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Pier Giorgio Cadeddu
Le 256 poesie di Pier Giorgio Cadeddu
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Nascosto tra l’ironia delle giornate amare,
nelle fragilità di cristallo di eresie e convinzioni,
ho attraversato lento il confine del mondo
per raccogliere i raggi di una luna in crescendo;
diventerà forse pulviscolo il mio sogno
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Quando le mani non sapranno amare
ti porterò dall'altra parte del giorno,
dove la luce sfuma nel silenzio
e i suoni sono musica e stupore;
ferruginoso e fresco
sento salire lento il respiro
della terra bagnata dopo il freddo dell'alba
e
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Mi riprendo il respiro degli anni
a piccoli sorsi stamane,
schiacciato tra i vicoli dei miei larghi pensieri;
si fatica a deglutire emozioni leggere
di notti sospese nella pietà di luna,
le solitudini che si affacciano
al sole che risale
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Uccelli lunghi a tratteggiare il confine del mondo
paiono voli scuri di apostrofi notturni
gettati dal poeta ingenuo
per trattenere la città fra le sue mani;
le torri pisane tagliano la sera
che sanguina le sue ferite aperte
e si benda di
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Dal nero del fondo del camino,
ara sacrificale al dio del mare,
sibila e sprizza filo e lingue
languide di fuoco
a bagnare di caldo musica e parole;
sguardi umidi di meriggio corrono
dietro frasi spezzate e soffici di vino ed emozioni,
vite a
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in emersione sopra le parole
vaga sui fili dei tuoi gesti sbagliati,
un equilibrio fragile di un incontro
per caso;
è come un punto lontano
dispersione spaziale
fluido di sogno in movimento lento
l'ombra del tuo profilo
linea che scioglie
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| Spiagge chiare e metamorfosi di terra
per scolpire la collina a oriente,
abbarbicata maestosa a un orizzonte
scomposto dai bagliori:
fatica arcaica
del sole a ritrovar se stesso;
sul limite della discesa a sera
è barriera di legno e
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I petali delle tue labbra
si schiudono impalpabili corolle
umide ninfee
segni del sole che nasce,
ombra che sfuma e curva sui tuoi seni;
i petali delle tue labbra
attraversano lo stelo delle mie intenzioni
colmano il tesoro di parole non
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Niente festa
è solo il silenzio
a segnare i ritmi del tuo cuore
Pienezza di luce e sole
umanità che spiega ogni tuo gesto;
io rimango a guardare
mille volte cieco e ingannato
dal gioco dell’amore...
ma tu sei terra lontana,
oltre
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Guardo attraverso le trasparenze dei tuoi occhi
pensieri migratori verso terre
dove il dolore sa di rosmarino e salvia
ed i profumi esplodono nei campi
tra i balzi e le ferite
di un giorno immaginario;
se potessi fermarmi controvento
sarei roccia
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| Tremano di un verde striminzito
le foglie degli olmi dietro l’acqua
che dal nuraghe scende a fare greggi;
sulle leggerezze del sabato di Anglona
sibila il silenzio delle troppe parole
Senza suono alcuno;
sono fusioni d’animo a sprecare
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Nell'agonia delle notti di città
vaga la malinconia dei miei anni in soffitta
a trovare una strada senza uscita:
vicolo cieco che non posso vedere;
all'angolo del freddo e dei suoi anni,
un vecchio guarda il niente di luci senza
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Oggi le tue parole sono isole lontane
Disperse nei mari di una indifferenza
Racchiusa al limitare dei pensieri stagnanti;
fra le tue braccia mi lacrimano pensieri monchi
Ed il tuo viso non promette soluzioni al navigare;
è un dolore che
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Vestito di abitudini
ti affacci ad un qualunque giorno sottile
per annusare strascichi ed ironie delle ore dei cani;
esperto artigiano delle briciole di tempo
Raccatti coriandoli di feste e processioni
mentre il giorno esplode i suoi stendardi
di
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Ho trovato un tuo sorriso usato
in chissà quale tempo di pioggia;
l’ho trovato dentro un piccolo cassetto
nascosto dietro la mia indifferenza,
un sorriso che andava dal viso alle mani,
