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♦ Annalisa Amadei | |
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Novembre 2025 |
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Giuliano Esse
Le 433 poesie di Giuliano Esse
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Cioccobacio cioccarezze
cioccolata di destrezze
con i baci in bianco e nero
se mi stringi è tutto vero
e il mio verbo scende in fondo
per saziarti vagabondo.
Cioccolieve ciocco neve
cioccolata vita breve
tra rigurgiti e passione
stretti a cuore
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Sarà il sapore acerbo dei tuoi baci
Acceso dai miei “voglio” e dai tuoi “taci”
Nel giro degli affanni e dei tormenti.
Velame da innalzare ai quattro venti
Arditamente in cerca dei tuoi sì
Lucerna che si accende notte e di’
E brucia tra le mani mie
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 | Melodico il tuo canto
che sale e scende giù per ogni calle
per ricordare il fuoco che si è spento
corriere controvento.
Melodica passione
che scorre nelle vene e ti divora
la febbre mai sopita del furore
un serico splendore.
Melodica
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Mia tenera armonia
negli occhi tuoi di giada la pazzia
il verbo coniugato all’infinito
io saggio rinsavito
col calcolo sbagliato per difetto
perduto e mai corretto
con queste mani sporche di bufera.
Sarò la tua bandiera
per sventolare il tempo
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Dentro e fuori sono quel che vedi
e ciò che intendi appartiene a te
con gli occhi della mente tu sei il re
del tempo che distratto mi concedi.
Fuori e dentro quello che tu credi
è scuro come un chicco di caffè
amaro o dolce scopri tu il
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 | E con il tempo che mi piove addosso
io esco fuori ed entro in questo fosso
volendo rivoltare come posso
con una fiamma intensamente viva
la febbre che si accende in me ossessiva.
E con la mente candida regina
io navigo nel mare alla berlina
di
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E’ l’ombra del passato
coi suoi trascorsi neri in copertina
che candida regina
si affida ai miei ricordi da giornale.
Più lesta col mandato
si adegua ai suoi bisogni di sensale
nelle memoria astrale
per dare senso e forza alla tossina
che
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 | Le trovi nel campo del tempo
con dentro i ricordi lontani
più vuote che piene
riempite coi volti più strani
di gente incontrata per caso
un tiepido invaso
di vite sconnesse e buttate
nel pozzo nascosto vicino
e cogli di nuovo il bambino.
Le
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 | Il vento e la follia
accesa dalla smania su celeste
trasporta dentro l’aria la passione
che non conosce l’odio e l’occasione
presenta nuovi spazi all’occorrenza
nel gioco dei sospiri incontrollati
e come per magia
ritrova sopra il letto i segni
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E’ lassù in alto
forte del suo vento
il mio aquilone
come appeso a un filo
s’agita sconnesso
e per incanto
s’invola tra le nuvole
in gonnella
in cerca del suo porto
e tra le onde
col cielo riportato
a rassettare
lo sporco grigio scuro
della
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 | Si sente molto offesa
la mocciosa
colpita nel suo orgoglio
di sciantosa
ma il mio destino
è essere quel ladro
che ruba sogni
e maschera la vita
mostrandosi piacente
e delizioso
per poi ghermir la preda
e desquamarla
nel cuore nella mente
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 | Rubo di tutto cuori letti e capre
e nel mio regno non ci sono orpelli
ma donne di un’acuta intelligenza
che fanno da corona al mio casato
e giudice sarai o magistrato
saprai contar le stelle a una a una
con garbo eleganza e maestria
in questo
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 | Si comincia dal silenzio
dalle grida in alto stese
tra le valli e sul calvario
dentro l’anime comprese.
Si comincia a ribellarsi
contro il sole di ponente
con la luna a testimone
contro il cuore deficiente.
Si comincia a tarda
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L’orecchio resta muto
al suono del silenzio suo ribelle
vessato dal dolore
sul piede della vita inoccupato
dal tempo che paventa
la misera passione del pensiero
legata attentamente al tuo cimiero.
L’orecchio non ti ascolta
nel giorno che si
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Appena nato siede sul suo trono
festoso e trionfante
e spumeggiante s’apre all’abbandono
nella certezza di cambiare il mondo
con l’altro sullo sfondo
rilascia il palco sporco zoppicante.
