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Poesie pubblicate: 361’342Autori attivi: 7’477
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♦ Marina Demelas | |
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Jo Kondelli Ghezzi
Le 129 poesie di Jo Kondelli Ghezzi
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E pur si muove e s’agita
sul tavolo di ferro
e spesso sai mi capita
di stare attento e afferro
con queste mani
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Nel gran letto della sera
la mia voce cambia tono
e l’amica mia sincera
mi accarezza col suo suono.
Io che vivo e
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| Nel gran mare in alto asceso
tante onde sconosciute
mai trovate e mai perdute
dietro il vento te compreso.
Nel gran
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Non mi importa dell’amore
di una donna o un altro sesso
il mio cuore è assai perplesso
e non va di fiore in fiore.
Io non gioco coi tuoi passi
rimediati e per procura
ho la testa alquanto dura
e la perdo in mezzo ai sassi.
E visto che lo tieni
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| Sei il mio sogno la mattina
ma la notte non consiglia
e tu ape mia regina
mi riduci una poltiglia.
Cavaliere del tuo orto
vado e vengo col piacere
e ti scopro e ti riporto
con la foga di un pompiere.
E quando scopro il bello insieme a te
mi
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Lo so che sono fragile
e il cielo in alto è assente
nel mio sapermi vittima
di un mondo indifferente
che naviga perdendosi
nei più profondi abissi
di questa vita inutile
di cuori crocifissi.
E nobile nel cuore e nella pancia
mi sento don
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| Principe e cavaliere
della chitarra armato
più baro che mossiere
vi narro il suo passato.
Venduto giù al mercato
a un prode bandolero
giocondamente amato
conquista il mondo intero.
Seguace di re Artù e del destino
si arma con gli amici e
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Fantasia e melodia
sette note spesso in giro
con la voglia in armonia
che gioconda io respiro.
Melodia e gran finzione
ogni giorno con coraggio
una splendida occasione
per segnare il mio messaggio.
E dietro il nuovo volto il falso accludo
il
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Se comincio non finisco
vecchia storia nuovo disco
sopra il piatto la mia vita
gira e affronta la salita.
Se completo poi da capo
metto in atto il rompicapo
della solfa da imbiancare
per la strada e sull’altare.
Giocondo come il mago del
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Sorriso con sorriso
conforto riflessivo
un modo d’esser vivo
contatto ben diviso.
Sorriso la maniera
di accendere la luce
col filo di chi cuce
la strada giornaliera.
E il magico trattato da firmare
tra chi si attende e si prepara a dare
il
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Nonno Joy nonno vero
il mio zombie battagliero
grande ladro dentro il cuore
alla vita il tuo colore.
Nonno Joy re giocondo
special guest in questo mondo
giorno e notte a far da balia
col presente che mi ammalia.
Tu sei il mio canto vivo ogni
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Non c’è amore senza inganno
senza rosa non c’è spina
il tuo cuore ogni mattina
sogna e canta il suo malanno.
Non c’è vita senza un fiore
senza un fiore non c’è sogno
il tuo seme è il mio bisogno
che nidifica nel cuore.
Somiglia al mio domani
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Il vero amore è guasto
racchiuso nell’impasto
di splendide moine
col suo sapore fine.
Il vero amore è vecchio
caduto dentro il secchio
coperto di letame
e cresce senza stame.
Lo cerchi lo dipingi e lo coltivi
giocondamente avvolto nei
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Nella vita mia in programma
non c’è vita non c’è mamma
più non c’è la pulsazione
di una stupida canzone.
Con i fiori ormai recisi
non ho frutti condivisi
non coltivo che il mio niente
sono un nulla tra la gente.
E se continua il merlo ad
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Da sempre la coltivo
gioconda mia passione
un mondo riflessivo
ruggito da leone.
Speranza da curare
dal figlio abbandonato
con l’odio da bocciare
dal primo all’altro lato.
