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Elizabeth Nightley
Le 63 poesie di Elizabeth Nightley
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Fissi con tocco sidereo delle dita
e mezzelune pallide alle unghie,
la pellicola screpolata delle nocche
al nastro che raccoglie i neri crini
che in camera oscura fanno notte.
Sfocata, dal tuo sfavillare d'astro
vibri nell'aria frizzante della
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Non venirmi a cercare.
Non sono distesa tra steli
di erica in fiore, né languo
come pozza di pioggia
nelle folte brughiere.
Lascia perdere le mappe,
non venirmi a cercare.
Non sarò mai statua
immobile e marmorea,
né una
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Mi trova in vetrina
con lingerie rossa
al trentuno di rue
Edgar- Quinet.
Tre etti a notte
chieda al bancone,
lasci alla macina
i resti e le ossa.
Ne prenda un boccone,
tasti la carne:
trasuda grasso
svogliata passione.
A fine pasto
si
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Fuggi, nel bosco di betulle
i rami protendono le mani;
fuggi, il passo si fa molle
al ringhio famelico dei cani.
T'accasci sulla gelida terra,
preghi invano che si spalanchi
fuggi, ma il terrore ti afferra;
non chiudere gli occhi
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Vado in sposa al dolore
stasera.
Mi ha fatto sua
ancora bambina,
ma vado in sposa al dolore
stasera.
In sala parto
non c'era nessuno.
Ho stretto forte le dita
alle sbarre,
la mia fronte corrugata
per le doglie;
ma non ho fatto
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Lasciami umida a deteriorarmi,
ad avvilupparmi timida sul marcio;
a mordermi castagna
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Quanti amori può reggere un cuore.
Tanti da esplodere, o è il dolore
a farti cadere tra braccia sconosciute?
Precipiti con le tue labbra pesanti
di baci andati a male, in bronci
e t'accasci tra corpi di donne ansanti
che non sanno
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Risalisti con le labbra
i miei tagli sulle braccia,
baciandone ogni goccia
come rossa melagrana.
Dai miei rami bluastri
pende la suicida foglia.
Lascia che la accolga
la fossa degli Autunni.
Cedi la mia terra
agli orfani germogli.
Ardi le mie
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E furioso s'intrufola il vento
mi sveste, forte m'accarezza,
irrequieto m'investe di brezza
cingendomi con braccio violento.
Porge scuse sui tiepidi palmi
mi scarmiglia i capelli, il volto,
ha smesso, lui sa di aver torto
docile stira i suoi
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Sono l'Uomo Annaffiatoio
e sulla terra secca piango,
le rose in accappatoio
dicon che porto solo fango.
Ma se sapessero, se solo,
quante lacrime per loro verso,
più non sarei canale di scolo
e forse avrei il viso terso.
Se non piangessi
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Hai scuoiato la luna per indossarne le pelli
e raccolto le stelle per ornare i tuoi capelli,
hai tosato le nuvole per lavorarle al fuso
ed essiccato l'oscurità per trarne un infuso.
Hai congiunto le foglie ai rami con la resina
e terso le
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Verdi onde sciabordano
in salmastri abbracci d'acqua.
S'arricciano come labbra,
scoprendo le candide ossa:
effimera schiuma
che sfuma in un bacio con l'aria;
sfrigolano sui roventi abissi
ed evaporano come possenti ruggiti.
Miele che
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Serpi lattescenti tra i grumi purpurei
le tue dita caotiche nella chioma di rovi,
aghi d'abete incastrati nel fuso che fila
in fusa sbavate sugli incastri di lana;
sciogli nodi al pettine in posa gaudente,
strappi le tue garze coi denti
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Chioma innevata sulla tua nera
io sono il tronco incavato, tua tana
tu che attendi la primavera
vicina al passato, ancor più lontana.
Sono rifugio per il coniglio di neve
inseguito dai lupi nella lor caccia,
tu che ti posi sui miei rami
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Vibrano intorno a una sfera opalescente
come colma di foschia boschiva, gl'arti
scarnificati e cadaverici della veggente;
come aghi d'ossa che fanno da sarti
nel cucir un'ombrosa veste alla sorte
d'una fanciulla che s'un abile destriero
cavalca
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A volte vorrei esser una stella o un leone
per non pormi ogni volta futili domande,
fidarmi dell'istinto poiché le
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Non l'ho mai presa sul personale
quando tutti, guardandomi male
dicevan: "Guarda che mentecatto
quel Cappellaio è matto, matto!"
Ah! Che risate, son tutti così seri
ma è molto meglio star senza pensieri!
Alle cinque
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Giungerà la Morte
e ti pugnalerà alle spalle
con una carezza, come un'amante
che ha pudore
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-Una ragazza perbene, si sa
soprattutto se della tua età
non può star sempre ricurva sui libri
sola con un
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Lo sguardo graffiante
e il passo felpato,
lei con aria innocente
rinnega ogni reato.
Ammantata di nero
e con una maschera,
come un vampiro
esce solo di sera.
Per i vicoli bui
striscia silente,
se scorgi gl'occhi suoi
un colpo, poi
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63 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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