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John Truecooks
Le 215 poesie di John Truecooks
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La volpe purpurea
compare come un frutto estivo
polpa e succo
che gioisce
al tramontar del sole.
Dopo una giornata di mare
tra olivi e capre
parte il nostro incruento safari
ma questo solo se
la volpe lattea
che intristisce il miele
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Terremoto nell'animo
di chi spesso combatte
con la vita.
Terremoto nel cuore
di chi spesso lotta
con l'indolenza del meriggio.
Terremoto nelle mani
di chi deve sentirsi impegnato
in un inganno indaffarato.
Terremoto negli occhi
per
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Trascino parole
ambizioso
le metto in riga
rivendicano autonomia
ma non si ribellano
rassegnate
le credo mie invenzioni
e manco le ho scoperte
stavano lì da prima
solo non me n'ero accorto.
Trascino parole
ambizioso
le metto in
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Canzone dille tu
tu che sei libera
che hai coraggio
che non ti poni limiti.
Canzone dille tu
tu che sai che è vero
che conosci il fine
che non ti fai problemi.
Canzone dille tu
che l'amo
che soffro per il troppo sentire
che limiti
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Ti guardo
quando dormi
sogno i tuoi sogni
respiro i tuoi respiri
poi chiudo gli occhi
e continuo a guardarti
a sognarti
a respirarti.
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Indice e pollice
ad un bivio
seguono le sopraciglia
il palmo della mano
schiaccia il naso
e da questa leggera pressione
esce un boh inaspettato.
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Il pigro momento
sorprese l'apatico pensiero
proprio nel rosso di una rissa
tra il violento ed indifferente egoismo
e la formulazione delle sette
quotidiane ipotesi geniali
intuitive o casuali
dell'affabile generoso elefante
con evidente
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Il re della pianura
non sapeva
che bisognava scalare
e seduto sul suo trono di velluto
impartiva lezioni
elargiva consigli,
ma soprattutto
ordinava.
Il re della pianura
non sapeva
di colline e montagne
credeva d'essere arrivato
era
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Sarebbe facile morire
appoggiato a questa piastrella
finto marmo
finta carezza
fredda come una lapide
ed assaporare
quello che non è dato
ad una salma
e queste parole
scarabocchiate in fretta
moriranno con me
o perché son
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Il mio cuore senza cravatta
si è tolto anche la giacca
e la tengo fra le dita
piena di storia e lacrime.
I pensieri annidati
tra le pieghe, dove sono?
Dove le rose
che piovevano senza profumo?
Povero bozzolo che impedivi
un volo di
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Ogni notte
incubi e sogni
tu luna io mare
per noi decidi
vicinanze e allontanamenti
ed io vivo solo quando
addormentata ti specchi in me.
Incubi e sogni
alta e bassa marea
chiedo aiuto al vento
per ingrossare le mie onde
ma non ti
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Questo treno galleggia
su binari d'acqua.
Ogni volta
che deraglia
pare affondare
ma poi rinasce.
Rinasce dalle ceneri
dei piccoli fuochi
che stanno qui dentro.
Sotto questa luna
a volte non ricordo
il nome delle stazioni
paiono
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Non mi sono mai svegliato
e questo sogno
oltrepassa la realtà,
la perfora
la divora
con grandi morsi
ovunque brandelli di logica,
immagini che tradiscono
pipe non pipe
orologi squagliati
pensieri ed idee
lasciati spaziare liberi
quasi
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Non so leggere
guardavo in alto
e avevo tutto il viso bagnato
poi ho solo seguito
la direzione della pioggia
e sulla terra le goccie
avevano disegnato
segni colmi di significato
più di un libro muto
su uno scaffale impolverato.
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Niente voli
tutto organizzato
anche il divertimento
strano in tanti
essere così soli.
Strano per una mente
in movimento
incanalarsi docile
nel diario immaginario
di una vita inventata.
