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♦ Rita Angelini | |
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Rosaria Catania
Le 375 poesie di Rosaria Catania
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Fascino pericoloso,
il mal di vivere,
realtà riflessa,
nel grigiore dell'angoscia,
di un'esistenza tradita,
sul riflesso della fantasia.
Vigile mutamento,
sul tempo passato,
incoscienza d' illusioni,
di un futuro opaco,
mal di
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Frammenti di fragilità
su tragitti ondulati.
Bagliori su una pagina vergata
un raggio di sole
assapora il ramo della luce.
Pelle...
anima...
corpo pellegrino.
Un arabesco fulmine,
spalanca quell'oblio che rode.
Son gocce d'acqua,
che
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La tempesta nel mondo,
non farà vedere il sole,
sulla lampada spenta,
Sdrucciola il muro,
sulla tela di un quadro bucato,
un istrione s'affacciò alla finestra.
Si applaudì da solo...
Il suo successo,
la sua
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| Su un drappeggio scivola,
volteggia...
come di nuvola soffice,
ornamento da sposa,
su farfalle variopinte,
nell’aria torbida,
s’adagia lieve sulle spalle nude.
Drappeggio color rosso,
spicchi di luna,
su testimoni col naso alle
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Argilla silenziosa,
bianca...
Muta delicata,
intrisa di rugiada,
sulla pietra fredda marmorea.
Nell'immortal silenzio suo,
visceral l'artefice tocco,
dello scalpello che la scolpì...
innamorandosi di essa,
che la rese
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Scivolar sull'onda,
danzar al vento,
sale della terra,
fioriti prati al sole,
torri di favole,
nascondono serpenti,
son segreti di volti senza rumore.
Rugiade di morti,
spezzano ali su brezze di spezie piccanti,
soffiar la vita su calici di
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Scandisce il tempo,
consegna il corpo al potere,
un mantra di letteratura complicata,
manoscritti narrati,
su magazzini pieni di entità,
prestata al posto di Dio.
Barlumi di ricordi custoditi,
in un fazzoletto ricamato con le iniziali,
di
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Sul viale trafficato andava col bavaglio,
sul suo disperato risveglio,
giunto alla soglia dei tuoi anni,
arenati sono i suoi occhi rossi.
Sul grigio paradiso di sabbia bianca,
sapor di catrame,
tra cartoni e sacchi a mo' di cuccia di
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| Si piegherà,
malinconica strada,
ginocchi piccoli fragili.
Liberi di adolescenza,
spezzar il cuore
al risveglio lontano.
Gli eroi, si, son sciocchi ormai,
trovar il sorriso,
porre domande mai risolte
ed asciugar lacrime
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| Si destò il sonno invecchiato,
su falce intrise di sudore,
un cilindro in testa,
va verso la sua strada.
Cosa farà quell'uomo,
cosa cercherà.
Una vita rubata,
scorza di grano dimenticata,
pane in saccoccia,
lungo la
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| Un temporale
una luce
un lampo
un’ombra sospesa
fra nuvole
una scodella
di minestra
misera tovaglia
su un tavolo consunto
un falò
poca legna
riscalda la stanza
affumicata dal fumo
degli anni
foglia secca
freddo nelle ossa
aria
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Un dì persi un ricordo,
una linfa rimasta incisa in me,
profondo solco scavato dall'anima,
memorie odori rumori.
Percezioni di un passato sconosciuto,
non vi fu separazione del ricordo,
si trasformò in un bel sogno.
Triste
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Riscalda le ali mio dolce gabbiano,
non soffiare il tuo alito freddo.
Le membra stanche,
allontanano la fiamma,
del giorno che nasce
dall’aurora con l’abito bianco.
Sbocciò la rugiada fresca,
sulle gote di ragazza innamorata
volando sui sogni di
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Schizzi distratti,
vestiti di bianchi veli inamidati,
fantasie in nuvole di favole.
Fluidi della sera,
clessidre di sabbia,
sbirciano come farfalle,
un volo di goccioline dorate,
si posano sul telefono che squilla,
là sulla flebile
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Nell'aria spiazza,
si muove svelta la mano,
tra rughe e facce stanche,
dell'amore rare tracce,
Son danze di figurine,
di bevitori di cantine,
di acque toniche ed un boccal di vino.
