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D’Urso Marino
Le 109 poesie di D’Urso Marino
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Un mucchietto di piume,
immobile,
sul fondo della gabbia.
Becchi silenziosi lo guardano
e lo vegliano
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e da quel giorno
è sempre san Martino
con la nebbia che separa
la vita dalla morte.
Vorrei che diradasse,
che
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Tristezza,
da tempo mia compagna
di coatta convivenza,
vorrei lasciarti
per tornare spensierato
come prima
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Se penso dove sei
si fa inverno intorno a me
ma se
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Ho incrociato il tuo volto all'improvviso
mentre solitario passeggiavo.
Era pieno luminoso senza macchia
così
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Sembrava un cartone
visto da lontano
ma l’angoscia che sbagliavo
mi convinceva piano piano.
Ancora composto
non
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Corre il tempo
come ladro che fugge
rubando sempre qualcosa,
come fiume impetuoso
che trascina
l’infelice che
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Non spettri sfumati ma
spietati guerrieri
si fanno i pensieri
intorno alla mente.
E’ cruenta battaglia!
Albe e
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Ormai la pioggia oscura la luce e
l’autunno aspetta l’inverno.
Malinconia avverti dovunque!
Strade deserte, alberi
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L’anima è volata,
e il tuo corpo, sempre austero, è li
su quella pietra senza respiro.
Nulla ti turba,
il
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Fratello mio
cos'è rimasto di te...
il tempo ha consumato tutto
ciò che eri
come una clessidra
che ha
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Non guardo sereno il tuo volto piacente
perché gli occhi velati d’ignoti segreti
ti scoprono donna di un uomo da
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Vorrei chiamarti
per sentire quella voce
mai dimenticata
ma posso solo alzare
gli occhi al cielo
e parlarti senza
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Diciassette novembre,
ultimo tuo giorno di vita
sulla terra.
Il mattino, all'alba
la Grande Luce.
Come docile
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Un gemito
quasi umano,
poi il silenzio...
Vuoto quell'angolo di casa,
vuote le ciotole
che mai più
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Vorrei parlarti
come se fossi qui,
come se avessi perso
quel volo verso l’infinito.
Forse ti direi le stesse cose
ma
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Vorrei guardarti
con lo sguardo tenero
con cui si guarda un padre
ormai vecchio ed indifeso
E fare con te lente
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| Ho visto la luna,
vestiva di lutto
col suo manto di nubi
che la rendevano tetra.
Stasera nessuno conosce
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Padre,
ti chiamo anticamente
perché antico ormai è il tuo ricordo.
Anni sono scorsi dall'ultimo
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Com'ero felice quando non sapevo!
E quanto amara è quella verità che
sconvolge i tuoi pensieri
e i colori
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È partita,
è partita
la vedo già lontana
anche se il mare ancora luccica
e l’ultimo
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Sono caduto
inciampando nei tuoi occhi.
Non volevo alzarmi
per tenerli più vicini
mentre ti chinavi
per darmi il
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Sei andato via
col broncio di chi è sconfitto
e la rabbia di chi non sa perché!?
Al cielo hai rivolto le
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L’oro era vicino
ma sul quel podio
tu non sei salita
trasformando l’applauso in preghiera
e in lacrime i sorrisi.
Non
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Aspetto che bussi alla porta,
alla porta della mia fantasia
per scrivere ancora dei versi
che un dì mi faranno
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Ti cerco
al buio dei peccati
con le mani brancolanti
di un cieco che cammina.
Due larghe pozze le pupille,
sensori
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Mamma,
abbracciami col tuo fantasma,
sentirò lo stesso il calore delle tue mani.
Fammi sentire la tua voce
che non
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A tutto abbaiavi,
anche alla foglia animata dal vento.
Alla morte invece, nemmeno un lamento.
Provaci, ti dicevo per farti
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Non piangere cuore mio,
troppe lacrime hai versato
per un amore ormai finito.
Guarda quel prato,
i fiori di ieri non ci
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Signore,
posso anche vivere
senza pensarti e amarti
ma non morire
perché tu consoli e perdoni il
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109 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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