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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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zani carlo
Le 785 poesie di zani carlo
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 | Diffida disse
del portatore
di anima sola
che solo il nulla
può tanto...
e si congedò
il saggio pensiero
da una mano
volle fuggire
abbracciando l'avvenire...
or non mi stupisce
il vero volto
della persona che sono
ride
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 | Mai
avrei scommesso
nuovamente perso
nel tiepido candore
dell'intima sua essenza
che avvolge in sorrisi
il mio stupore
lasciando inermi
privi di forza e ragione
in balia delle sue arie...
ma forse è abbaglio
nel tempo che il
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 | Così indefinita
la verità si mostra...
al viso
meta irricevibile
e del credito
zona d'ombra...
avversa indomita
nell'uomo
cratere senza fondo
è mesto assolo
stanche le membra...
e non capito
diviene orizzonte
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Amor nei pensieri
un miraggio...
due parole perdute
e nel mentre il coraggio
di chi forma sorrisi sul cuore
e non ricorda
per pigra mestizia... il rancore
solchi in misteri
dischiusi ad arte
son ritrovi di saggi
sorpresi e in disparte
il
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 | E ti accorgi
e troppo tardi
l'immagine riflette
inganno
che degl'anni
han provato
il cammino...
solitarie emozioni
rimarcano
e a distanza
l'insofferente stonata
melodia contratta
diviene nereggiante limite
dal candore
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In maniere un inchino
senza apostrofo il concetto
regno della mia ignoranza
e l'attimo funesto
il rimbalzo decide
e digerito l'istante
energie dirige al pensare...
quale il diavolo dagli abissi
vuol sapere della mia discendenza
e
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Capisca beffardo
il destino ignorante
e tra impegni mantenga
anche 'l mio... di sorriso
donata pura
determinato il patto
sostanza è visione
presagio
d'amore eterno...
rammento pretese
in voluttuose istanze
solitarie e figlie
al
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Tu
che non ascolti
qualcosa da dirti
e non avrai
che proferir parola al nulla... poi
salda gli affanni
nell'aritmia porporina
ora che ancora puoi
del sangue in pozze
della mia pazzia
ti nutrirai...
di uccidere è volontà
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I dadi dell'invincibile
rilancio...
e 'l seme
della mia
violenta vendetta
forme concrete
assurge...
cerca e distruggi
dunque
i miei nemici...
combatti
le mosse loro
e stana
le omissioni
che han portato
a me
così
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Vuoi che non sappia...
è abilità nascondere
quella immensa confusione
che appartiene a tutti noi
io l'ora vedeva
e mai che muova passi
al di là dei pensieri
agitando ancestrali omissioni
troppo temute...
universi e soli
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Mai necessità ho dimenticato
che l'inutile ripiego
in ricordi indistinguibili
è fustigato da eccessi
di bramosia futura...
quel sottile risparmio d'aria
ninnoli in agitazione
soli per confondere...
l'intima risposta
che non
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Le mani
un esplodere questioni
se spetta davvero
qualcosa a tutti...
etere il colore
in scie che di seta
all'infinito visioni
esaltano
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Mendicante io
nell'acquisir ragione
che carezze certe furono l'amore
e dono è l'incoscienza pura...
imprimitura traccia
libera dall'altrui volere
è dedicare le mie energie
e dal ventre strattonare
malvagità
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A fronte d'un attimo di gioia
la prigionia del cuore
palesa anche in prosa
miracoli inaspettati...
vera stupenda e involontaria
tale è la follia
che trattiene
e non il senso stretto
d'orientarsi al limite
nel riconoscere il verbo
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Confine è dei nostri
e latita il pensiero
che sospiri attraversa
spazi mutanti siderali
tra un lamento sordo
e 'l giaciglio delle pietose
nostre idee...
si proprio tu
fratello...
non ho conosciuto
l'anima contorta
che ti
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 | Solo nelle stanze mie
avanza canuta in malavoglia
al mio cospetto anche la morte
che neanche il ceppo della quercia
più voluttuosa e mai esistita
può riscaldare in adeguata guisa la mia magione...
