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Maria Vittoria Spinoso
Le 127 poesie di Maria Vittoria Spinoso
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Danzano al vento
le foglie d’autunno,
portando lontano
lontano il ricordo
di giorni d’estate.
Lassù un paesino
irradiato dal sole
ormai sta lottando
con nuvole nere!
Già cala la sera
in tutte le case!
Il primo camino
s’accende
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Per te ho tempesta di parole,
uomo rubicondo, che osi sfruttare
le tasche e il dolore del mondo,
per te non credo brillerà mai il sole .
Amo gli occhi dei ragazzi della scorta,
quando si guardano, attorno
per difendere loro ritorno,
io resto in
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Non si frantumerà
mai il ricordo di te,
cara amica d’infanzia.
Fosti tu a riempire le mie
più belle ore d’estate.
Non si frantumerà
ciò che di te ricordo.
Non ti vantasti mai
di essere più bella
e più alta di me.
Eri per me la casa,
la
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| Autunno, fai trovare
il senso a quelle cose ormai perdute.
Sei buona medicina
che cura la memoria!
Sarà quest’aria fresca
che insinui alle fessure:
arriva alla mia pelle
profumo di frescura,
di salice e castagno
in cima a quelle alture.
Ripete
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| Lei verrà a trovarti, oltre
quei filari alti d’alberi
che regalano frescura
ogni volta al suo passaggio,
dove appaiono le stelle
e scompaiono tra i rami
intrecciati in stretti abbracci.
Tu non aspettarla ora,
ché la strada è lunga ancora;
lei non
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| Ricordi il momento in cui le dicesti:
-Parlami dei tuoi sogni-?
Lei avrebbe voluto dirti: -ti amo-,
ma non ebbe il coraggio, che distingue
un uomo da un leone .
Duole ad un cuore rubare un amore.
E lei divagò, parlando del mare,
di una nave
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| Chissà se fu per gioco
o forse una visione o una magia:
stamane son tornata
quand’ero una bambina...
ti ho visto sai! Ne sono proprio certa...
ed eri proprio tu
passavi li, di fronte casa mia:
la stessa altezza e pantaloni corti,
le gambe lunghe,
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| Dal dirupo d’un monte scosceso
il ruscello intonava una musica,
un fringuello portava al suo nido
il suo pasto nel becco appuntito;
lì vicino una quercia alloggiava
un esercito intero d’insetti.
Mi chiedevo sorpresa e stupita,
perché il bosco e le
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| Il dolore è come chi ha perso l’udito,
non sente né lamenti né pianti,
rimane nascosto tra le pieghe del viso,
lui è come l’uomo in doppio petto,
lui, non sembra mai destare sospetto!
Il dolore ha poteri sorprendenti;
si cela silenzioso
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| Si scambiavano effusioni d’amore
quei due dentro il metrò,
come se fossero soli,
malgrado i 35 gradi
per la calura del sole.
Chissà se era vero amore!
O un gioco di vanità .
Come quando si fa la carità.
La carità e l’amore
si celano nel cuore
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| Non sono rari i gabbiani al mare,
qualche vota ho volato con loro,
come qella volta,
che fui al mare e ti pensai!
Lanciai un sasso in acqua
ed attesi il rumore di ritorno!
Fu un rumore cupo quel tonfo
come la solitudine quando trabocca.
I sogni
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| Albero secolare, tu vedevi?
Quegli uomini e quei progetti infami
in tutti quegli anni e tu crescevi.
Uomini senza anima tramavano!
Tutte quelle foglie che tu perdevi,
erano amare lacrime
che al vento regalavi!
In questo parco, c’era
il
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| Fu un giorno al profumo
di zagara quel giorno
del ventisette Aprile.
L’alba aveva colori indefiniti,
il sole riscaldava
i giorni della nostra primavera,
e solamente nostra,
mentre ci frastornavano
festanti gli invitati.
Tutto cambiò
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| Volava il mio pensiero
e non cessava mai
di rimanermi accanto:
andava e mi portava
sempre con un sorriso
cesti ricolmi, carichi
di giorni assai felici,
pieni d’amore e a volte
momenti di dolore!
Non mi lasciò il pensiero
sola mai e poi
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| Nelle tasche del nonnino
puoi trovare un po’ di tutto,
una penna, uno stecchino,
una foto di noi tutti.
Qualche volta ci son viti,
quando aggiusta la mia moto,
le sue imprese sono ardite
e combina un terremoto.