Un cappello di lana in testa
grassa la pancia spoglia la
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Indirizzo personale di Rosaria Catania: rosariacatania.scrivere.info
Il silenzio suo compagno,
acceleri i battiti,
un pensiero di perdono sale a Dio,
emozioni brividi pianto,
anni che fuggono via,
soffri prigioniera.
Non buttarmi via,
amore truffato,
su un abito ammuffito,
in stoffe spoglie.
Non hai pensato,
di
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Sono dei cocci imbottigliati.
dentro una bottiglia di legno,
forti le mani,
si aggrappano alla salvezza,
sugli scogli alcuni trovano riposo.
Il maglione diventa pallina,
evanescenza di un attimo fuggente,
che va oltre la corrente.
Capirsi non va
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Sull'acqua divenuta viola
di un mare avvelenato
nel rosso odio dell'invidia
su gelsomini bianchi
del mediterraneo
"Bacciammu lì mmani"
Mattone smaltato
di calce e fatica
ruotano le ronde
sulle chimere d' insenature
tuffati
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Abbracciar,
chi si è fatto uomo,
l'amore in Cristo
un silenzio reale,
orme dei suoi passi
nella luce eterna,
dall'oriente al mattino
si svegliarono
col segno della croce
su cui fu martoriato,
sangue versato per noi peccatori
ti sei
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Sentir il bacio scivolar
sulle calde morbide labbra
e sui boccioli di rose
planar la voglia
Son creature
divine d'amare
calze strette
sottane di pizzo
onde di seta
su modellanti fianchi
Berrò dalle mani tue
dolce Venere
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Sorda
come un vecchio
una finestra
aperta ad un mondo
che non conosci
il ricordo di un'acida censura
di un soldo bucato
dove muoiono
i vecchi
senza cielo
Nato da un ramo di castagno
attraversato da un ponte
l'umido occhio
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Aspetta l'ora
della tramutata svolta
su cassonetti e sbarre
accompagneranno le scene
in una drammaticità
agghiacciante
all'occhio d'intorno vigile
dalle sfaccettature non pulite
calma la furie
coglierai l'attimo tuo
non
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Rivestiti dei tuoi abiti
sfila lo scialle
il burgae e il niqab
tempi di memorie
tempi passati
t'incupisci sul discorso dell'onore
schiava in un mondo acerbo
udrai parole e gesta
per scontar tempeste
voltar l'indifferenza padrona di vita
di un
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Arresta per me il canto
di dolci incanti
la tua canzone
fino in alto si solleva
melodia pura
che mi porta a piangere
mai estranei
ascoltiamolo in silenzio
è disceso fino a noi
s'è posato sulla terra
ed è morto per
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Eternamente nostri
come un lento morire
respirar la rosa
adagiarsi pian piano
sul corpo di grano
su dune rotonde
appoggiar le mani
sfogliar capelli
far spazio alle nuvole
che arrossiscono
e nel momento
del natural segreto
rubar quei
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Eva sfarzo feroce
esistenza smarrita
distacco distanza
perduta a guardarti
sei rabbia sei collera
sei utero accogliente
conoscenza di voglie nascoste
distaccata amante
profondamente testimone del tuo essere
Donne siamo la forza
restiamo eterne
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L’albero della veneranda età si fa bello
al sole del peperoncino rosso
e il vento indebolisce le sue ossa fragili
finché non è udita in quella luce
la voce del volere infuocato
nessuno attenderà la mia nave al porto
Compagno del mio essere
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Pigliar la briga
con la penna in mano
chi non ha farfalla
volerà lontano
Vedranno il vero
sdrucciolevoli mentitore
un falò di folletti
purganti cavalli vuoti
al mondo
non c'è folle che perdoni
pidocchi blatte a
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Raccontar la corrida
approdar la trama in false
negli abissi più profondi
il vuoto perde il senso
ricucirne le sfumatura
in uno strappo lacero
lordo di bugie
Col color si può amare
con giochi erotici
si può fantasticar
avvolgente in
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375 poesie trovate. In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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