Intenso il freddo gelo
che
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a zani carlo.
Indirizzo personale di zani carlo: carlozani.scrivere.info
Una piazza aperta a tutti
nel timore di divenire
svista e invisibile tepore
sospiro distratto e sornione
che si sofferma a non guardare...
che provi pure
del mio cuore
il clamore...
lì io comprimo
quella stolta sensazione
gelida
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 | Qualche volta
il mare sovrasta
e piangono le stelle...
fronte che cedere
non dovrebbe
falso il ricordo
o imprevedibile risvolto
lascio il tempo
al giudizio di altri...
in fondo inutile
ricordo come il sonno
precede l'incanto
nel dominio
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Crogiolo mio
l'orticello tace
spugnosa che è stagione...
in cristalli opacizzati
fragile l'amore
frantumarsi per sempre
a nulla inebriante il profumo
immaginaria cagione nel cuore...
a nulla il sorriso di bambini
che accompagnano
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Il quanto
nel divenire sostanza
è pura
e tangibile essenza
che il cercato conforto
avvicina
più di quanto è
quel si possa sperare...
Atomi donati ad altri
impronte mai
cancellerà il tempo
che è l'amico
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Oddio quel papillon
è buona educazione
ossequiare... eleganza a parte
io da vagabondo
percepisco lo svolazzare
di mille e più di quelli
in turbini di gioie
che ricamano sapienti
le utopie del vivere...
piccola una
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A chiave sedarono
il mio potere...
fasci di luce
lampi di terrore
ora avanza quadra l'onda
scarico il comando
in pacchetti deflagranti
cingono d'assedio
nel colore...
stonato il mondo
quindi fugge improvviso
in mezzo la ragione
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 | Sacri e più santi
spropositi in tutti
il riflesso s'innalza in preghiera
che domani si volta
migliore di schiena
e si dorme... io non sono eccezione
Muniti di gambe
si vorrebbe per legge
distanti passare
all'immondizia del
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A piedi nudi
la mia supplica diffondo
a chi di sentir ragioni
non avrebbe a indossare
tuniche di magistrale fattura...
il mio verdetto
nelle labbra impresso
rimetto al tuono benemerito
tra incredule risate
e stolte litanie
e che fatica
anche
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A gelide folate
ultima dimora il vento...
pagine del cuore
illeggibili incertezze
prive loro sì
di alcuno senso...
livido il riflesso
l'anima lenisce
e s'allontana di fretta
che felicità sguardi tradisce
e fatica alcuna
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Non ha motivi punto
l'estasi della ragione...
troppo qui
non è mai abbastanza
e l'illimitato dispiace
a se stessa soltanto...
latita la tattica
nel libero vagare...
è invidia che insiste
onda spuria d'emozione
e nessuna
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Non ancora vissuto
ho il mio deserto
che passi precede
futuro incerto e fiamme
senza alcun calore...
eccezione nel complesso
davvero prossima non voluta
conseguenza diviene
del vivere normale...
pretendo troppo
se solletico visioni
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Libera è ormai
l'ultima mia ombra...
slavato pensiero
e pietà che non possiede
dimora alcuna
triturate idee
tra malessere e destino
quel tango...
per altri
intona il passo
e per me cordoglio
senza un senso... adesso
sono
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 | Una lacrima
nel tiepido giaciglio
in fermo istante
sorrisi accoglie
e ti accorgi che sostiene
l'universo intero... ed oltre
improvviso
è l'entusiasmo che sovviene
e le sue opere così ritmate
anche imperfette
un fiume in piena
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E fu notte...
ospiti attente amiche ultime
il mio componimento triste
non han creduto sentenziare
inondando d'amore
i patimenti miei
dee del firmamento loro
preziose e rare gioie
proseguite in pace
ora il cammino vostro
che al voler del
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785 poesie trovate. In questa pagina dal n° 481 al n° 510.
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