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D’Urso Marino
Le 109 poesie di D’Urso Marino
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Sogni e ricordi
mi parlano di te
ma sembrano muti
od io incapace di capire.
Parlami tu
io comprendo solo la tua voce
in
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Giornata fredda,
fredda come la vita
senza il tuo calore,
fredda come la luna
quando ruba il posto al sole,
fredda come
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| Il giorno e la notte,
il buio e la luce,
tutto ritorna
come il tuo pensiero.
Sembra sparito o forse nascosto
ma di colpo
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Ti ho vista esanime
Con gli occhi chiusi al mondo
E aperti al cielo.
Eri serena
Con un filo di sorriso
Che ha salutato
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Ed eccomi solo,
Col sorriso ancora spento
Sul volto amareggiato
Mentre triste guardo allo specchio
La maschera che lo
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Rughe segnano la faccia,
Liscia fino a ieri!
Non si diventa vecchi in un battere di ciglia
Anche se il tempo ogni
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Poesia,
Vorrei che fossi l’ultima
Di questa serie malinconica
Per non più scriverne e ritornare a vivere,
Senza
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Con il sole del mattino,
Mi svegliavo lentamente
Come un bimbo nella culla
A cui, madre premurosa,
Sussurrava
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Amico,
Non ti ho scordato
Anzi oggi ti ho pensato
Nel giorno del tuo addio.
Piove come allora
E l’acqua al par di un
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Spente le luci!
Bui i balconi,
L’albero nei cartoni,
L’aria silenziosa!
Non suonano più le vecchie cornamuse
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Le zampogne gia s’odono a valle,
La neve ricopre gli abeti.
Quante luci, sembrano stelle!
Natale è arrivato!
Tra
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Ammanta l’imbrunire
Le cime scure degli abeti
E il pigolio sempre più incalzante
Sembra animare i rami fino ad
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Ho visto una foglia
Ingiallita di ricordi,
Mi ha fatto tenerezza,
L’ho raccolta
Ed ho letto la sua vita.
Prima, tenero
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Vorrei comprare un fiore
E portarlo a casa,
Nella nostra casa
Dove tu da tempo manchi
E mai più ritornerai.
Con
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Quanti giorni ho maledetto,
Forse pochi per mia sorte,
Eppure ho vacillato.
Quel ricordo vorace come tarma
Ha frantumato
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Non ancora baciato dal sole
Piccolo fiore sei stato reciso
Dalla falce che miete la vita
Incurante che era appena
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Invia un messaggio privato a D’Urso Marino.
| Ti ho visto
Raro bocciolo d’inverno
Coi tuoi petali schiusi
Agli ultimi raggi di sole.
Ti senti solo
Tra fango e
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Mai più potrò vedere quel cielo d’infinita luce
Offuscato da una nuvola apparsa all'orizzonte.
Mai
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Stamane anche la luna
aveva lo scialle
forse di ghiaccio con fiori di neve.
Era pallida e tremava di freddo.
Le ho
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Quel giorno di pioggia
Come scordarlo!
La terra umida accolse le spoglie e
Premurosa le ammantò di morbide
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Già muori, oh giorno,
E con te la speranza di un ritorno.
Il buio diventa sempre più nero
E cancella l’ombra
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Perché non mi hai parlato della morte
Quando vecchia accarezzavi la mia testa?
Non conosco il tuo pensiero
E cieco vago per meandri incerti
Puntando un nord ormai smarrito.
Ah quanto ostile è l’ignoto
Quando i sensi non l’afferrano
E
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Tracima il fiume impetuoso
Trascinandosi dubbi e certezze
Fino al salto nel vuoto infinito.
Sembra la fine ma a valle
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Come colonne si ergono le nuvole
E sembrano sostenere un cielo
Già pallido e livido d’autunno.
Cadono le
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Soffia forte il vento,
di nuovo come prima
e disperde quella cenere
che ricopriva il fuoco.
Si attizzano i carboni
che
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Arranca sulla sabbia la piccina
Sorretta da braccia forti ed affettuose.
Sul suo viso,
l’indifferenza,
Verso il mio
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Vaneggio mio bene perduto,
Invano mantengo la rotta
In questo mare in tempesta.
Non vedo la stella polare,
Le onde
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Trascina la pioggia i miei tristi pensieri,
In un gorgo d’affanni turbolenta li spinge.
Si oscura il cielo dipinto di nero
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Aria ed erba
Dove prima c’era la chiesetta
Fatta solo di lamiere e vento.
Le preghiere sussurrate
Si univano allo
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Sei volato senza ali
Dove tutti ne hanno un paio
Lasciando una zavorra
Di pene e di misteri.
Ha scorso il tempo
Il
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109 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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