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Thomas Rivolta
Le 56 poesie di Thomas Rivolta
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Potrei anche ripensarci, voglio dire a quell’ ipotesi
prendere al volo l’occasione, porgere al vento poppa, prua
e varare verso un limbo che precipiti nel mare,
onde, biglie, schiuma, passione. I gabbiani del romanzo.
Potrei forse rivedere quella
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Non sentirò più il canto del vento
mentre accarezza la pioggia prima
che il sole asciughi la terra.
Non avrò più tra le dita lo scintillio pomposo
delle rose a grappolo profumate di porpora e
il greve sapore del grano non ancora pane
sarà dissolto
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Mi inginocchierò ai tuoi piedi
baciandoti le ali come fossero
serpi disperse
stanche di lacrime di gioia.
Il
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Sotto questo cielo,
ai margini della porta sul lago Brianzolo.
Il peso dei suoi capelli
cadde nella pozzanghera di whisky.
Fluttuai, annegando
il passo malfermo.
Vibrando...
inutili perchè, perchè.
Una litania, le parole,
di lei
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Quello che provai per te non assomigliava ad una buccia liscia
né all’illusione profumata dell’infatuazione sulle dita.
Mi rammentava invece la distorsione nodosa del ramo
la schiena come una valle, una pista d’atterraggio.
Pensai subito alla
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Sintonizzati ragazza sulle mie frequenze
sollevami e sollazzami mentre canto il ritornello.
Sei rinata per farmi da
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Vivi tra i fiori marci
affiori in ogni crepa e anfratto grigio.
Sei irriducibile e pervicace
quando invece di morire
scorri la tua rabbia tra le
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Mi chiedi di scriverti una poesia
me lo dici lenta, senza parlare.
E io mi domando che cosa possa fare
attorno quel vuoto di risposte
inesistenti.
Cosa posso scrivere madre?
Quando sei tu stessa la mia dea
e poesia sono le tue mani
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Quando m’impregno il fegato della tua essenza
caricandoti quei fianchi di peonia
scoprendo le mie palpebre cadenti
c’è un attimo, un istante in cui è come se mi arrendessi
se accettassi perdutamente il ricatto dei tuoi
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Non lo so e me lo chiedo
non so quanti anni Tu avessi,
forse venti forse dieci o qualcuno in più.
Non so quanto brillasse il sole
- e se brillasse -
in quel giorno maledetto
sopra lo stagnare dell'aria vischiosa.
Capisco soltanto la
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Potessi
sommergerti di soffi e mare,
immergerti nell’ordine divino.
Riuscissi
a capovolgere il reale
conflitto, che mi sta sulla retina.
Saprei
musicare di nuovo la tua esistenza.
Sai
resti per me rifugio, sfera
e il tuo corpo crivellato
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Inchiodano le ali sopra il sasso, picchiano il martello
il ferro del chiodo che lacera la mente e t’imbriglia
nelle tenebre dell’invidia delle megere e dei pupilli.
Ma io vedo il passo leggero che ti appartiene
quella danza notturna che non piega
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Non potevo congelare i tuoi pensieri
prima che esplodessero nei lunghi corridoi.
Ritornavi sempre là, fuori, con un sorriso appena
cento dentini candidi, straniti.
Non potevo schiacciarti sotto i dolori
perché eri selvaggia e
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| Non mi va di intenerirmi sotto un albero luminoso
mentre migliaia di angeli bambini si spezzeranno le labbra
e carri funebri pieni di cadaveri riforniranno i banchetti natalizi.
Non mi va d’impacchettare pensierini insulsi
quando l’indifferenza dei
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-Senza petali, bellissima-
Chiudeva gli occhi senza sapere quanto
splendessero divorati dei pensieri, e io
dolente in volo, sempre affranto, l’aiutai
a sfiorire semplicemente, arbusto nudo.
Arrivai tardi al tronco della sua essenza
piansi le
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E così, mio Amore gentile e disperato, dedico a Te
ogni rosa che abbracciai di vita e senza coglierla
solo odorandola, resi ancor più splendente di colori.
Perché nulla potesse esser simile a uno strappo tremante e interrotto,
ma
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Così mi ritrovo inesorabile
ridicolo macigno umano,
il cappello in mano
teso al destino.
Un polso fratturato,
un sogno troppo biondo
per essere “credibile”
e tu sempre gracile, ascella in fiore.
Io
un anello al naso
uno nel
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I ragazzi aspettano in silenzio l’uragano
scrutano i cieli senza nessun pensiero
lo vedono, il nero, ma se ne fregano
hanno interesse per il dito che indichi
e non sollevano la luna, ne vi depongono l’occhio ceruleo.
I ragazzi sono imbuti
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Sei fruscìo lieve quando passi come un uccello invernale
e mi oscuri il sole mattutino
ho, allora, tanto freddo per quanto mi manchi
e non mi fai bene
e non mi fai male
solo fai
Splendida (ar) Cigna
dal corpo slanciato
posata
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Mi manca di te quella particolare variazione
una sintonia di azzurri strani, che riflettono
nel tuo golfino leggero
color pervinca acuta
e mi manca l'azzurrognolo delle vene
le tempie tue candide
e tutto quel riverberare di nuvole
che io
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56 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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