio
la corda della coscienza si disfa
il mare non è più mare
e il cielo non è più cielo.
La terra è divenuta piatta
non gira più nell’orbita sua
Beata la bestia selvaggia
che non ha recinti d’oro
né sbarre
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Vivo nella tempesta
con la mia scialuppa
attraverso questi mari
Approderò nell’isola della pace
con la carne a brandelli.
I chiodi del Cristo
conficcati nelle ossa
tradita per spiccioli di verità
non c’è pietà in questo vaso d’argilla.
Oh,
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Poeti, scrittori, liberi pensatori,
dove siete?
Dov’è il vostro intelletto?
Hanno inchiodato il pensiero
disciolto l’anima in liquido ferroso.
Girovagate tra questo falsato mondo
senza più espressione.
Un copia e incolla ed il gioca è
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Quanti giorni ancora scorreranno
per la via del ritorno.
Giro la clessidra,
scivola l’ultimo granello di sabbia
e resto immobile tra i ricordi
Una carezza tra i capelli
il suo bacio tatuato sulle labbra
giace fecondo, tra le croste del
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Non far piangere il cuore di una mamma,
là ci sono le lacrime di Dio.
Anche Maria pianse il Cristo crocifisso
e l’anima si torceva al figliuol suo perduto.
Donna a donna, madre a madre,
non torcere il suo dorato capello
il seno versa ancora il suo
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Ho un sacco pieno di pensieri
un pozzo colmo di emozioni
un fiume di lacrime che trattengo
come nuvole pronte ad esplodere
Cos’è questo cielo nero?
Cosa è divenuta questa terra?
Un teatrino con burattini e burattinai
un gioco a scacchi
e noi
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Io nacqui nel pensiero vivo della notte
che defluiva come acqua di sorgente.
Là fioriva il seme del mio canto
e come ninfea si apriva alla vita
questo fiore incarnato d’amore.
Attraversai deserti e navigai per mari
per sfiorare l’onda del mio
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È l’alba di un nuovo giorno
ancora fiori secchi da raccogliere
ma germogli vivi ci aspettano
ancorati alla speranza
di giorni belli, algidi di primavere.
Ancor non è giunto il tempo
di raccogliere primule
ma tornerà quell’ora
che mi designò
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Ho un angoscia nel petto,
infinita,
come questo tempo che non passa.
Si rompono vetri
a questo urlo sgozzato.
Voglio veder chiaro,
ma la luce attarda a riflettere
in questo solstizio d’inverno.
Lugubre giorno, si allunga
come una sagoma
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Tu, non ti accorgi
quando i miei occhi sanguinano
dietro l’oblio del silenzio,
tacciono anche le pareti
imbiancate di paura e
da soffocanti singhiozzi.
Vai via da me... Uomo!
Tu, che bruciasti i miei sogni.
Tu, che incarnavi l’amore.
Io, che
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Eppur ti amai
come fossi madre.
Ti ergevi come una sposa
e tracciavi i sentieri miei
come fossero sentieri di neve,
ma celavi l’inganno.
Oh donna, che vestivi di luce
dimmi, tu chi sei?
E strappavi i virgulti dal nostro seno
per farli tuoi.
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Sono scene ripetute
che girano intorno alla giostra,
un replay d’immagini
che si susseguono
scandiscono il tempo
a tutte le ore.
E il giostraio tira la corda
batte i tempi
non resta
che eseguir la sua danza
sulla piattaforma dei giorni.
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Resto in attesa
di un nuovo giorno,
che purifichi la terra
da un male che si espande
come cancrena,
amputeranno le mani e i piedi
ed il mare sarà svuotato.
Sputeranno fuori i loro veleni
il loro vomito sarà raccolto
e chi semina
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Semper gentil tu sia,
quella tua mano che sorregge
il peso dell’inquietudine.
Ah, tu non sai e non vedi
quanto bene mi fece.
Nella tristezza mi sovvien vicino...
Mano amica
che mai tradiva e,
né sottraevasi all’altrui bisogno.
Quando
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Invia un messaggio privato a Emilia Otello.