La non violenza pane della vita
fragrante pia illusione di un
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Non sono altro che un tricheco
col cilindro e la cravatta
testa liscia e alquanto piatta
forse sordo e pure cieco.
Son distratto quanto basta
tra chitarra e cervelletto
ricco d’ogni mio difetto
o giocondo o iconoclasta.
Sempre in giro per le
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| Se bambola o bambolina
non c’è la differenza
mentre dell’Agrippina
non posso farne senza.
Se onesta o commediante
lo sa soltanto Dio
ma tu seduta stante
sei il fuoco acceso mio.
E donna che tu sei lo sa il mio cuore
giocondo dentro te col tuo
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Scrivo giusto per cantare
che il carattere non ho
non mi piace declamare
giusto quello che non so.
Scrivo tanto quanto pare
qualche volta con il do
e per ridere e per fare
me la cavo con un sol.
Gioconda la mia carta sta a sentire
le cose
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| Se sei donna da’ più senso
a quest’orrido compenso
che dichiara a tanta gente
d’esser vago e trasparente.
Se sei donna fatti cielo
non nasconderlo col velo
della mistica tua fede
che non finge se ci crede.
Gioconda nel tuo letto di
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Se l’istinto è un compromesso
tutto il resto è in cartolina
per comprendere lo stesso
cosa spendi ogni mattina.
Se mi affido alla ragione
stanne certo che domani
senza tanta comprensione
dentro il dubbio tu rimani.
E istintivamente guardo in
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| Non mangio se non vuoi
e se lo puoi lo faccio
ho voglia sai dei tuoi
li prendo e poi li allaccio.
Se ho fame è perché voglio
piacerti in pompa magna
mentre il tuo augusto scoglio
gridacchia e fa la cagna.
Io sono e tu lo sai le mille note
e
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Se ti parlo dell’amore
io lo faccio per dispetto
ché la vita e il suo sapore
hanno un figlio maledetto.
Se mi parli di carezze
io rispondo con il vento
ché il silenzio e le certezze
sono alfieri del tormento.
E se l’amore è un fiore di
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Armonica è la mente
se sente il ritornello
che si diffonde agile
col trillo del fringuello
e tenero tessuto
ti avvolge dolcemente
e il suo giocondo aiuto
si adagia mollemente
là dove ci sta un demone
cornuto più del vento
che con un tono
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| Canto e suono e la poesia
è il mio sogno inconcludente
quella insipida follia
che regalo a tanta gente.
Suono e canto e il pentagramma
ha soltanto cinque righi
ed i versi della gamma
sono voli senza intrighi.
Poeta e un po’ bugiardo a tutto
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| Prende il tempo della mente
e lo accende col passato
per cercare risplendente
nella culla un giorno amato.
Se giocondo non mi pare
ma luceva nel mattino
con la voglia sua di dare
giochi e sogni al re bambino.
E tu sei stata mamma un sol
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Soffia nel vento e m’agita
la mente disillusa
che genera e in me palpita
cosciente e un po’ confusa.
Spira quel soffio gelido
che penetra nel cuore
e come un canto fervido
si incrocia con l’autore.
Giocondo savio languido e assassino
mi entra
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| Sarà il tempo o sarà il vento
a mostrarsi cieco e sordo
ma sei tu nel mio ricordo
a cantare quel che sento.
Dentro i sogni ti mostravi
dolce e caro come il miele
ma sei stato un brutto fiele
quando il tempo coloravi.
Tu ladro tu giocondo
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Non gioco con le bambole
nemmeno con la vita
ma questo cuore in gita
adora le carambole.
Non sono un punto e basta
nemmeno esclamativo
e lotto perché vivo
e non mi metto all’asta.
Giocondo io combatto e fo il gradasso
col volo del silenzio me
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Nuovo anno non cambiare
come dice il mio maestro
stesso mondo stesso mare
ti ritrovo nel canestro.
Nuovo anno a me affidato
io giocondo ti vorrei
col coltello più affilato
tra le braccia del potrei.
E tu che sei un vero prepotente
subentri
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129 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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