Ma la cosa sua più rara
è la
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| Speciale fu quel tempo di bohème,
nella tua camera senza luce all’ombra,
priva d’oggetti, deserta e disadorna,
tu edificavi sogni nella tua penombra.
Vegliava fioca la luce d’abatjour,
i libri sparsi ovunque e nei dintorni,
le ombre a sera
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Maria Vittoria Spinoso.
Indirizzo personale di Maria Vittoria Spinoso: mariavittoriaspinoso.scrivere.info
| Non fu la sirena dell’ambulanza
che lo fece tremare di paura,
furono le ruote della sua macchina
a superare quel suono,
fu quasi un tuono.
Tu non t’accorgesti,
si nascosero pure le stelle e la luna,
tanto fu la tremenda paura.
Gridarono:
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| Seduta nella vecchia sua poltrona,
la nonna guarda, dorme e si abbandona,
pare che dorma, sogna, o forse niente,
aveva il suo uomo ed andò via per sempre.
Era un veliero, era la sua mente,
con lui fu come il mare ed i pescatori,
insieme le risorse
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| Verrà il giorno del mio saluto
e sarà per sempre,
sarò polvere per il mondo
Mi muoverà il vento,
forse andrò dopo il tramonto
e troverò il sepolcro dei viventi.
Non potrò farti sapere quello che io vedrò,
ci saranno vedute senza fine,
tutto,
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| Non è il temporale che mette paura,
se annuncia al mio giorno, finita l’estate,
e l’albero sfronda la sua chiomatura.
Non sono le rondini nel loro migrare
che lasciano al cuore una grande frattura
per l’aria che ormai si sta a rinfrescare.
E’
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| Lei abita là, dove sorge il sole,
dove i raggi illuminano
le vie misteriose
del cuore ed il sorriso
non è soltanto un muscolo che muore.
Lei ha sete d’acqua limpida, offerta
con mani a coppa pronte a dissetare.
Lei abita là, dove la
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| Porti i capelli corti e colorati,
hai pantaloni stretti, ed attillati,
le unghia lunghe di celeste
le hai smaltate!
Una donna forse forse come tante!
Accanto a te un figlio,
alto, bello, con riccioli dorati .
Ti guardo e penso, mia
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| E come potevo pensare
che questo andare del tempo
nel giorno con tutti i suoi eventi
d‘un tratto arrestasse il suo corso?
Sembrava che tutto restasse,
immobile senza un domani
e tutto assumeva l’aspetto
di eterno nel chiaro tramonto!
I panni
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| Accade che in giorni di sole
si alzino in aria folate
di vento in un gran polverone,
sbattendo finestre e balconi!
Ed è già tempesta! E tutto
tramuta d’aspetto e colore.
Accade così, come quando
fantastico nasce un amore.
Non è la tempesta del
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| L’acqua del fiume scivola
con armonia ancestrale:
partecipe mi fa di un altro mondo.
Il liquido accarezza
limpido i sassi e nel silenzio chiaro
ci si veste di pace .
E lancio un sasso a provocar rumore
e la natura forte mi risponde
con battiti
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| Dalle onde e distese del mare,
monte Pellegrino ci appare.
Proteso come una nave a prua,
hai in cima una croce che è solo tua.
Ai tuoi piedi hai la bella Palermo,
città d’arte, preziosa e confermo.
Come una madre tu la ripari
perché da un
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| Quel luogo angusto era,
era la nostra zona
dorata, dove odori
di casa e di cucina
vivevano connubi
insieme in quella strada.
Il cielo di colore
rosato, quando a sera
la luce all’imbrunire,
la fine decretava
della nostra giornata.
Sempre ogni
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| E calpestai le pietre
che valicasti un giorno,
quando di gioventù
il tuo corpo parlava.
Fu un giorno un letto verde
quando fu allora amore,
e profumava d’erba
e melodie d’intorno.
Una strada in pianura
di ricchezza e di amori,
di grandi
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| Tu aggiustavi il nodo alla cravatta,
mentre indaffarata io
pensavo gli ultimi ritocchi!
Si, gli addobbi, luci e tavolo,
sembravano già pronti.
La musica allietava con vera maestria,
complice d’emozioni mista d’ allegria.
I figli farfugliavano tra
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| Signore, non sono sola
quand’io m’inginocchio a te.
Il tuo sguardo è compagnia,
il tuo non è silenzio
è musica celeste è sinfonia,
per chi ha buone orecchie
e sa ascoltare.
Dietro di me c’è il buio,
ma se guardo avanti
c’è luce che abbaglia,
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127 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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