Strano vedere
queste nuvole di
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Piovono Rose
sento le spine
no,
niente profumo
tutto sprecato
il terreno non è fertile
se non grandinano
non le sente nessuno.
Piovono Rose
non le senti?
Cosa ti piace?
Non dire bugie
se non godi
è colpa tua.
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Halloween Autori Vari
Le poesie su Halloween dello Speciale Halloween
Pagine: 32 - € 8.45 Anno: 2009
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a John Truecooks.
Lupo diurno
di mannaro
solo l'ego.
Esce se c'è luna piena
sperando non ci siano nuvole.
Perché
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Il suono dell'insieme
è tondo
come il sole caldo
che si sprigiona
dai tuoi occhi
quando sorridi.
La melodia dell'armonia
è piena
come il rumore di un respiro
che timido accarezza
il pensiero incamminato
sul sentiero che conduce
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Giorno passa rapido
tempo inutile
tempo sprecato.
Giorno che uccidi l'animo
ma prima lo rendi svogliato,
tanto che la saggia notte
mi rifiuta
mi rinnega.
Sei troppo impegnato
mi dice
nell'egoismo d'ottenere,
per il dolce dormire
occorre
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Alla prima porta in faccia
ho guardato i fiori che avevo in mano
e ho pensato sarà stato il vento.
La seconda
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Questo gelo
ha solidificato
la coperta di lana
umida di sogni
che mi avevi donato.
Il tuo mancato sorriso
l'ha frantumata
cos'ì com'era
rimboccata sul mio cuore.
Ho radunato
tutti i freddi tasselli
ma manca il pezzo
attaccato alle
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Resta Amore
non te ne andare.
E' crudele
questo tutto sentire
ma se ami il bianco
della mia sensibilità
resta ferma così
baciata dal sole
e nella mia salda fragilità
guardami senza nulla dire.
Eccolo il perno dei sogni
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Quante cose che non so di me
quante cose che non so
dei mille titolari della mia testa
che sono stati me.
Questo sigaro brucia
falò di propositi e sogni
brucia con sarcasmo
quasi con gusto
brucia l'attuale compulsione
ma l'odierno
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Il grosso naso rosso
sembra scaldare,
ma non basta a celare
a tenere nascosto
il freddo polare
che sente addosso.
Il fiore finto
spruzza acqua
per confondere
e cammuffare
le vere lacrime
del triste giullare
dai limiti labili
che scrive
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Nasci goccia
e in un momento
diventi rivolo
di un torrente impertinente.
Poi sei fiume che scorre
verso la cascata
e
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Ah, che giornata!
Il vecchio col cappello di lana
guarda il mare
non è malinconia
non è nostalgia,
è un pensiero socchiuso
dal profumo bendato,
è un sogno rinchiuso
in un cassetto blindato,
è un volo
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Il tempo paziente
scava il letto
per il fiume di pace
che attraversa i respiri
e scorre nei miei occhi.
Una diga di paure
si frappone,
ostacola il fluire,
e all'orizzonte
sprazzi di buio
e timida luce
si abbracciano tremanti
come
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C'è ancora fuoco
sulle colline,
almeno credo.
Fuoco freddo
e niente stelle alpine.
Almeno fossero montagne...
la sfida,
la scalata,
la gloria,
ma era salita
già in pianura.
Intanto pattino sulle fiamme
indossando solo la
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O tutto o niente
ti voglio leonessa
aggressiva e fremente
ti voglio gazzella
tenera e sottomessa
ti voglio bella
ti voglio dolce e docile
ti voglio matta
ti voglio immobile
ti voglio gatta
che lecca il mio latte
qui dalla pancia
ti voglio
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Se vedo il drago,
chi è il mago
che prego
a mani giunte
far ardere
la stella a tre punte?
Se sento il suo alito caldo
chi è il bambino
che deve restar saldo
perché è solo un palloncino?
Chi è il
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215 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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