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Davide Ghiorsi
Le 179 poesie di Davide Ghiorsi
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Attraversò gli oceani,
scavalcò montagne,
camminò deserti.
E quando le scarpe furono consumate,
soltanto allora,
riuscì a ricordare il motivo per il quale era partito.
Quello di andare talmente lontano
da potersi
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Era una notte di neve
di quelle che non possono aver altro colore
perché c'è solo il bianco e c'è solo il silenzio
a scolorir le ore.
Ed io da dietro i vetri
li vidi come un sogno, come un'illusione
i carri dei circensi
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Giacchero Colosico era un uomo d'altri tempi
senza grilli per la testa, né un centimetro di terra
girava il suo orologio col crescere dell'erba
e sapeva cosa è il cielo quando al mar dichiara guerra.
Giacchero Colosico aveva quattro
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Chi sa dir se sono sveglio
o se sogno di dormire?
Se nel sonno sono vivo
o se vivo nel dormire?
Quando avrò finito il sonno
che sarà del mio esser sveglio?
avrò luce dentro agli occhi?
sarà peggio? Sarà
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Quando il sole non si sveglia
ed i monti fuman brina
non c'è pace nella veglia
di chi attende la mattina.
Ed aspetta chi non viene
ed
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Quando si va via
il cielo ha i colori dell'uva matura
non c'è più poesia
e i campi son distese grigie d'erba dura.
Quando si va via
si vorrebbe un po' più tempo per salutar gli amici
dirgli una bugia
che non si ha paura e
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Trenta gradini e gracchiano i corvi
sopra i reticoli estesi oltre il campo
ed esseri brulican, or, come vermi
in mezzo a quei becchi senza alcuno scampo.
E picchia la neve sopra la testa
e picchia la guardia sopra alle spalle
continua a picchiare
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Marianna, due occhi grandi colore di foresta
attende ancora il vento che adesso la raggiunga
che faccia andare a terra e rotolar la cesta
restando poi stupito che l'occhio suo non pianga.
Marianna, due occhi verdi, fugaci di ramarro
neanche un
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Il dolore è come un petalo di rosa
che si posa sul cuore
non ci si da all’inizio nessun peso
perché neanche emette un rumore.
Ma poi mette giù radici profonde
germoglia in petali e spine
con la carne che è sotto si
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Ascoltami, ora prendi tu il timone
ch’io sono stanco e arrivan le burrasche
il mare non vorrà sentir ragione
non ho più neanche un anno nelle tasche.
Così quando verranno i suoi gendarmi
con le divise tinta maremoto
avran
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Fatti di inchiostro e carta
di rancio mai riscaldato
di volti nell'aria morta
disegni di fil spinato.
Brandelli di carne viva
urla di chi è ferito
bocche senza saliva
fumo di cielo trito.
Poi stelle che non dan luce
sangue senza
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Mentre chiudi i tuoi occhietti
corre il mondo senza posa
già i respiri ti van stretti
già la morte si fa sposa.
Eppur consoli tu il mio cuore
e mi dici non temere
già non sento più dolore
torna a casa per
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L'ultimo sole d'ottobre
ha gli occhi malati d'inverno
celato tra gelide nubi
svanisce tra ghigni di scherno.
Eterna è la notte che cala
sull'orlo d'antichi crinali
portando il dolore fra i sogni
e lacrime dietro gli
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Mia zia Vittorina filava la lana
e intanto la zuppa sul fuoco cuoceva
ma l'anima assente era a tratti lontana
io so quali volti il suo sguardo vedeva.
Parlava a suo figlio e a mio zio morti in mare
come se fossero stati lì attorno
diceva.
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Per te che ogni volta all'osteria
mi attendevi dietro cinque carte
ed ignoravi poi perché ero via
e non tornavo mai a braccia aperte
mi nascondevo nei racconti strani
tra le parole
dei taglia gole.
Ed ogni volta che tornavo in
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Invia un messaggio privato a Davide Ghiorsi.
Io ero il terzo di quattro fratelli,
tutti partiti come soldati,
a briglie di vento, come cavalli,
verso orizzonti mai galoppati.
Io ero il terzo di quattro dolori,
di lacrime nere lungo la sera,
di attese infinite, di mazzi di fiori,
di rughe,
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Or le stelle han la forma di un ago
che fa male negli occhi stasera
son dipinte sul pelo del lago
come fossero gocce di cera.
Finché vengon pian piano increspate
da una barca che passa veloce
con mia madre vestita d' estate
mentre dona
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Guardavo mio nonno dai vetri,
chinato, ammazzare il maiale,
l'estremo scalciar d'abbandono,
e mai mi sentii così uguale.
Poi mentre il coltello affondava,
e il sangue macchiava il selciato,
il cuor mio, bambino moriva,
ammesso che fosse
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Quando entrò lo fece molto piano,
il vecchio continuò a dormire,
il cane si svegliò, non abbaiò,
inutile era contraddire.
Si sedette, si versò da bere,
i dadi già teneva in mano,
gli disse: "ti
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Oggi il mare ha un volto strano,
è fatto di grigio, di verde, di blu,
ha lo stesso colore che aveva la mano,
di mio padre nel giorno che non c'era più.
Due scherzi di schiuma tra ghigni di scogli,
scherniscono il lento calare del
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Ulula il vento,
strepita il mare,
le onde schiumose
si vanno a scagliare,
Sulla barriera
di attoniti scogli
con empia violenza
tra schizzi e gorgogli,
Poi si ritiran
con sordo rumore
e le nuove si abbatton
con cieco furore,
E l'altre
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Or che il vento si è fatto più lieve,
tornan scene vissute alla mente,
giorni fatti di pioggia e di neve,
volti e cose perdute nel niente.
Tra i miei campi dorati sognavo,
lieto e immerso al mio tempo lontano,
e col cuore allietato
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Va lontana tu che puoi riuscirci,
farfallina di bianco colore,
va lontana da queste mie sbarre,
va lontana da questo mio cuore.
Va ch'io affido i miei occhi al tuo viaggio,
fa che vedano alberi e fiori,
fa brucino in rossi tramonti,
fa che
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Acutangolo, ottusangolo,
è il lato del triangolo,
ricordo, suggerivi un po’ così.
Quando mi avvicinavo,
e alla lavagna poi scrivevo,
sentivo il tuo sorriso essere lì.
Poi medie elementari,
tra sogni semiseri,
ero anche io
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Piccolo mondo che tace,
piccola pioggia che bagna,
piccolo fumo di brace,
piccola bimba che sogna.
Piccolo canto, lontano,
piccole luci tra i suoni,
tu che mi stringi la mano,
perché hai paura dei tuoni.
Ed io che ti bacio i
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Il mio veliero poi sparì nell'orizzonte,
dove le stelle non si riconoscon più,
quelle che sono appese al cielo,
quelle che sono tra le onde,
non si distinguon quelle sopra e quelle giù.
I marinai che mi imploravan di
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Non basta questa sete maledetta,
a dar fine all'alba della resa,
non basta il mio silenzio alla mia vita,
ma forse non ne val neanche la spesa.
Così m'adagio affranto tra i miei cocci,
e mi riscaldo al fuoco spento del camino,
son fuori
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Ora che la festa è lontana,
rimangono soltanto i timidi infreddoliti coriandoli,
abbandonati sul freddo selciato.
Il vento li spazza,
li ammucchia tra le ruote delle auto, dentro i tombini e sotto la giostra.
Son come l'anime dei
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Ora insegnami l'amore,
dolce eterno amico mio,
anche se il tuo bianco cuore,
è più piccolo del mio.
Ma contiene
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179 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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