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G Mirra
Le 155 poesie di G Mirra
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Fino all'ultimo
ho sperato che i gelsomini
nascessero nel mio cuore
e lasciassero
un po' della loro
essenza
così Sacra
all'Anima della
Natura
E fino all'ultimo
ho ritagliato zolle di terra
in cui ho seppellito
tutto ciò
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Siamo giunti al guado
immersi nell'alcova
di un Amore
che non chiede
Orlati dai merletti delle
inconfessabili emozioni
arrampicate sui muri
dei nostri giorni
feriti
Lì dove il desiderio
diventa
puro raggio di luce
sotto
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Me lo avevi detto
il tempo cambia
si nasconde
come può
Ogni tracciato segue
il suo corso
ma non chiedere al salice
il motivo
delle sue malinconie
Hai lasciato che i ventagli
di turchese
volteggiassero
nei cieli tersi di
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Forse non sai
che sprofondo dentro alle ciglia
di un amore ucciso
Forse non sai
Potresti comprendere
le alghe legate ai nostri abbracci
Le zolle divelte
dai piedi dei desideri
nella folle rincorsa
dei nostri pensieri
Ma Tu non conosci
la
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Ci svegliammo
sui mari d'erba di un tramonto
Con le braccia arrugginite
dei nostri pensieri
rubammo le onde intarsiate
dell'oceano
E non tradimmo
il cerchio di cristallo
che cingeva la fronte
della nostra esistenza
ma esitammo
a scrivere
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Amica mia
la brina si è sciolta
I mandorli sono in fiore
mentre i denti del mondo
continuano a digrignare
Prendi la tua tela
e spruzzacci sopra i colori
Sono dove li hai lasciati
in fondo alla tua anima
Rosa senza spine
Il tuo cuore
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Non dimenticherò mai
le nostre parole
bevute dentro bicchieri
di cristallo
Cesellate sui frontoni
dei giorni
abbracciati dal sole
baciati dalla luna
E le farfalle blu del Brasile
che mi volavano sui capelli
mentre le tue
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Ho rincorso la stella della sera
Imbronciata
nei suoi desideri di donna
Apriva le gambe
al tocco sensuale della Notte
Aveva conservato dentro di sè
il Seme degli amori scavati
nella vagina del mondo
Sui suoi fianchi
uomini nudi
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Me ne andavo a spasso
nei sentieri della mia solitudine
Tra i cespugli dei pensieri
filati come nuvole
sui prati
Ricamavo merletti di malinconia
sul lino bianco della mia anima
Ma nessuno poteva mandarmi via
dalla Casa delle Rose
C'erano i
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Se la luna potesse darmi
un quarto
della sua anima di luce
metterei i suoi segreti
nell'unico posto sicuro
il tuo cuore
Dentro ai tuoi occhi
nascono rose e viole
Le mie lacrime hai bevuto
come fossero state perle
della sera
La mia culla
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Sono facili amori
le pennellate scarlatte
sulle labbra socchiuse
Immagini ritagliate
ed incollate
sul corpo bagnato
dell'inesperienza
E volteggia libera
rondine nera e bianca
contro gli acrilici specchi
dipinti di rosso
La timida
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Agrumate nuvole di primavera
ditemi
quale spina
ha punto il mio cuore?
Era la rosa che mi diede
al primo bacio
o la promessa di amarmi
per sempre?
Ricamammo di seta e rubini
il nostro amore
ma non vidi il piede
che scivolò dentro al
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Languido temporeggiare
percorre l'ardente perimetro delle gambe
dove il miele degli angeli
trova ristoro
nell'alcova della sua conchiglia
dischiusa dalla mano fremente
del vento
Nell'azzardo arrossato
si cuciono le paillettes di
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Fin dove potrò arrivare
curvata dal peso
delle mie scelte
Osteggiata
dai moti imprevedibili
dell'irrequieto cercare
Io ci proverò
Mi scrollerò tutti i perché
rimasti appiccicati
addosso
Dondolandomi
su una
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Madre,
il tempo è passato
La Collina del Sidhe
è in fiore
Le scogliere
raccolgono
la lunga barba di Lyr
impigliata tra le rocce
L'oro dei capelli
si è mescolato
con l'argento
delle labbra della luna
Oramai i
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Se fossi rimasta in piedi
su quel cornicione
senza guardare in basso
non sarei caduta
nel vuoto del dubbio
Io sono nata nella Casa del Dolore
Non c'erano finestre
per far entrare le farfalle del sole
Non c'erano porte
per far uscire le
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a G Mirra.
