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Maria Vittoria Spinoso
Le 127 poesie di Maria Vittoria Spinoso
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| Ho reso più profondo e più costante
il dialogo con tutta la natura,
per ascoltare ancora
la sua purezza e tutto il suo splendore
ed è ristoro all'anima!
Sarà la terra, dove
ritorna il Cuculo,
a emozionarmi
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| Venticello,
che arrivi all’improvviso
e scompigli per gioco
i miei grigi capelli e
le fronde dei viali!
Ben tornato ...
Soffio tiepido d’Aprile,
son rinati nei vasi
le primule,
le mammole,
i giochi nei prati.
Ben tornato...
Per gli
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| Come vecchia scolpita di rughe
ti sei arresa e ti lasci ferire
dal passare del tempo, la veste,
che fu un tempo fiorente di stucchi
e di nobili stemmi, hai cadente.
Accogliesti vibranti passioni
e riempisti i tuoi giorni di giochi
dell'infanzia,
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| Lui fu mio padre,
slanciato, alto e bello
con le sue movenze
da nobile signore!
Chi lo conobbe allora
sapeva quanto lui
ci tenesse al saluto
con un garbato inchino!
Lui fu mio padre,
di tutto lo squadrone
lui si faceva ben notare,
con la
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| Dunque hai deciso,
non cambierai colore
ai bianchi tuoi capelli!
Hai ragione tu .
Il bianco è il colore
delle pagine in cui scrivere
cose mai dette.
Su una tela bianca,
il pittore improvvisa i suoi colori
rappresentando il mondo.
Su
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| Ricordo il primo palpito del cuore,
un fulmine impetuoso
che irruppe in un banale
autobus di linea:
non dispiacque la
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| Come vecchia scolpita di rughe
ti sei arresa e ti lasci ferire
dal passare del tempo e la veste,
che fu un tempo fiorente di stucchi
e di nobili stemmi, hai cadente.
Accogliesti vibranti passioni
e riempisti i tuoi giorni di giochi
leggi
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| Il sole sorge ancora
irrompe nelle valli,
nel folto dei giardini,
tra i salici piangenti
trafigge le sue fronde,
si sgretola una rosa
ma un’altra lì vicino.
si schiude più splendente.
È nato un nuovo giorno
e per le vie
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| Quannu nascivu iu,
li picciriddi pì li so bisognini,
ancora li matri nun aviànu li pannolini,
ma aviànu una pezza e la chiamavano quadratu,
e pì la so chiusura
aviànu certi beddi longhi spinguluna.
Quannu
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| La strada maestra di vita,
la strada
scenario teatrale.
Da mane a sera
fuggiaschi passanti,
sperduti in erranti pensieri!
Calpestano
orgoglio e desideri.
Non c’è tempo per un sorriso,
non una preghiera per il Paradiso!
Omologati,
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| Ho visto partorire
tanti mandorli in fiore,
ma al primo vento i petali
il prato colorare
di grigio!
Da suoni accompagnati
di violini l'incedere
elegante di alcuni
miei cari vecchi amici
ho visto!
Ho visto nere anime stregate
da parassiti vivere
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| Borgo antico del mio mare,
ti amai e voglio dirti
grazie:
rafforzasti le mie braccia
ed ancora giovinetto
mi cullasti,
con le onde di risacca.
Sento ancora quel profumo
di salsedine dei nonni,
che facevano fatica,
con un cielo
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| Apri le tue grandi ali, quando è sera
con la tua coltre di piume leggera,
riscalda anche la luna, anche le stelle:
è calata la notte col suo gelo!
Tieni strette le mani a tutti quelli
che dormono digiuni sogni e avari
e seda in loro
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| Ho ritrovato lettere d’amore,
che ormai da tanto non leggevo più:
le lettere conservano parole
per navigare sogni in un mare blu.
Ricordo questa lettera strappata,
che un giorno ruppi presa dal rancore:
è qui, di amare lacrime
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| Cogli alcuni petali ad un fiore
trasformale in piume
che fluttuano dal cielo
a profumare ancora
i ricordi più belli del passato!
Dedica a lui un petalo,
al tuo amore più caro,
che col suo primo bacio
il tuo cuore
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| Ora ti cuntu comu si fa
una carta d’identità.
