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Maria Carmela Dettori 66
Le 37 poesie di Maria Carmela Dettori 66
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Nacqui delfino, e conobbi
i profondi abissi del mare,
l'immobile andare del tempo,
il silenzio di rumori lontani,
quei suoni, che non varcano
l'onde in burrasca e restano
in questa pace ancestrale,
senza lamenti a temere il dolore.
Divenni
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Ti spio,
mentre ti spii allo specchio,
sollevi la maglietta
e ti guardi i seni,
piccole gemme in boccio
nel giardino della fanciullezza,
li tocchi appena,
d'improvviso un sorriso
adorna il viso,
con i tratti ancora da bambina.
Ti
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Il mio gallo si crede poeta
è diventato una barzelletta,
scrive così come gli viene
sempre le stesse cantilene,
io lo lascio fare, mi fa tenerezza,
altrimenti mi muore di tristezza,
ora non sa più cosa inventare
ma per
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A volte mi sento immersa nella vita
come pennello nella calce,
e spruzzo, imbratto,
striscio il grigio muro,
mentre a terra cadono,
scivolando dense,
gocce di lacrime inaudite.
Controllo i graffi e li rammendo e lascio
che la mano vada,
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| Qualcosa s'insinua,
penetra e fischia,
tra pietre polverose,
intrise del sangue
di innocenti creature,
avvolge quei corpi,
derubati dei sogni,
in una nube bianca
e trasparente
che custodisce l'anima,
silenziosa,
sotto le macerie,
tra i visi
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Cade sulla risaia la notte stanca
e della fragranza nera s'inebria il sognatore
-oh Luna, cortigiana e imperatrice
che nel fiume dorato cerchi i tuoi riverberi
stillo le tue gocce nell'ampolla delle mie passioni
la mia lama s'erge e s'affonda nel
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Sei l'attimo fuggente,
quello che arriva
e in un attimo si perde,
quello che sa che cosa vuole
e senza remore prende
dando poco o niente,
non sei l'istante eterno
che d'improvviso arriva
come nuovo raggio
che ogni prato bianco
inebria di
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Vivo portando in tasca
sempre la parola amore,
vestita d'un cappotto o nuda
la cercavo con ansia da bambina,
me la strapparono di dosso più
e più volte ancora, tentando di rubarmi
la fiducia e la speranza - con mani ferite
e lacrime
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Si attorciglian stretti
nei cunicoli della ragione
gli strati nebbiosi
delle emozioni passate,
coperti di bollente pece
a rinnovar ferite mai sanate.
Si stagliano impietosi,
con dolorosi assalti
ai deboli rifugi della mente,
che poi soccombe
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| Mi basti,
mi bastano i tuoi occhi
e le tue mani,
mi saziano le labbra
nei fremiti caldi della carne,
mi basta il tuo respiro
che riscalda il freddo
delle mie inquietudini
e accarezza le paure
che si avventano
nelle notti senza stelle.
Mi
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Forse non sono Poeta
ma soltanto poeta,
non sono l'Oceano,
ma soltanto un rivolo
che umilmente
disseta
una striscia di terra,
una goccia ribelle
che batte da sola
sul vetro
e lenta discende,
un fiocco di neve
che fra tanti si adagia
sulla
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Versasti miele nella mia bocca
quella sera,
mentre tremante
come bocciolo di rosa
attendevo la luna
che adombrasse il mio rossore.
Le labbra incerte,
come giovani foglie
sui rami di primavera,
sfioravano le nostre incertezze
e si lasciavano
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Divenne fitta la nebbia
all'improvviso,
con fatica e con dolore
le lame
squarciavano le ombre,
incerte
le linee del tuo viso
fissavano
l'impronta nei miei occhi,
barcollavano i sensi
in cerca d'un appiglio
che riagganciasse
i fili
dei
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Non resta nulla,
solo un fiume prosciugato,
il mio letto è bianco
e immacolato,
sul secco fango
setacciato a fondo
e da ogni grano impuro
fatto mondo,
cadono perle di rugiada
a preparar la strada
a piogge cristalline, terse,
che
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Un attimo di luce
si è fermato
sul davanzale.
Un attimo che
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Non ti aspettavo
proprio adesso nella mia vita,
mi hai fatta a pezzi
trasformando in perle le mie pene,
hai sparso sul materasso
petali di rose e di rugiada
lasciando una luna accesa sul cuscino.
Adesso che hai levato
dai miei passi le stampelle
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Ci sono spazi
dove i pensieri e le parole
raggiungono con l'anima
perfetta comunione,
dove anche i silenzi parlano
senza far rumore.
Sulle trame dell'onda
quando il bisbiglio della luna
arriva al sole su un'altra sponda,
sulle rughe di un
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Sono nata come fiore di loto,
ho immerso le radici nel fango,
assorbito le impurità del fondo,
incanalato melma nello stelo
e non sapevo cosa fosse il sole,
cresciuta all'ombra d'una luna ladra
e paga del suo riflesso,
nell'acqua
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Volerò con ali d'oro nella profonda notte,
quando nel silenzio delle ombre
s' ode soltanto il mio respiro -lento-
che s'accompagna al sonno
dei vecchi contadini.
L'unicorno bianco sarà il mio destriero
e per spade avrò i
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Ci sarò,
quando la tristezza più profonda
adombrerà i tuoi occhi
coglierò dalle stelle
la polvere lucente
e con le dita
sfiorerò le palpebre tremanti,
entrerò a piedi scalzi
nell'angolo buio
delle
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37 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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