Vado dove tira il vento
senza corda
e senza meta
Sospinta
tra ragione ed istinto
fin dove le nuvole
riescono ad arrivare
Colma
solo del mio orgoglio
tirato a lucido
dal chiaroscuro
del riflesso
di un raggio di sole
scavato
nel cielo
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Poesia
E' questo che penso
di quel mistero dischiuso
che da bozzolo
diventa farfalla
e da seme
si strasforma in fiore
Timido fremere di foglia
che non racconta
l'avvicendarsi delle sue
stagioni
ma accenna
a quel vuoto
rimasto
da
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Sono passati i Tempi
sulla bava striata del pianto
di una candela accesa
I versi dei lupi
usurpavano il trono
delle profonde solitudini
simili a fiordalisi atterriti
nati su un sudario
scarlatto
Mi passi accanto
sperando di non essere
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Affinché le mie parole
non siano solo echi vuoti
nei lacerati tendini
del tuo cielo
tormentato
dagli angusti dubbi
di zolle seccate
sulle tempie del vento
Lego i miei nastri
alle ciocche ramate
dei pomeriggi
pestati
sotto i
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E' facile perdersi
nelle parabole degli inganni
sgranate dentro ellissi
di custodie consunte
Quel poco d'amore che
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I poeti
cuciono le note dell'universo
tra le lettere e le vocali
delle parole
disegnate sulle anfore
della
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Mi stai guardando
in sosta
ad un parcheggio vuoto
in mezzo all'universo
Ho un'anima piena
di luce ed oscurità
Ad essa
non potrei mai
rinunciarci
Rimbombano i clacson
tra i capelli neri della notte
Come ferri vecchi
si lasciano
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Ti sentirai morire
all'alba
prima che la Stella del mattino
ti conceda un'altra chance
I tuoi occhi di fuoco
cercheranno l'inferno
che è stato Padre
della tua anima
Passerai su colline di cadaveri
gettati come foglie morte
un po'
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I Guerrieri dell'Ovest cavalcano le nuvole
Cristalli di sale luccicano
tra le barbe rossicce dei tramonti
Da qualche parte nel Desmond
cantano le Banshees
Mentre gli innamorati sognano
i desideri sono vele
gonfie di vento
sul mare
Fossi
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Passano attraverso i seni dell'Aurora
le rondini di marzo
incantate dal sortilegio del vento
disteso
sui mandorli della nostalgia
Inchinate
alle Sacre leggi della Natura
dove ogni soffio di vita
ritrova la sua armonia
in quel volo
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L'anima non ha ombra
Sfugge alla stretta della mano
come l'acqua
come il vento
Inaridita dai secoli che mangiano
i pezzi del suo cuore
Lusingata dagli amori di madreperla
Ingannata dal bagliore dell'eternità
Una nebbia nasconde
il
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Siediti
Sarai stanco
Hai saltato di fiaba in fiaba
tra principesse
e draghi feroci
Dormi
Avrai sonno
Non sarà un tuo bacio
a spezzare
un incantesimo eterno
I gabbiani accarezzano il mare
mentre i cigni
si cullano su laghi
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Restano agli angoli
grumi di malinconia
tra le setose pennellate dell'anima
scioltasi
nelle pieghe del giorno
Di seta la tovaglia
distesa sull'alba voluttuosa
Di pagine e pagine scritte
e di parole taciute
non dette
Il braccio appoggiato
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Scusami se sono distratta
Sto sognando l'isola
del mio cuore
Lego le mie trecce bionde
a code di rondini
Inseguo la Primavera
nelle scie dei desideri
Come il canto di una farfalla
sono il nettare che bolle
nell'anima di un fiore
La
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155 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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