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Diana Blancato
Le 94 poesie di Diana Blancato
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Nere nubi si addensano
nel cielo,
una nebbia sottile
sfuma i toni del crepuscolo,
tutto quel chiarore
sfolgorante dell'estate
va oscurandosi,
giorni malinconici scivolano
nelle penombre
dell'anima,
fragili foglie
si perdono nel vento
come
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L'inquietudine
arde e brucia dentro
me
come fuoco perenne,
furente di non
riuscire a placare
l'ansia dilaniante,
mi riscopro
vulnerabile, inerte
in un groviglio
di rovi spinosi
che lacerano
la mia essenza.
Come vorrei districare
quei
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L'indifferenza è il male peggiore,
insanabile ferita,
aridità d'animo
che ignora l'empatia,
sguardo che va oltre,
occhi che guardano senza vedere,
dolore non condiviso,
sterile imperturbabilità
e ci si perde
nella
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Paura di scivolare
nel pantano della vita,
paura di perdere legami affettivi,
paura di strappi che
nessuno potrà ricucire,
paura di non colmare
di voci il silenzio,
paura di ombre interiori
che gravano sull'anima,
paura di
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Sai qual è la terra
degli aranci?
Una terra antica,
baciata dal sole,
lambita dal mare,
tra scure foglie si cela
il candore delle zagare,
simili a bianche farfalle,
meraviglia che si rinnova
in un fiore dal
delicato profumo,
essenza
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La notte si accende
di mille luci,
scampanii festosi
nell'aria calda d'agosto,
l'emozione mistica
accende la speranza
in un crescendo
di sensazioni,
sentimenti,
tutti gli sguardi
sono per Lei Madre Dolcissima,
in un'eco di
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Ulivi secolari,
contorti, nodosi
battuti dal maestrale,
straordinarie sculture,
memorie della civiltà greca,
siedo all'ombra e miro
il dono di Atena
ben saldo,
il poderoso tronco
sfiora il sereno,
filari seguono a filari,
simmetrie
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Dal profondo dell'anima
squarci d'azzurro,
un mare dorato di spighe
al soffio lieve del vento,
una musica accende
il rimpianto
sinfonia di un'infanzia
lontana
dense fragranze
di terre solari,
agavi azzurre,
verdi fichi d' India,
case di
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Morire è scivolare nel buio
dell'abisso interiore,
non avere più
sogni, desideri, entusiasmi,
è perdersi nei meandri
della malinconia
con gli occhi spalancati
su un vuoto senza più speranza,
quando la memoria
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Amo lo splendore dell'estate
quel mistero di luce perfetta,
amo la carezza del sole sulla pelle,
il vento che fa correre le onde
come levrieri,
amo dell'estate i colori,
i profumi,
l'afa greve del meriggio,
il fulgore del sole
al
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Qui non c'è più
la serena quotidianità,
qui la vita dà i suoi frutti
più amari,
qui c'è solo silenzio,
inquietudine,
qui un deserto infinito
di solitudine,
affondo
in quella buia palude interiore
in
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Il vento divino ti travolge,
ti disperde in mille frammenti,
nella guerra spietata
che combatti,
annienti innocenti,
lupo solitario
addestrato all'odio
vai incontro alla morte
per un insano ideale,
trascini nel vortice letale
ignari
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Pamela la pelle d'ebano,
negli occhi, da cerva impaurita,
le distese di sabbia,
i villaggi assolati
della sua Africa.
Lì per strada
aspettava amori mercenari,
mani spietate su di lei,
l'innocenza, il pudore
solo un ricordo,
nostalgie
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Te ne vai solo
con i tuoi pensieri
seguendo una scia odorosa
nell'intricata boscaglia
verso luoghi segreti
che placano l'anima,
ove il silenzio ha una voce:
il palpito della natura,
il fruscio delle foglie,
il respiro lieve del vento.
Nel
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Le nere Parche ti sospingono
nel regno muto delle ombre,
è per te papà
l'ultimo abbraccio,
la fine di perenni ostilità.
