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Rosaria Catania
Le 375 poesie di Rosaria Catania
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Ti trascineranno sulle note
non cancellarne il tempo
già quasi si è fermato
sassi usati scheggiati
echeggiano richiami in
confini oltre le mani spoglie
Cenere sei è cenere ritornerai
un raccontar di te
un ombra una
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Essere vivi
esistere nel respiro
aria dolce vento
muovi le foglie appassite
come ali di farfalla
disperse nel fumo
di un amore perduto
brividi volano
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Si estende
una striscia al sole
di un sapor che resta
son giardini anonimi
alzano nel silenzio grappoli d'oro
una lirica che tradisce
un rango popolare
sul tavolino d'un architetto
un mago disegnò un castello
con archi d'uva
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Mi dici
col tuo bel sorriso
stampato sulle labbra
bevilo tutto d'un fiato
ad occhi chiusi
assaporane il gusto
con l'aroma speziato
Suonano già i violini è gli archi
mi innamoro da pazza
troppo amore
accelerato ardente
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All'uomo rammentar
la grave sventura
dibattea l'ira
con impazienza inattesa
al vincitor premiava
col raggio in fronte
soffrivan
dall'arco cadevan vorace
la mano avida
di vendetta arruffava
più del dorso
l'uccisione parea
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Lungo il muro avanza
l'angolo eretto del
crepuscolo rosso
sul soffitto
appeso marmoree
identità cristalline
trasparenti oblii
carezze di noia
Annegano
dietro dipinti
di fogli bianchi
in silenzi
avvolgenti
nel bene
per non
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Mi vesto di te
danza selvaggia
brividi di gioia
tu guardi me
quel raggio di luce
mi accende
folgorandomi l'anima
dammi una loggia solitaria e bella
quel timido sorriso
aprì
quel sacro avventuroso
gioco
tu non ammiri in me
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Si addormenta la parola
l’attimo prolungato
da un respiro
allontana
dai ricordi la fatica
entra nel dolore
la notte
fino a ieri
aggrappata al tuo
come scintille di fiammelle
viene a scalfire
il silenzio
tu padrone io schiava
tra sesso e
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Come scintille
di fiammelle
gli occhi di luna
sfavillano a valle
ho rincorso
il tempo dicendo
che un giorno
ha il suo tempo
Allora vado
Via
ricorderai
di un rincorrere
di farfalle
come ieri nei prati
di una
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Amato amante
sgranato come torsolo di mela
un seme germogliato alla vita
son l'immagine tua
riflessa
un bimbo un puttino un pargoletto
dai riccioli doro
occhi di loto
caduti dal cielo
addormentata sto
ed un abbraccio
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Son tre differenti
essi si formano nel tempo
in un lungo cammino
su per gli specchi,
ti guarderai, racchiudi le tracce
Son frammenti di passione
si staccano
come fogli dal calendario
Ancor in fasce io ti vedo
fra braccia e miele
in un prisma
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Macchie d'alghe
sui muri
di pietra
fluiscono
lente
verso il mare
fermarle vorrei
in una proiezione
di un vissuto
per svuotarmi
nel suo
grande mare
ed unirmi
in un grande
abbraccio
come ritrovarsi
madre e figlia
col cuore
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Intricanti cerchi
appaiono
ombre, scempi
Costaron care le loro condanne
del terror dello strider dei ferri
tuonarono gli spari in fila contro muri
dall'amico ascoltai alcune parole
supplicandomi che non voleva morir
rimasi sordo e
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Gocce di color rosso
rosso sangue color vermiglio
gelida veste bianca
nel talamo d'amore giaci
tu non sai
sei sposa con la bambola in mano
scivoli lentamente
tra le sue braccia
come lacrime trasformate in olio
un film giallo
un thriller
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Si spoglia ad uno ad uno
dei suoi dolci grappoli
la vigna
Autunno s'avvicina
odore di gesti antichi
e di castagne arrosto
fuoco cielo nuvole pioggia
fanno esplodere la luce
Si! era autunno
tesori di succhi
