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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Alessandro Sbarra
Le 107 poesie di Alessandro Sbarra
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| Nella band di mio fratello
suonan tutti in modo strano,
quando parte il ritornello
si fan prendere la mano...
Picchia forte il batterista,
così forte che va a spasso,
s'allontana dalla pista,
gli va dietro solo il basso...
Da due colpi
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| Accanto alla barba,
ai capelli bianchi,
riposano renne
ed elfi stanchi...
Ma l'elfo Rodolfo,
di notte sta sveglio,
lui dice che i giochi,
gli vengono meglio.
Coi suoi cacciaviti,
la pinza e il martello,
siccome è un po' basso,
va
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Sarai clown
anche su
tra le stelle...
soffierai
nell'aureola le bolle...
le tue ali a righe
rosse e gialle...
voleranno
con angeli e farfalle.
Sarai clown
perché tu
sulla pelle...
porti ancora
il trucco e le bretelle...
e per ogni
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| Tengo sempre un'occhio aperto,
fingo d'essere distratto,
non sai quanto mi diverto
quando arriva qualche gatto...
Faccio un finto sonnellino,
poi lo lascio avvicinare,
se si ferma li vicino...
scatto e inizio ad abbaiare!
Ma c'è un
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| Aleppo ha sette anni,
un bel grembiule bianco,
appena arriva a scuola,
si siede al primo banco...
a volte alza la mano,
l'abbassa piano piano,
nessuno gli da retta
e lui sta li che aspetta...
Aleppo resta in piedi,
son tutti quanti
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| Camminava a testa bassa,
senza voglia e senza fretta,
con le mani nelle tasche,
di una giacca troppo stretta...
Era tempo di partire,
stava lì da trenta giorni,
chi doveva dargli il cambio
s'aggirava nei dintorni...
Quando giunse
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| Povera linea,
che strana vita...
segui i capricci
di una matita,
a volte sfumi,
contorni gli occhi,
se ti attorcigli
fai scarabocchi...
Perché non scappi?
Perché non gridi?
Di questa mano,
perché ti fidi?
Ci son
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| La maestra coi quadretti,
quando addobba l'alberello,
mette tanti numeretti
perché dice che è più bello...
La maestra con le righe,
quasi tutte le mattine,
(non che sia un'attaccabrighe)
cambia con le letterine...
Certe
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| Chissà che mi piglia
in certe giornate...
le mie sopracciglia
son tutte schiacciate,
la testa s'abbassa,
il muso è allungato,
fin quando non passa...
mi sento arrabbiato.
Non parlo parecchio
ma penso di tutto,
se guardo lo
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| Nessuno mai s'accorge, eppur sorridono
correndo dietro a bimbi che s'inseguono
nei parchi con le foglie che si staccano
tra gli alberi, per terra si confondono.
Rincorrono palloni e poi, se cadono
non piangono e sbuffando si rialzano...
si
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| C’era un piccolo moschino,
che così, per rilassarsi,
scelse un giorno di tuffarsi
dentro a un calice di vino.
Nuotò cinque o sei minuti,
corse in fretta ad asciugarsi,
perché (mica d’ammalarsi)
gli scapparon due
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| I miei nonni son su tra le stelle,
così in alto che neanche li vedo,
avran freddo di notte, mi chiedo?
Han portato le giacche di pelle?
Lo vedranno che sono cresciuto...
o la terra con quello che dista,
se non hanno gli occhiali da
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| Finestra piccina,
quando m’affaccio,
mostrami il mondo
ed un nuovo paesaggio;
scegli le luci,
il giusto colore,
tela e pennello
come il pittore.
Portami il sole
sopra la faccia,
stringa i suoi raggi
mentre m’abbraccia;
entrino voci,
suoni
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| La notte di Halloween, due pipistrelli,
con trucchi e rossetti si chiusero in bagno,
insieme a una zucca, un fantasma ed un ragno,
volevan provare a sembrare più belli.
Non so se sia vero, ma è quel che si dice,
si misero addosso
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| Tra i sassi scivolando,
sparì dopo un secondo,
veloce, perché in fondo,
sapeva dove andar.
Discese fino a quando,
passando sopra un vetro,
più giù di qualche metro,
decise di frenar.
