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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Marco Torre
Le 35 poesie di Marco Torre
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Ecco io la vedo nascere
anche in quest'effluvio di cenere
bianca come tunica o sudario
dirompente malattia che s'incaglia
impudica congestione di morbi
che impregna cordoglio vano
nel sangue di chi sangue non ha più.
Ed il cielo che
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Per un'intera notte
ho trascinato la mia ombra
in un biascicare di luci morenti
sull'asfalto di fango.
E nell'attesa di un'alba
che ancora trema,
mia compagna che ancora
s'addensa ed ansima,
erosa coltre cancrenosa,
dirupi spettrali
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S’imporpora il mattino
da levante, mentre lieve
riluce nel roseto
uno sfavillare di pupille.
Mi rinfranca
il tenue ingemmarsi
d’avorio ed ametista
tra le urne disadorne.
Ed assorto nello sterminato
effondersi di quiete
un poco si
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Dal grembo di sgomente madri
solo l’ombra di consunte meraviglie
si dischiude.
Arido risuona
un infermo riecheggiare di pianto
e come plumbea caligine
rincalza.
E solo invoco
un effondersi di alabastro
che pervade.
Altro non conosco
che
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La mia malinconia
è una cattedrale
disadorna,
disanimata,
dove acre s’esala
un salmodiare che scroscia
e si contorce.
La mia malinconia
è una trincea
pietrificata,
impenetrabile,
dove sbalzano scaglie
d’inariditi
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Giace la campagna
sotto un cielo screziato di vermiglio
mentre un deserto di silenzio la riveste
e solo un tuono sordo
di lontan risuona.
Tace lo strider furente di lame
che stremata elemosina ti ha reso
nello spirar morente del giorno.
Ed
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Ed il cielo cadde di schianto
mentre un gemito colsi in un fremito
nelle mani tese d’istinto
non rimase che un canto isolato.
Esecrabile
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Da una finestra grigia,
nel primo freddo d’autunno,
si spandono le risa dei bambini.
Giocano agli acrobati,
un’assicella in bilico su una pietra squadrata
e poi su e giù, salita e discesa.
Chi non ha mai provato?
Ricordo che mi
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Sei rimasta,
ancora sogno informe,
rugiada sul mio volto
e nel mio letto,
torbida,
impetuosa come
il vento d’estate,
ed io,
bionda spiga
gravida di vita,
mi
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Nella penombra
di questa notte
incastonata di madreperla,
resto accoccolato
tra le quattro cose
che ancora mi sopravvivono.
Tutto intorno sfilano
le lunghe ombre dei ricordi.
E dovunque il timido esitare
di un silenzio antico.
Non mi
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E’ l’imbrunire,
questo dedalo di strade senza tempo
si lastrica di solitudine.
Ma come un mendicante d’amore
afferro la collisione sconosciuta
della tua ombra che sfiorisce.
E non m’importa
se di scherno randagio mi rivesti,
perché come
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Marco Torre.
Osservo.
Mi fissano con occhi muti,
che di sogni acerbi
già ricolma la sorte.
E già sui loro volti assenti
il dolore ha inciso
il suo aspro solco.
Non hanno nomi,
solo la memoria
che alla mia memoria affidano.
Non hanno
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Una tiepida frangia bionda
scarabocchia il tuo viso
sbeffeggiando
quel tuo sorriso imbronciato.
Quando mi guardi
con la fierezza dei tuoi pochi anni
si insinua
un tiepido velo
sul mio cuore straniero.
Mi scivoli fra le dita
come il sole di
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Troppo silenzio
scalfisce
questa notte.
Troppo false
quelle stelle,
lassù.
E quella luna,
mezza
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E come goccia di pioggia
avvizzita, scarnificata,
disanimata,
precipito inerte
sul vetro del mio vivere
disabitato.
Già incombe il baratro
al limitar di questo approdo
stentato,
e già divampa
il sole del meriggio
che
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35 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 35.
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