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NicolaGiordano
Le 44 poesie di NicolaGiordano
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La sera di ogni altro passante
non sono fermo...
Presso tutti gli androni si infrangono
le raffiche e i "sali!":
pulviscolo di soglia.
Cerco
follie in questo
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| Vento tra i fogli, mi appare l’universo
ed è un arcobaleno senza cielo;
smossa e confusa
vaneggia l’attenzione
ai fili di lettura amati e persi...
poi come un riflusso
mi lascia ai miei dintorni
il suono di quel soffio che si calma,
là dove
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| Nel cuore dell’aurora
la città delle guglie
fa a meno dell’ultima
sua voce sensata
e un popolo in delirio
canta il latrato e il soffio,
la danza delle api,
il sibilo e lo schiocco:
suoni di un’altra era.
Il fiume abbandonato
prosegue nel suo
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| Sul ponte di bordo
otto viscide dita
son fonte di terrore
per corsari sconvolti:
sfioran cieche le vele un vessillo
che il vento disserra...
-la costa aggredita
fu preda di guerra-
Fa cenno a una piena
licenza di corsa
la voce del
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| Sei la parola senza lettere e il bacio,
la sacca in cui si dibatte il ritardo,
fionda che in aria scaglia una pietra
quando ritento di pensare il
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È l’uomo che si trova
oltre l’ultimo filare di vite:
è armato in casa propria,
frammisto agli sfidanti;
gli costa il velo distante
del suo tradimento:
barba, salsedine
e polvere di strada.
E un cane che muore
gli accenna le feste
grato e
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| Sta cadendo la torre
sta cadendo la tastiera
stanno cadendo il simile e l’uguale.
E cadono gli dei dell’Olimpo,
il corvo di giada e la scolopendra,
i prati e le radici della steppa,
i sogni della luna,
le rocce sitibonde dei deserti.
Cadendosi
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| E viene dal mare lenita
la furia di tutti i dispersi:
rosa non muore l'ennesima
donna che lascia il segno...
si volge
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Fredda la maschera
nella soffitta antica
è contratta
in una smorfia di oblio;
appesa obliqua langue
tra povere cose
riposta, discorde.
Dietro il suo volto cade
metodico il mattino,
carezza vergine
l'inversa forma...
due raggi
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| Stanotte ogni singolo anfratto
mi è tatuaggio di brividi...
straziata da un mare di onde
la grotta mi rimbalza addosso:
un picco lascia il
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Ridotto a una gamba di legno
osservo la pinna che avanza
noi gemini mossi con sdegno...
che intrepido rombo di Panza!
La mira del pratico mozzo
mi
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La terra bruciata
le tracce, l’erba smossa
le ceneri del campo ancora calde...
Tra due montagne gobbe
si approssima il confine:
è un breve tratto adatto all’imboscata.
Poi l’arsura, il riverbero, il nulla.
Potrei prenderti a cuore
ben oltre il
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| Accarezzo accarezzo
gusci di latte-
meridiani disegno
alla dolce distruzione:
a quale lusinga
faccio
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| Il trucco dell'uomo prudente
confonde le figlie del mare...
ma anche di chi non la sente
una sirena sa il cuore turbare;
cinta di grano d'acqua, di frana dolce
irride e scioglie Madreperla
la cera nell'orecchio e il labirinto:
"Se
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| Da secoli l’ultima nota
si tace ai saloni deserti
eppur continua...
la danza del sudario
del fuoco, dell’armatura
del lembo dell’arazzo
del tarlo, del cigolio:
dovunque saltava il giullare
rollio di sonagli nel vuoto;
si scoprono
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| Scrittore di sussulti e automatismi
ho avuto un vuoto uguale in mille corpi,
un'ombra che nessuno mi ha mai tolto:
mi nutre da tifoso alcolizzato
l'ululato di stima,
la specie di Prima
che custodì la tentata
parola
nel silenzio
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Luce, stridio, sferragliare;
poi l’ombra di un pianeta,
il bacio di un verme...
La falce all’orizzonte che dilegua,
s’inarca gonfia ancora del mio tempo.
E ancora brusio
per le deboli cervella.
E ancora arti
per cercare briciole.
E ancora una
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I tuoi ripudi son come i trionfi
sembrano grandi e possenti nell'ombra:
folle e discinta, ghermita dai rovi,
tu sarai la canaglia alle crepe della terra,
la chioma oscura si spieghi in tempeste
tra chi si amò senza crear dolore!
Lune
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Se balla di fiamma
una Venezia d'incenso,
rispiegami la rosa
damascena-
non tolleri sponda
al variare del vento
che sempre porta dove
il
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Con braccia di nebbia e plutonio
tu li levasti come l'ombra:
la casa inghiottita dal buio,
fu fame che spoglia e s'avventa...
Nel calmo rollio delle
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44 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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