Nel buio più
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| “Esco a far duemila passi,
starò meglio tra le stelle”,
prese ottantasei stampelle,
strinse i denti e poi partì.
Che fatica sopra i sassi,
le ginocchia e le caviglie...
non aveva le pastiglie
(ce le aveva ma non lì).
Fece impacchi di
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Alessandro Sbarra.
| Venne un vento dispettoso,
birichino e divertente,
cambiò tutto in un minuto,
sia le cose che la gente...
Tolse al vigile il cappello,
la paletta e il suo fischietto,
mise tutto addosso a un ladro
che rubava un
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| I suoi sogni nel cassetto
si perdevan troppo spesso,
per tenerli sempre appresso
se li mise in un sacchetto.
Ci girava tutto il mondo
controllandoli ogni tanto,
se era triste o aveva pianto
ne pescava uno dal fondo.
S'incantava a risognarlo
e se
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| Puoi far finta di cantare,
lo puoi usare per tossire,
se t'appoggi per dormire
sopra un pugno puoi sognare.
Dentro a un pugno puoi soffiare
riscaldando la tua mano,
puoi lanciar sassi lontano,
carte e dadi per giocare.
Se una pizza vuoi
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| L'abbaiar di qualche cane,
l'usignolo che cinguetta,
le risate dei bambini,
voci e urla dei vicini.
I rintocchi delle campane,
un signore che fischietta,
una macchina che frena,
il cigolar dell'altalena.
Un telefono che squilla,
il bicchiere
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| Il tempo è dispettoso,
correndo non m'aspetta,
io a volte mi riposo,
lui no che ha sempre fretta...
M'imbroglia mentre gioco,
un giorno l'ho scoperto,
fa apposta a durar poco
perché sa che mi diverto!
Ma oggi l'ho
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| Conservan con cura
le nonne i bottoni,
di gonne, maglioni,
cappotti e giacconi.
Di ogni misura,
rotondi e quadrati,
son piatti, bombati,
smussati sui lati.
Se messi vicini
diventano fiori,
farfalle ed attori
di storie a colori.
Alcuni
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| Due giovani ratti
in un buio tombino,
passavan la festa
di San Valentino.
Lontani dagli altri,
stremati dal viaggio,
mangiavan del pane
con sopra il formaggio.
Coi baffi intrecciati
pareva un'artista,
topina più dolce
non s'era mai
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| Il primo venerdì d'ogni febbraio,
m'attende questa strana ricorrenza...
cercando tra le calze nel cassetto,
ne prendo due a casaccio e me le metto.
E' scritto in rosso sopra il calendario,
in modo che sia bene in evidenza,
è il
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| Si scontran nel cielo
le nuvole nere,
l'acqua che han dentro
comincia a cadere...
La piccola goccia
di strada ne ha fatta,
viaggiava col gruppo
ma poi s'è distratta.
Cadendo veloce
si è un po' spaventata,
col freddo
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| Do un calcio, sorrido,
mi giro e sbadiglio
poi bevo, singhiozzo,
non dormo, sto sveglio.
Mi sfiora una mano,
che bella emozione...
è quella di mamma,
accarezza il pancione.
Mi allungo, sto stretto,
qui cresco parecchio...
un suono, lo
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| Non é in disordine la cameretta
ma é tra tutte, la stanza più ordinata...
ogni gioco si ferma li e m'aspetta
ed ogni cosa puó esser ritrovata.
Ci son libri che fanno la spaccata,
vestiti che rimangono abbracciati,
la
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| Il principe Ortensio
sfrecciava a cavallo,
con giacca, cappello
e due scarpe da ballo.
Cravatta volante
e camicia di fuori,
giunse alla festa
con un mazzo di fiori.
La sala era colma
di gente in attesa,
la bella fanciulla
era molto
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| Si appannano apposta,
lo sai i finestrini,
per far disegnare
le facce ai bambini.
E quando si incrocian,
le auto e le facce,
si scambian sorrisi
e a volte linguacce.
Da un treno veloce
volò via una faccia,
sparì tra le
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| Un fiume annoiato,
appena fu pieno,
decise di uscire
a bagnare il terreno.
La fertile valle,
ben presto abitata,
con dighe e canali
fu poi coltivata.
Ma c’eran parecchie,
parecchie persone,
serviva qualcuno,
chessò, un faraone...
e
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107 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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