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Indirizzo personale di Rosaria Catania: rosariacatania.scrivere.info
Un sorriso si perde
laddove hanno pianto
nel mentir l'irreale pioggia
l'uccello canterà
senza mai interrompersi
sul leggere soffio di vento
e le sue ali esauste
stramazzano sfinite al suolo
non han più visto la primavera
ed
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Senza dubbi
seguiranno il loro percorso
mi sono arreso nella curva
della brusca discesa
nel vederli ho implorato di fermarsi
son rotolato urtandomi
col suono delle campane in cuore
al lato mio non ho trovato nessuno
solo al suolo son morto di una
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Mi parli... tristezza
brividi lungo la schiena
di immagini non volute
sbircio dall'album
apro pian piano gli occhi
e da una fessura
vedo quel che non vorrei veder
Dimmi di quale pianeta sono
forse non esisto o mi son smarrita
ho tanta voglia
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La pioggia scivola
sui vetri appannati
come i miei occhi
umidi di lacrime
i pensieri
vagano altrove
orizzonti
sconosciuti
mai visti
amici lontani
persi e
mai più ritrovati
memorie disperse
nel vento
dolore
malinconia tormento
echi
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Un sotto bosco invasato
da un cielo senza sole
si muore senza veder le stelle
pur giovane eri
un ricordo un litigio
pallido leggero bacio sfiorato
un addio
la luna smentisce la sua luce
astro vago gioiosa stride
la voce roca del nome
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Notte muta silenziosa
nel tuo buio
uccello di morte...
come cuore di bambina
impaurita aspetta
e non sa
mattoni bianchi in fila
calpestati
da anime disfatte
quante notti sveglia
ho atteso
col suo ticchettio
racconti favole
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Lo sguardo nasce
dalle acque del mare
ferite di un tempo
naufragano sulle rocce
verte di forti seducenti
caroselli tetri
di solitudini scorribande
fiocchi bianchi
di sinuosità del corpo
parole di confine
accompagnano le orme
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Indaco il cielo sopra di noi
le cicale friniscono impazzite
un isola nell'isola
un gabbiano vira sopra di noi
per ritornare nel fremito
dell'aria marina
un bacio appassionato unisce
le labbra salate di mare e sabbia
il tramonto sotto la
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Un batter d'ali
s'incrociano volando
una mano gentile apre la porta
s'ammalia un sogno
velenoso
sei tu biancospino pungente
leccar non serve
siamo animali braccati
su ribellioni ombre
Il dito puntato
conferma l'insistenza
tra poesie gesta
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La tramontana gelata
stride l'antica lingua
s'alzano soldati
di nuvole nere
sui binari suicidi
cadranno ancora
per tante volte
dove finiranno
non possiamo saperlo
solo l'ordine di varcare
il dirupo infinito
il dolore
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Mio dolcissimo fiore
non sei cresciuta
nel limbo eterno
sei tornata
lampi di tuoni
imbruniscono le menti
ninfe alate
sopra culmini roventi
si gettano nel vuoto
capelli intrecciati
di liane struggenti
sguardi al di là del
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Libero come un gabbiano
non esiste canzone per te
che l'orecchio non ascolta
intrepida l'attesa
rossore sulle guance
infuoca la tua voce
e risuonan il tocco delle ore
passate e svanite
Vibran le ore
di un volo di rondini
nuova vita
in
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Stanca
perduta, sola
Vermigli petali
su una corolla
affissi
Il vento mi spoglia
piccolo puntino
io sono
Dolcezza fredda
senza corona
Lama tagliente
bagnata d'amore
Pensiero libero
cresce di desiderio
Rossa
librata
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Dicono che il passato
si può cancellare
sbircio di nascosto
il deserto dentro di me
nell’acqua dozzine di barche
sembrano farfalle
sospinte da una brezza frizzantina
sono seduta su una vecchia panchina
vedo i raggi del sole
filtrare
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375 poesie trovate. In questa pagina dal n° 301 al n° 330.
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