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alberto artoni
Le 60 poesie di alberto artoni
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Fosti tu ad inseguirmi
nel seguito caro,
una tua voce mi svelò l'immensità
dove da cordiale amico,
da un suono di campane venisti
attratta per sfuggire
la realtà da esigue dimostrazioni.
Un minuto d'assorti pensieri,
eri
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Non più restia la vita
intenta a visitare
di suo pensiero, quell'adorabile
e distolto sollecitare.
Fosse più chiaro, più limpido
quel vento avvolto
a prodigarsi in mille,
accorate parole
arriverebbe l'incedere di
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Tempo a colorare segni
indelebili in un tempo
aperto nella tua
esistenza lieta da invocare
un'illustre volontà.
Qui ad inchino,
la più angelica commozione
nel vederti come l'amico che entrò
nella beatificata visione.
Soli
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Qualcosa trovasti di me
qualcosa per redimere
l'onorata compagnia,
lieta e non troppo
amara da dedicarti certuni esempi
di riverente passionalità.
Non fu mai beffarda indole,
tu, erudito poeta
che mettesti d'accordo la simpatia
e la
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Tante le sere ad aspettare te,
tante le notti che ho buttato
sul filo del rasoio
l'allibita meraviglia
di una beltà che fece scalpore come
una Marilyn travolta
dal volto unanime
di una aggraziata fonte e primissima gaiezza.
Era la
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Al ridestare d'un
lieto e guardingo
sfavillare così tenero,
così avvinto dal gaudio
fremente,
si dilatarono le pupille
a formarsi di portentose
egemonie.
Ed una fiaccola si mise
ad accendere quel po' di paesaggio
così
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Una moneta gettata
nella fontana,
mobilitò tutti
e la sicurezza
fu come agevolante dissidio.
Era elevato il pensiero
di colui che
giunse a rammentare
i suoi primi
timori.
Laggiù si avvide della
presenza affine
a simulare
e a
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Tu, impronunciabile segreto
che chiamavi ognuno
a provvedere nell'umiltà di una gioia,
di un perdono.
Qualche storia recitata nella serena
idea, a fortificare
seguendo il flusso, la corrente.
La terra era sonnolenta
e presa da vulnerabile
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Nei giorni guardammo
infiniti principi,
sollevati
dalla polvere,
noi architettammo piani
distolti nell'euforia
dei mattini.
Cos'è la patria ufficiosa
che lascia
da mano tremula,
il ricordo d'estati balenate
come
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Sul ponte fatto apposta
per camminare
avanti e indietro.
Soli quegli attimi, quelli reclusi,
ad annientare
trascorse tetraggini
che al sapore langue d'un ristoro
amammo veder crescere
al limite di un'accurata preghiera.
Tempi, sempre
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Si sentiva gocciolare
come di abitudine da limpida
acqua messa a far
fiocchi come di neve dal buio
di continua
serenità che vinse la morte
da individuo a individuo.
Erano comuni i getti per chi
udiva da la fontanella
a voler
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Invia un messaggio privato a alberto artoni.
L'altro duro stratagemma
è così chiaramente
esposto che, guardando al vero
senso, irrigidito,
è quello fatto
per correre tra gli spettrali aneddoti.
è un male, quello dell'esistenza,
colorato di non veniale
e
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Fummo presi dal vento
birichino,
nel dimostrare che uno
di noi, inamovibile,
avesse la meglio nel condurre
avanti un seme di follia.
E quel vento venne
a pareggiare l'ostentata beltà
ricevuta a seppellire
unicamente servili
le forzate
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Nel divagare di guardinghe solennità
ci avvicinammo al nulla
quello, d'amaro sostegno,
verso cui rimanemmo assiepati
da un vitreo bagliore
a segnare la via.
Ci trovammo ad un bivio,
rammentando a tratti
ché, un velo d'ombra
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Non è brutto il tempo
che passa,
ma quello che si vive.
Non t'ambienti
con certi posti ma impari
a rivelare i segreti
tuoi,
e ad impegnare il tempo
libero da discussioni
e dialoghi
aperti alla comprensione.
Tutti siamo ancor
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Quand'io mi trovai ad allietare
mie giornate,
imparai a servirmi
della ragione,
d'inimitabile garbo.
E tutto rimase qui,
per un minuto inseparabile.
Uno squillante vacillare,
di bicchieri,
di argentei e soporifici sonni.
Oh belle
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Mi sorpresi dell'altro
silenzio intorno a me,
indomito,
su strade senz'uscita
da quando io
rimossi l'ansia addolorata
dai cespi, diradando
impaziente
le luci della mezzanotte.
Ahi, quanto dovrò
ancora
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Sogni abbracciati,
eremi displuvi,
com'era il divenire
un contatto
di leggiadre
vesti.
Non si abbia,
quindi,
abnegare la dimora
perché
chiarezza
si lasci invitare
dopo una tersa,
rabdomante
magia.
Si accederà
nel
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Hai presto spento il fuoco
dalla tua stanza,
abitavi nel dolore
assiduo
per poi entrare
come fanciulla beata
ad emergere dalle acque e distrarti
ad una fontanella
come tuo influente
bagaglio trattenuto
da un'infinità
di
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Come poter gioire d'amore
da un sogno
che indifeso muore?
Quel poco d'emozioni
che arrivarono
a semplificare brevi istanti
per l'eccitamento
d'ammansire,
di urlare all'impazzata?
Lasciando ch'io attenda
un
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60 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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