È tronfio dell’arrivo scoppiettante
capitolo diciotto
di
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Il cielo piange lento
lacrimando
le dolci gocce rare
delle stelle
e tu che tenti
di afferrarne una
ti fermi inutilmente
a controllare
se almeno cade
e brilla
in fondo al mare
sperando che la notte
non inghiotti
nel volo lassù in alto
il
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Giuliano Esse.
E’ la balena bianca il mio sentiero
la candida assassina del pensiero
nei suoi viaggi a lungo interminati
nei cieli degli incontri reinventati.
E’ il mostro avito orribilmente vivo
immerso nel suo mondo transitivo
votato a sgominare i dì
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E quel bambino che ha scoperto il mondo
con gli occhi densi delle sue avventure
non è cresciuto ed è rimasto tale
nell’universo vivo eccezionale
dove viaggia un poco appesantito
di fronte e retro in questa vita a specchio
e cerca e trova magiche nel
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Nobile di schiatta e di casato
col braccio di chi ha speso con vigore
il suo messaggio passa per il cuore
con l’animo brillante e inalterato.
Sicuro del suo essere corsaro
dove la gente muta e cambia aspetto
esperto d’alti voli a doppio
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 | Nobile decaduto
ha messo in atto il vento
e le promesse
lui le mantiene
a conti e principesse
col vanto dei suoi avi
e di quel cuore
che sa sfidare il male
e la paura
nel cielo di ponente
e vi perdura.
Signore sprovveduto
si serve di un gran
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Amico mio perfetto
esagerato
tu il cane io il gatto
un solo fiato
dolce compagno grande
a pelo duro
mi segui coi tuoi occhi
e con quel fiuto
che sente la paura
e questa vita
la segui un passo avanti
nel silenzio
che sa di lisca buona
e
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Hai sviscerato tutto un canzoniere
con centomila mille e più parole
condite col profumo di viole
con i tuoi fiori come un giardiniere.
Hai messo in mostra tutto il pentagramma
con crome le biscrome e venti note
coi suoni e con gli accordi avuti in
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 | E questa luce accesa
sopra il mare
è il tocco che in un attimo scompare
lasciando soli il cuore
e questa vita
che in mezzo a tanti
cerca la sua uscita
da questa confusione secolare
dove la solitudine si accende
e il cero giù in istrada la
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Signora Solitudine
mia principessa a sbalzo
in copertina
vergine degli affanni
e dei singulti
compagna immacolata
e mio tormento
accettami
e accompagnami col vento
del tuo silenzio
unito agli improperi
che sanno di pulsione
e di
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 | E m’hai cullato
coi tuoi occhi immensi
lo sguardo tanto amato
e mai dismesso
spesando la tua vita
e una carezza
mio fiore
mia tempesta
e mia certezza.
E mi hai spianato il cielo
e questa terra
con le tue mani grandi
e un sole ardente
ha
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 | Se tu potessi ancora lo faresti
cullando i miei problemi
e quel domani
accarezzato dai tuoi occhi
madre
quando piccino
io spiccavo il volo
verso la vita
spinto alla ventura
che mi accendevi dentro
e confortavi.
Se tu potessi ancora mi
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 | Bolle di vento
bolla del tormento
sfera contratta
aria da disfatta
sapone scivoloso
di un amore
perduto tra la furia
e le parole
nascoste giorno
e notte
ed ora sole
in questo incontro
mai vegliato
e amato
dai tuoi pensieri
dai falsi miei
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 | Era partito in tempo e in modo giusto
lo sbuffo che innalzava il suo piacere
sulle rotaie ritte del cantiere
diretto alla stazione dell’amore
così velocemente alla partenza
che il vento ci sembrava la coscienza
del tempo coi suoi amplessi a
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 | Non hai bussato
e senza domandare
sei entrato nel silenzio dentro me
e sempre occultamente sei cresciuto
ed ora sei presente e bruci il tempo
la carne del mio corpo
e il mio domani
e qui pretendi d’essere servito
proponendomi il conto e gli
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 | Un fiore nero
senza il suo mistero
in questo petto
gravido e sincero
tra queste mani
addolorate e vane
che bruciano
e si accorgono del cane
che
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433 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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