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Stefano Figoli
Le 43 poesie di Stefano Figoli
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Ti vorrei
un ultima sera
sotto questo cielo, bieco
ad ammirare
gelide stelle.
Ti vorrei
tra superstiti venti
in un tormento di fronde
come flebile carezza
sulle mie ossute mani.
Alzo il capo, sfinito
su squadrate costellazioni
infiniti
leggi
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Non riesco a trascrivere,
nel complice silenzio della notte,
semplici parole
che possano,
in un solo istante,
placare
il frastuono
del mio essere fragile.
Se solo potessi,
nel bisbigliare
concitato
dei nostri cuori,
ascoltare
le tue
leggi
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Sono solo
nel buio della notte.
Impotente,
come ancora negli abissi,
ricerco rifugio
in fragili parole.
Parole
come echi di tempeste,
in ambigui silenzi.
Se io capissi
l'infinito dei tuoi occhi,
mischiato
a lacrime
leggi
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Rapido procedo
lungo impervi sentieri
tra reti di trascurati ulivi
e fitti canneti
mentre
improvvisi bagliori
di opache finestre
si confondono
in torbidi cieli.
Tutto è silenzio attorno.
Caldi venti serali
intrisi
di salmastre
leggi
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Ho chiesto tregua alla morte
sulla tua angosciata bocca
nell'ultimo spasmo
sopra fiumi di sangue.
Ho chiesto tregua alla morte
su rintocchi
di perforate campane
aggredite
da dispotiche urla
di dispersi manipoli.
Ho chiesto tregua alla
leggi
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Ho tanta fiducia in te.
Sono sicuro che potrei attendere
il tuo arrivo, in silenzio
lungo il fiume del tempo.
Tu mi sai ascoltare,
come il sole ascolta la luna
nell'eterno abbraccio di un'eclissi.
Potresti far germogliare
su deserte
leggi
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Intense fragranze
di aromi di arance
riarse
su focolari mai domi.
Ritorno bambino
sul mio
leggi
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Rimango sui miei repentini passi
e ti osservo, fugace
nei luoghi più reconditi
accanto alla porta dell'anima.
Denudo,
dentro i tuoi riflessi,
la vastità dei miei occhi
persi
nel tentativo vano
di ritrovarsi
in infantili
leggi
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Vorrei essere vento, leggero
sopra esili foglie
di nobili alberi.
Vorrei essere nebbia, umile
così da guidarti
lungo
deserti sentieri
delle nostre lunatiche indoli.
Vorrei essere uomo, ombra
nel vespero tramonto
sopra irrequieti
leggi
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Io non ho paura
di cineree nubi
oltre l'infinito Oceano
né delle vostre veementi orazioni
nel soffio eterno dei giorni nostri.
Io non ho paura
dei vostri omertosi silenzi,
delle vostre intimidatorie scie di sangue
in cortei di
leggi
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Io sono Oceano,
sulla tua pelle
alla luce di un lampo
in un valzer di stelle
in un tremulo bacio.
Io sono acqua
e sono fuoco,
in una sola goccia
sopra il tempo
sul tuo petto.
Tu sei vita,
improvvisa
come ali e come terra,
come onde e
leggi
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Stefano Figoli.
Silenzi.
I miei occhi si schiudono
lentamente
sui tuoi occhi grandi,
di petali bianchi
mentre sorde campane,
come remote melodie,
si insediano
verbose
nel frastuono del mio cuore.
Occhi grandi i tuoi
di accecanti nevai,
vertigini di
leggi
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Tu non sai,
quanto sia piacevole e lieve
salire l'irto sentiero,
e il ritrovarsi
arido e asciutto,
sotto un cielo
di baratri e abissi.
Tu non lo vedi
ma il giungere sommesso,
immerso
in una vertigine d'aria,
sottile
come il tenue
leggi
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Nelle mute stanze,
come spirito errante,
mi aggiro
ramingo
e mi disperdo,
anima migrante,
in salmastre note
di un notturno sentiero.
Si levano distanti,
opache luci
di nebbiose stelle
su mari cobalto
di bianche scintille.
Indecisi
leggi
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Sussurranti vele,
navigate
su caroselli di stelle,
beccheggiano
su supponenti onde,
mentre
sussultanti cieli
si annientano
in trasognate inquietudini
di folgori lucenti.
Rimango assorto,
immerso in logore acque,
in un domani che si
leggi
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Fredde mani
accarezzarono
il mio tenero viso.
Non scesero dolci baci
sulle mie guance di bimbo
o languide dita
di conosciuti sguardi.
Ma solo angosce
e tenebrosi occhi
e lacrime di sangue.
In quale cuore di tenebra
i miei passi
avrebbero
leggi
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Resto solo
nel tempo che fugge,
in quell'angolo remoto della memoria
che ci unisce.
Non mi lasciare
nella malinconia del mio giorno,
nel placido rifugiarsi
del mio essere.
Non vi è Dio
che mi possa sedurre
nel vuoto della mia
leggi
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Un raggio ramingo di luna
sgocciola
attraverso la lunga finestra
inondando
la nuda parete
innanzi le mie esauste pupille.
La mia tremula mente
stancamente
danza
nelle ambigue trame
della memoria
e precipita,
come foglia sospinta da
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Capita che mi smarrisca
nel tuo ventre di Superba,
nel cielo terso di Settembre,
e mi disperda
tra vicoli di terra
e risacche di mare.
Accade che io gioisca
tra vapori
di tristi banchine,
vecchie ancore,
crepe spaventose di lugubri
leggi
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Il silenzio,
graffiato dall'onda,
come vento,
trasporta nuvole di pensieri
su raggrinzite foglie di limone.
In un concerto di stelle,
tra terra e aria,
mi soffermo
e l'incanto mi trascina
in una cascata di vita.
Mi allontano
lento,
tra
leggi
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43 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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