Indirizzo personale di Emilia Otello: emiliaotello.scrivere.info
| E mi raccoglie il sogno
alcova dei miei desideri,
e tiene ombra
di questo tacito silenzio.
Tra galoppanti tenebre
appaiono suoni e immagini
di un canto a me
ancora sconosciuto.
La solitudine avanza
su ali d’argento
e la notte mi
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Non sapranno mai
guardare oltre i miei occhi
né leggere tra le pieghe
delle sofferenze,
perché giammai scrutano
tra le finestre aperte dell’amore
Affiggono pioli
in un’anima in bilico
attraverso i cunei opulenti
di maldicenti pensieri.
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Niente ci può portare indietro
tra quei cancelli aperti
dove i sentieri erano dipinti di rosa
ed il cielo rosseggiante
apriva la bocca ai suoi baci.
In quello scorcio di cielo
i sogni prendevano vita
ed ogni canto diveniva
una sinfonia d’amore.
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| Auguri a chi si ama
in silenzio, al buio,
quando la notte tace
e le ombre
danzano solitarie.
Auguri a chi sente
la musica nel cuore,
a chi si perde e si ritrova
oltre quel tempo ballerino.
Auguri a chi dona
un sorriso e una lacrima
piena
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Cos’è la morte
se non un passaggio
dal visibile all’invisibile.
Non si muore mai!
È una gemma
che si chiude e si schiude,
un fiore che si trasforma.
È l’amore
che mai muore
e resta nel tempo,
un soffio di vento
che ci segue
cammina
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Valle d’Itria, terra incantata,
terra soave di antichi sapori
che custodisci con orgoglio
tra vecchi casolari imbiancati.
Mi perdo con lo sguardi nella tua valle
tra quei viottoli e quei prati selvaggi
ove un tempo pascevano pecorelle
che il
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E la gente corre, corre.
Corre felice,
gli occhi brillano
come luci colorate
e di sta croce, nemmeno l’ombra.
Nessuna preghiera.
Né un mantello per coprire
chi di freddo vive
chi fa della sua coltre un cartone.
Né un sorriso per quel
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Sorrideva Henry
era sereno e sempre allegro,
ed era felice Henry
Il suo sorriso era ovunque.
I suoi occhi erano stelle,
che illuminavano la notte
luce per chi l’amava
erano coppe piene d’amore.
Amava tutto Henry
e tutti amavano lui.
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I giovani si amano e si baciano
ad ogni angolo di strada,
si baciano tra le vie, nei borghi,
si amano di giorno e di notte.
E si baciano ancora,
con il sole, sulla spiaggia,
sotto la pioggia e di sera,
complice la luna, le stelle
che
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In cuor mio sobbalzava
ogni pensiero
ed il riflesso di te mi giunse.
Oh mio amato,
tra le parole e l’infinito
segnavo il tuo nome,
cercavo di giungere al tuo cuore.
Vano il mio cercarti
di ascoltar la tua voce
e le stagioni
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| Dove quel miraggio
diveniva oasi
in questo aspro deserto
come un chicco di grano
fioriva
per allietare
il dolore della morte
e riempire il rintronante
suono del vuoto.
Nasceva
come rosa del deserto
e sgorgava
acqua viva
tra i rovi
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Rivendico ogni diritto
del mio esser donna.
Esser donna, oggi,
mi rende libera di ogni parola
libera di agire con coscienza.
Rivesto l’abito della fedeltà
e della dignità,
perché oggi, io sono,
si, oggi son donna!
La mia voce sarà
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| Confesso,
le mie segrete.
In rotoli di pergamena
che non ho ancora srotolato
segnate da parole in filigrana
e ricucite con fili d’oro
delle mie emozioni.
Canti nuovi e canti antichi
che si rivestono di tanta beltà.
Un effluvio che sgorga
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| E tornava tra le spire del tempo
per sorgere come fenice
dalle ali imbiancate
e rifletteva come luce nuova
al mio canto ritrovato.
Che dirò ora al mio cuore innamorato...
Di tacere?
Di non ascoltare più i suoi battiti?
È lama affilata
che
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92 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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