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Daniela Olivato
Le 27 poesie di Daniela Olivato
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Posso disegnare la mia assenza
sui vetri
che vestono
la mia nudità
Sotto foglie sghembe
annuisco a quel comò di ricordi
Tra cornici di pioggia e terra matura
“eravamo spogli di nubi e
contavamo giorni di luci”
Il tempo
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| C'è chi mi scrive nel vento
di autunno all'incedere
con passo veloce
scostando la piega nel tempo
che è stata un bagliore
illuso il pensiero
presto confuso
chi ci lascia
e non torna
e non torna
ma dell'essere asceta
resta
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| rimango
dove la pioggia dipinge sui vetri
parole senza tempo
rincorrendo
la voglia di infinito
e le foglie e gli odori
e di more ed uva
e di frutti acerbi
immoti per recitare
l'eclissi in un frammento
stiamo ad aspettare
quando placido
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Mi riguardo
nel silenzio dei tuoi occhi
a scolpire
chiari di luna
dove trascolora l'alba
a vendemmiare le tue labbra mature
ebbre
come le vele che vibrano
verso scogli
che la calda marea
respinge
le mani
non solo mani
di questo mosto
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Un' ultima trama d'estate
vibra di sgualcito bagliore
Dissuadendo i sensi
mi crogiolo dormiente
nel caduco istante
Dissuado i sensi
bramo foglie intrise d'Ambra
e nel ventre della terra
stretto
come spazio cubiforme
senza attriti
di
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Ed è il tempo
che intesse
trame di speranza
sui tramonti
della nostra esistenza
e ricama arabeschi
tra le volute di fumo
di tante sigarette spente
rotolano via
quei treni
che allontanano gli occhi dagli occhi
contando i giorni
tra
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Sera.
Questa.
Appesa a un muro
translucido
fotocopiato sulla patina della notte.
Con
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Al calar del sole
più obliquamente tendo al desìo
non giungendoci
straccamente mi strapazzo
in bolle di
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Piove nei silenzi scritti di fine maggio,
nell'afrore dell'incipiente solstizio
tacita epigrafe di quanto trascorso.
Arranca il glicine, si sporge al sole
la rosa
rumoreggia il gufo
E' immobile
la litania di stanchi asintoti
in attesa di
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Gesolreut.
In distorte
Cacofonie, quasi querule, qui
Ut
Si; si parte
In diagonale quasi
spizzicando
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Nunc et semper
srotolerò nubi
costellate di autunni
e inverni
percorrendo autostrade
che albeggiano
nella mia solitudine
sfogliando petali di rose
sbriciolate in quel profumo
d'estate.
Un sussulto
breve
come l'acqua che sbatte
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Invia un messaggio privato a Daniela Olivato.
Vorrei trascendere
nell'ombra patinata
del mio specchio
e carpire,
dallo sdoppiamento,
la duplicità delle cose.
Potrei trasecolare,
stupita negli occhi,
alla pagina bianca,
intonsa e mai scritta
del libro dei pensieri
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Come reviviscente Fenice
per amarti all'infinito
rinasco
ebbra di baci
e di carezze
assetata
di sensuale gestualità
Io
Geisha danzante
Tu
solitario Paladino
Amiamoci
come perduti amanti
e ritrovati
brindiamo con euforia
senza
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Son dune
a perdita di sensi
e batte forte
il cuore
al silenzio
mistico
E' pace dal profondo
che s'insinua
assolata
e trasfonde
e si fonde
nel baluginante meriggio
a sabbia sottile
impalpabile sensazione
E' il deserto
di solitudine
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Distrattamente
detriti eluviali
divallano
cantilenando
all'unisono
acque e sassi
che chioccano
schioccano
scivolando
asserpolati
tra spruzzi
e gorghi
Rinfrescato
lo specchio scabro
gualcito
si attarda
più lento alla
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Quanto ardirei
sfogare con taciturno sconquasso,
questo grumo di porfido.
Ecco, ti dico, non mi parlare,
sotto il sole mosaico fatto a spanne
di malumori feroci.
Tisica, questa voglia astratta
brancicante passatempo.
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Solinga
nell'estasi
dell'efflorescente meriggio
l'ombra fatiscente
attende
impavida
lo sbiadire del tempo
che baldanzoso
tutto uniforma
e ogni clamore sopisce.
E come da oricanno
l'effluvio della sera
s'insinua
assonnato
a calare il
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Mi ritraggo
fuggitiva
in una lacrima d'ambra.
Bistrati, gli occhi,
traguardano il fondale
pacifico
di rumorosi silenzi
Aspetto
Ormeggiata
in un cubicolo di sensazioni.
Manipolo versi,
amo, riamata
Nel microcosmo platonico
tra
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Sotto la polvere della scrivania
scivola
Uno scampolo di gelo
Dissi
“andiamocene”
perdendo scarpe e
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Placato l'impeto
sull'orizzonte sgombro
s'apre il sipario
e sfavillante
e nuovo di colori
l'arco
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27 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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