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            | Maurizio LupardiniLe 10 poesie di Maurizio Lupardini |  
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        | Trepide le mani si muovono A tastoni
 Nel buio della mia anima
 Mentre mi muovo, nel tempo.
 
 Credi di razze esangui
 Sguainati
 Si come baluardi di vecchie,
 Antiche stamberghe, logore.
 
 Corvi aggettanti su corpi
 Esangui
 Lasciati a leccare la
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        | Alianti le tue ciglia che sciano silenziose
 quando chiudi gli occhi
 e muovi l’anima incarnata
 nell’antro del cuore amaro.
 
 Vestigia di fuochi
 i tuoi fianchi
 che portano alla mente
 feste agresti di un autunno
 color zafferano.
 
 Vele alzate
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        | Come in un sogno, Che sgrana i miei occhi,
 Ti vedo svanire tra le mie mani.
 E le tue labbra
 (Rosse più rosse)
 Muoversi in danza,
 Senza dire parole.
 
 Mi scaldano il cuore
 Vecchi pensieri che,
 (fossero veri)
 Nella mia voce,
 Rinsaldano
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        | Leggo tra gli occhi un velato ricordo di donna.
 Sento nell’eco risuonar madidi
 i corvi.
 Parlo con l’altro da me e ne sento
 i lamenti.
 
 Ora tutto questo può aver fine
 se solo lo vuole la mente che crea
 e scalpita, ferita da un
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        | Sento draghi uscire dalla mia bocca E urla e grida soffocarmi il cuore
 Mentre d’intorno è neve e pioggia.
 Ancora non mi spiego cos'è la vita.
 
 Un uomo mi guarda... ne sento la paura
 Invadermi gli occhi e bruciarli dentro
 E darmi
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        | Un piccolo fiore è nato sulla mia mano
 ne sento la linfa vitale
 sino a confondersi con il mio sangue
 
 posso vedere le creature della natura,
 folletti, gnomi, fate, ondine
 che come sortilegi avviluppano i miei sensi
 e tutto diventa un
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  Invia un messaggio privato a Maurizio Lupardini. 
 
 
 
 
  
  
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        | Conoscere quel che pensa la gente Sarebbe facile, mio amore.
 Potrebbe anche bastare
 Guardarla più negli occhi e,
 scoprirla mentre ride e dà carezze.
 
 Prima di allora è d’obbligo però
 Guardarsi dentro e ridere o
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        | Esterrefatte dai dintorni tristi di una vita vagano nel buio dei giorni sonnolenti
 schiere di impalpabili vele
 sorrette da fragili giunchi.
 
 Piegate e violentate da un vento senza amore
 escono di notte
 compagne di insetti multiformi
 vestiti a
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        | Sei ancora ansiosa di un lampo di luce, oscura espressione di lacrime chiare.
 Mi prendi e mi lasci;
 hai tempi e modi diversi da altri pianeti,
 e solo rimango in sordina
 a guardare il mio Sé sparire
 nel tuo bagliore ancestrale.
 Vorrei
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        | Preso da Te, dai Tuoi occhi,
 dalla Tua bocca,
 sento l’inevitabile veleno d’Amore
 scorrere, come note ritmanti,
 fin dentro al mio cuore.
 Più d’un segno ha lasciato il dardo nella mia anima
 con il suo aculeo puntale
 senza che mai nessuno
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