Devo a te la fragilità, l'insicurezza,
la precarietà che m'accompagnano,
disagi, carenze
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Note di violini si perdono nel vento,
bagliori dorati del sole morente,
dolci fragranze inebriano,
la luna si leva pallida
con il suo chiarore di perla
e rivela il profilo dei monti,
alla brezza leggera
pini agitano le nere chiome
come cavalli
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Diana Blancato.
Un luogo
che porto nel cuore,
un angolo luminoso
e indolente,
un posto unico
che regala emozioni
inaspettate:
acque
più azzurre del turchese,
più trasparenti
del cristallo,
sabbia impalpabile,
una natura esuberante.
Ore
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Volano i giorni
nello scorrere inesorabile del tempo
prigionieri di un'esistenza
che non concede
approdi né speranze,
suggestioni e incanti giovanili
svaniscono,
affiorano interne lacerazioni,
attimi di smarrimento,
desolazione
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Affiora dal cuore il tuo volto
ed è dolce, sereno,
costante il rimpianto
di un dialogo interrotto,
la memoria colma
questa dolorosa distanza
tu lì non so dove
io qui da sola,
per questa impervia via,
la morte è
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Il vento sferzando disperde
come foglie desideri e sogni,
sensazioni e ricordi svaniscono
nella nebbia del tempo,
ma riaffiorano filtrati dalla memoria
in una melodia, un'essenza
e tornano alla mente su ali di farfalle.
Impressioni,
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Quando il tramonto
lascia spazio alle ombre
e le prime stelle
si levano pallide all'orizzonte,
stendi le tue nere trame
sull'umanità silente
o notte,
impalpabile notte,
non una voce s'ode
per le strade deserte,
lenta scivola
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Mi lascio tormentare dai
ricordi
misfatti della memoria,
vaghi, indefinibili,
pesanti come zavorre
mi trascinano
in vortici bui.
Incubi che opprimono
m'inseguono nei sogni
come spettri
non danno tregua alla mia
anima.
Quante ferite riapre
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Il tuo io mi sovrasta
la mia volontà si frantuma,
da lunghi silenzi affiora
la mia fragilità,
come crisalide che non riesce
a librarsi in volo
prigioniera nelle tue mani,
mi annullo nelle tue asprezze,
vuoto che si spalanca
al
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Capitano Achab
hai mollato gli ormeggi
verso quali lidi navighi?
Sono qui ad aspettarti
scruto l'orizzonte invano.
Forse il canto di una sirena
ti trattiene?
Ho bisogno di te
di sentirti, di parlarti,
ho bisogno di sfiorare le tue labbra,
ma
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Non basterà una vita
a cancellare il dolore devastante
di quel giorno,
le ferite dei ricordi
non guariscono mai,
è tempo di rimpianti e addii,
si ripeterà all'infinito nella mente
quell'ultimo volo.
Perché buttar
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Sento il vago lamento della notte
è il vento che sospira
e disperde nel buio, come
farfalle notturne
i miei pensieri.
Ore insonni con gli occhi sbarrati
nel silenzio assordante,
i giorni passano tediosi,
non riemergo dal mio
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Vorrei fermare il tempo
ai momenti sereni,
vorrei non mi sfuggisse di mano
come sabbia leggera,
vorrei risentire le voci care,
gli affetti perduti, ma
intatti nella memoria.
Vorrei ritrovare la gioia, l'allegria,
l'incoscienza dei miei anni
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Gioia ineffabile
di levarsi un mattino splendente di sole,
di vaghe promesse,
d'inedite assonanze,
intrecci di voli, di voci briose
nell'aria serena
e su per tortuosi sentieri
tra felci e ginepri,
pini che cedono a querce,
macchia che si fa
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Leviamo le vele
verso approdi lontani,
verso terre meno battute,
ove la bellezza della natura,
lenisce profonde ferite,
lascerò che la brezza
mi scompigli i capelli,
andrò per sentieri nascosti
ove il sole ridente
mi darà
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Fiori gialli per te donna,
un tempo vestale del focolare
oggi donna in carriera,
eterna Penelope che tesse
la tela intricata della vita
tra difficili prove
e molteplici ruoli,
tra diritti negati
e discriminazioni subite,
mimose per te
che hai
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94 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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