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Maddalena Gatto
Le 931 poesie di Maddalena Gatto
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Mio tempo trattenuto
ho guardato di fuori
come faccio ogni giorno
da sempre
e ho visto le solite cose
senza più
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La terra intesse ciò
che l’uomo versa.
La notte viene piano
a volte,
il riso sloggia
e al pianto manca
un goccio
o
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Io ti guardo sera:
Sei mammella ingombra
dei più pensieri sparsi.
Allontano la mente
dagli ingorghi
nel
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Ritornerò da te
con quel tanto che basta
solo una piccola incertezza
e tanta tenerezza.
Ti bacerò senza
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Dei miei sogni
soltanto una fortezza
segnata dalla notte.
Ombra sbrigliata
coli come sorgente
non sei che
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Reca via il bisogno
la colpa sentita a vita,
regna una grazia fantasma
nel giro lontano
di mille cadute
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Quanti soli e lune
senza che nulla accada
nei finti spazi appartati
mentre tutto avviene
fuori e dentro
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Stelle disegnate a memoria
ora trascinate, ora allontanate
formiche lucenti:
Planetario occhio che non vede
che te
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Reale quiete di natura
senza precedente
nel pieno di una viola vita
amante di parole
mai prive di percosse.
Il lento
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E adesso dimmi tutto quel
che c’è da dire
mio piccolo e smemorato
fiore di lunga data.
Sei stato per anni
muto
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Sentire la quiete morire
nei lidi profondi e brevi,
il pensiero da cui nasce
tale delirio
galleggia nel ventre
di un
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E agito l'ormai furore lento
sull'onda bruma
dove s'inarca
ogni plausibile motivo.
Surreali ore dopo
si tanto
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Alate vette cristalline sei
etere leggera che adorna il tratto,
vale l'anima più d'ogni brezza
anche
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Lettere impresse al di fuori
di un vetro stanco
soglia di un sotterfugio infame.
Letargo alberato d'ocra e fulvi
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Di sillabe velate
l'esistere e morire,
clessidra umana
l'immagine indecisa
dei troppi corpi stanchi.
Ecco l'acuta
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Ora tutto il possibile nel mezzo,
pieno d'un tratto quel vuoto
probabile isola apparsa
di allegro e crudele
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Maddalena Gatto.
Prendere fuoco...
dimenticare l'allora estate,
gabbia misteriosa del primo piano
e sosta inaspettata
dove nessuno
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Superfluo immaginare
ciò che la mente farfuglia
a piccoli singhiozzi contenuti,
inutile marcia l'istante senza
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Un sonno fumoso d'anima
circa la propria memoria scarsa
condannata alla fuga.
Così i giorni vanno
uno dopo
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I separati istanti imbrogliati
onnipresenti ovunque
restano accesi ventiquattro ore
su ventiquattro,
raramente
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Dall'ala sconfinata
del pensiero eccelso
s'intreccia la natura delle cose,
solo l'immaginario più
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Dopo tanto piovere
senti l’odore della terra
sollevarsi in un’aria dipinta,
un silenzio che divora
ogni cosa lontana
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Quale foto è più vicina
alla realtà
se non questa:
tempestata d'ingiustizie
la vita scorre
in
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Girano note... lontanamente volano,
nettare in cielo e nella mente
sconfinato più del mare
l'attento
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Ed agonizza il verde nell’autunnale foglia
di un refolo contrasto tra giorno e notte.
Dinanzi a me a rinfrescar memorie
le
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Questa luce desta radici autunnali,
tra arbusti e rami spogli
le mie solite ombre,
difficile è l'inconsapevole
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Ho desiderio di corse a mezzanotte
quelle che ricordo di più,
fuggitive nella allora realtà
che oggi
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Fa a meno di tutto
l'impossibile via
scelta dagli altri.
Trema l'albero di fuori
come un lontano dì
ripete un
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E' una vertigine solo apparente
curiosamente stanca
la sua piega storta,
un'abitudine cronica
nel verso errante.
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Un mare d’albe nere
rotola a riva
sterminando sogni,
galleggiano corpi più in là
mandati giù
da
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931 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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