Pigghia carta e penna
e cuminci a sfirniciariti
comu scriviri una poesia
e pensi, pensi,
“cosa fici a signora ru latu,
picchi’ tò fighiu
un t’ha pinsatu,
cosa fici tò matri pi
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Cerca la poesia:
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Invia un messaggio privato a Maria Vittoria Spinoso.
Indirizzo personale di Maria Vittoria Spinoso: mariavittoriaspinoso.scrivere.info
| Quannu era picciriddu
avia ‘lu nonnu
ca’ si quariava cu’ lu bracieri
e mi vulia sempri vicinu a iddu,
prima ca’ lu ‘focu s’astutava
cu’ la chitarra un cantu mi cantava,
storie antichi di paladini
d’amuri cu ‘Rinaldu e Angelica,
iu era nicu e
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| Silenziosi esili ed alti pioppi
sorvegliano la valle addormentata.
Velati occhi, nascosti
in prigioni dorate
tra ricamate tende,
sembrano cedere all’oblio.
L’inverno porta via
quel poco che hai
spogliandoti anche il cuore.
Nel grigiore dei
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| E sussultai di gioia,
fu il vento...
o un profumo?
Non saprei.
D’improvviso mi ridestai,
una grande emozione
mi si agitò dentro,
forse un bisogno
di riconciliazione.
La vita ritornò a stupirmi
e m’innamorai
ancora una volta
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| Ritorneranno verdi i nostri prati
e noi ci correremo a piedi nudi
leggeri, accarezzando la rugiada
che ci farà felici come un tempo!
Si schiarirà il cielo nel suo azzurro
senza una nube, senza alcuna macchia
e ci vedrà
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| Complice di storie veloci,
come il battere delle tue rotaie
cuore pulsante all’unisono
di ogni tuo viandante.
Con te parto e torno bambino,
affiorando i ricordi inconsciamente,
in quel percorso
misterioso della mente!
Corrono veloci
come i
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| Non è la vita ch’io amo,
è la vita che si fa amare,
perché sa regalare doni...
come quando la pioggia
scende dal cielo provvida
ad aiutare
la fiorente pienezza del fiore.
Amo le sue magie,
come quando trasforma
la neve in
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| Oh Madre mia, guarda!
È chiusa la mia bocca!
Lascio parlare l’anima,
perché quel groppo in gola
non mi lascia parlare ancora.
Oh Madre mia, ascolta!
Non voglio urlare al vento
il dolore che dentro
mi ha ferito tanto:
ora è
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| Lontana una voce
di tempo passato,
mi giunge ancor oggi,
un'onda di affetti:
ricorda i bei tempi
andati, perduti!
Mi dice: “Era bello,
perché era semplice"
e poi mi ricorda
di musica un suono
che andava nell’aria:
l’allegra
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| Oh si, io so fingere bene,
fingo, quando tu credi
ch’io abbia messo a dormire
il mio cuore.
Quando regalo sorrisi
e dormo sognando
diamanti nel Cielo!
Ma ...non ho finto
quando ho visto
la vita nei tuoi occhi.
E ti giuro... è la
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| Sarebbe questa vita
perfetta melodia,
se nessuno passasse
quell’orizzonte oscuro,
dove tempesta e tenebre
l’anima ti
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| Non era forse Romeo che moriva
per la sua sposa, credendola morta?
Tu dove sei finito, cavaliere
dei nostri amati sogni?
Io vorrei dirti soltanto una cosa:
- Cerca la libra e posa la clava!
Ti senti tanto forte
quando calpesti un fiore?-
Per
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| Vibrai d'emozione...
di un'emozione immensa,
quando vidi due mani,
una bianca ed una nera,
stringersi in un saluto!
E subito vidi i tasti...
tasti di un pianoforte!
Ed ho pensato a un mondo
che, come un pianoforte,
suoni un'armonia,
che
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| Con te e per te,
passeggio
con il sapore dei secoli!
Nel deserto,
senza agiatezze,
con la polvere ai piedi
respirando
l’energia del tuo passato
che bombarda il mio cuore.
Mentre tu cammini
accanto a me
colmo di preziose ricchezze
ho
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| Se le montagne
un giorno
si potessero chinare,
come fanno i cammelli del deserto,
ora che il tempo
ha lasciato tracce
del suo passaggio
nelle mie ossa,
vorrei salire
nella vetta più alta,
fin dove si vede
quel paesaggio antico
e anche
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127 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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