un sorriso splendente di notte di luna
all’orizzonte
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E' ancora in controluce il tuo ricordo
la giacca che ti cade sulle spalle,
l'ombra di taglio sull'andare incerto;
padre, che cosa è stato che ha cambiato
l'umore della terra e il grano giallo,
che cosa è stato che ha
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Indirizzo personale di Pier Giorgio Cadeddu: piergiorgiocadeddu.scrivere.info
Ancora neve sopra i passi dei cani
pellegrini di impronte per sfuggire alla vita
distillata nel gocciare lento sulla strada bianca:
rivoli quali vene della terra esfoliata;
a bruciare i tramonti dietro i monti di Gallura
sono strascichi di un inverno
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Risale a spirale da un molo antico di marina
l’umore delle reti ancora calde
simulacro ed intreccio
delle nostre mani,
strette nella proiezione dei sogni;
pallida e vaporosa nella luna di agosto forse ti chiedi
Dove porti il mio amore sabbia e
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Ma tu non credere alle mie lusinghe:
Io baratto parole con il vento di maestrale,
Strappo illusioni alla sera che scende,
infilo collane di farfalle e di cerchi nell’acqua,
rincorro arcobaleni nelle piogge d’autunno;
no, tu non credere alle mie
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Quale presagio di vita aspetta
quel tuo cuore che danza d’abbandono
Al volo degli ultimi uccelli della notte?
Un batter d’ali, amore mio, non è respiro d’alba
È solo fruscio e ritmo della notte che cala
le sue ultime carte,
nella bisca
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Dorme sdraiato Gulliver all’ombra della luna
Di un mattino di spiaggia,
Stanco gigante dopo nuovo viaggio
Guarda il suo mare aperto all’orizzonte
Delle sabbie d’oriente;
Sogna posti lontani Gulliver al sole del mattino
Ma non sa far camminare i suoi
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Ti vedo all’orizzonte immobile,
mentre soffia gentile tra le tue radici
di donna,
la risalita tiepida del mare al pomeriggio;
Tra le fronde dell’albero dietro la collina,
e il fruscio sottile della tua lunga chioma,
vedo fluire l’azzardo del
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Quale notte spolvera di sogni le tue ore
dove l'alba è solo rintocco ritardato
di un inatteso pendolo di luce,
ritmo e cadenza per ritorni di neve;
quale notte
trafiggerà i tuoi occhi
se l'unico motivo è ninna
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Vieni con me, mi hai detto
Accarezzando il mio stupore
Vieni con me dove la luna incontra il mare
E le sirene danzano alla
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Stasera è un mare stanco, fermo al confine tra i pensieri e la notte,
onde a spargere inchiostro e scricchiolio di
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Nella camera oscura delle fragilità
si sviluppano negativi di un’armonia incompiuta
Ricami ed arabeschi a impressionar visioni;
pioggia di minuzzoli slegati di pensieri anuri;
come mille combinazioni di cristalli di sogno
reinventano ieri e
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Tra le pieghe dei tuoi lunghi capelli
umidi dei vapori del vento della notte,
la città è racconto di canti morenti all’imbrunire
sulle linee imperfette delle strade,
rigagnoli di affanni ed illusioni
reti neuronali di uomini
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Posa il tuo capo piano sopra un cuscino di sogni
ora la tua libertà corre felice fra le strade di Persia
colorando di vita il terrore dei boia di regime;
vola lontano sopra i minareti
oltre il confine tra l’asia e la notte
dove nessuno
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Aspetto parole di poesia stasera
qui sul balcone del mio poco tempo;
in lontananza le vedrò arrivare
col loro carico di pioggia e di dolore,
diventeranno versi e sensazioni
che non riuscirò a raggiungere;
come fiori d’estate
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Solo
In piena libertà posso frugare dentro la mia mente
E costruirmi certezze
Solo
Senza confini posso avvelenare il mio cuore
Con giudizi e condanne
Solo
Le mani senza vincoli
posso suonare una musica
E non sentire niente
Solo
Posso
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256 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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