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Emanuele
Le 242 poesie di Emanuele
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L’equidistanza degli estremi,
nell'equilibrio dei passi, salde
colonne nell'arco del trionfo.
E’ una breve illusione.
Un arresto improvviso
impedisce l’acceso.
L’enumerazione del trascorso,
l’instabilità terrena,
il rovescio della
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Sguardi e parole,
bruciate dal sole.
Gioia e momenti
dispersi dai venti.
Una noia mortale,
nell’animo sale.
Stai a ricordare
per non scordare.
Il silenzio è reale,
non un distacco banale.
La strada dell’amore
è chiusa al
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Terra mi rasti i natali,
ma mi cacciasti a cauci.
A figghiola mi ressi
l’anima, ma u corpu
vitti n’atra luci. Mi riciva
ti vogghiu beni, maritimi
e ti rugni l’acqua.
Non mbiviva, ma aviva siti.
Stringiva i renti,
non masticava nenti.
U sognu si
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Terra sirvaggia, natura primitiva,
surgenti nti la vita, u suli nesci
e no’ mori. Muntagna fussili,
u signu ‘nta creazioni. ‘Na legenda,
u briganti ‘nta l’animu bonu, u
povuru si teni u donu, chi pigghiau
o riccu. Non basta, supra l’unda
cu la
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U strittu, ‘na vetrina
nto mari.
Pari u corsu,
chinu i genti.
I navi chi passiunu
randi e picciriddhi,
nta la manu i pisci.
I
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Una gradita signora,
il cuore non ignora.
Entra con riguardo,
incrocia lo sguardo.
In silenzio s’adagia,
il mondo cangia.
Una intesa salda,
una unione calda,
Un momento amabile,
nella mente non labile.
Un attimo esaltante
la gioia
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‘Nto celu stiddhatu a luna russa,
pari chi ‘nto cori chianu bussa,
Si perdiu u fastidiu di l’animu,
no’ durmi, pensi o’ novu jornu.
Di culuri di focu u corpu tingiu,
canceddha ‘nti la menti u pinseru.
Vardi l’alba, viri a spiranza,
‘nu sulu
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E’ nato nel buio di una notte,
con la luce delle stelle.
La luna si compiace, rasserena
il cielo con il suo bagliore.
Illumina la nascita, pronta a
mettersi in disparte e cedere
il posto all’alba, che accompagna
nel bianco riflesso,
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Tempi di una fredda primavera.
Aspettano la bassa marea per il
suono della parola nel labiale.
Un’onda anomala soffoca
il respiro alla tonalità.
La lingua rifrange fra i denti.
Resta imprigionata
dall’amara salivazione, costretta
al
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Risalta subito la tenue beltà.
Evince la purezza interiore,
espressa dal verde degli occhi
il colore della vita.
Un riflesso di luce intensa
che ti avvince e non distogli
lo sguardo, ne resti ammaliato.
Guardi quasi incantato,
ti
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Ti ho posto al centro del cuore,
portavi il profumo dell’amore.
Nell’animo la fragranza del fiore,
tu eri il quadro, io il pittore.
Dipingevo il volto del sentimento,
rallegravi l’attimo al momento,
Una tela di luce e di colore,
allontanava
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Il copioso pianto,
le angosciose parole,
il volto sconvolto,
non hanno frenato
l’istinto.
Un grave errore,
è stata violata la riservatezza,
denudata l’intimità.
Ha prevalso l’inconscio.
Violenta
il personale io,
vieta il
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Finalità della vita: una linea definita,
due punti essenziali di congiunzione
nel cerchio: nascita e morte.
Si contemplano nel percorso
una serie infinita di gallerie.
Appesi alle pareti, quadri, sfumature di colori.
La bianca ed intensa
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Una voce tremante
è l’animo che parla,
nella conflittualità
della dispersione del pensiero.
Vive nel dualismo
di una convivenza
occultata agli occhi.
Si manifesta
nella chiusura della spontaneità,
parole forzate,
perdono
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Occhi accecati, non dal sole,
ma da uno sguardo incolore.
Restano sospesi nell’aria,
nell’attesa, che il vento
soffi il cenno.
Un piccolo movimento delle
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Sei nascosta
nel cielo tenebroso
da grigie nubi.
Uno spicchio di speranza.
Rompi l’omertà,
appari all’
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Emanuele.
Colori, viva luce, farfalle variopinte,
il canto degli uccelli, nel ritmo della vita:
nel viso il sorriso della vicinanza,
nella voce la serenità dell’animo.
Mani unite per il festoso girotondo dell’amore,
la celestiale visione nell’azzurro
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Lugubri pipistrelli, alberi deformi,
visi smunti,
scheletri ambulanti,
larve consunte.
Nessuno spiraglio di luce,
solo
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L’equidistanza degli estremi,
nell’equilibrio dei passi,
salde colonne nell’arco del trionfo.
E’ una breve illusione.
Un arresto improvviso impedisce l'accesso.
L’enumerazione del trascorso,
l’instabilità terrena,
il rovescio della
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Cuori in sintonia,
battiti in cadenza,
simbiosi dei pensieri.
Il verbo dell’amore
nella parola del suono.
Profondo silenzio,
la nota dell’addio.
Stride il violino,
corde spezzate.
Un tam- tam
ricorrente.
L’enunciazione
del parallelo disgiunto.
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La guardi, torni indietro
nel tempo.
Il ricordo apre il sorriso alla vita.
Senza pensieri
guardavi il futuro.
Il cielo dalle bianche nuvole,
il mare intenso d’azzurro,
la terra coi frutti dell’amore.
L’acqua dissetava l’arsura dei corpi.
E’
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Sidereo, astratto panorama
in penombra. Una cartolina notturna,
strisce sull’asfalto,
dai contorni sfuocati,
alberi dimezzati. E’ un timbro incolore
dal cerchio indefinito.
Senza indirizzo non conosce
la via di congiunzione.
In stallo nel
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E’ inutile illudersi.
Si sono smarrite le emozioni.
L’atmosfera di complicità è confusa.
Sa che il domani conoscerà
l’alba del
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Volteggia nell’aria
il balsamico profumo della musa.
Lo aspiri con piacere.
Si confonde
con la nota
di una dolce musa.
La ascolti
con rapimento.
E’ la voce della musa.
Adesso l’aria è inquinata
da uno smog irrespirabile.
Non avverti il
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Una voce
che si materializza.
Come la sirena
che emerge dall’acqua
nello splendore
del sinuoso corpo
alzando le braccia
al cielo,
e la figura
spumeggiante,
riflette di beltà,
cosi per magia
la voce
che giunge da lontano,
soffusa
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Dispersione nell’intrigo
di una ignota destinazione.
Il riferimento, punto cardine,
dell’esistenza, si è spezzato.
Una evoluzione negativa,
disperde il contatto
per un avvicinamento morale.
Cancella l’incontro,
ricerca lo spirito di un
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Nella mente tristi pensieri.
Nell’animo una tempesta
di fuoco.
Brucia le speranze.
Si attende la pioggia:
l’acqua spenga il tumulto.
Non arriva.
Ormai solo ceneri.
La polvere è dispersa
dal vento nell’abisso del mare:
non riemerge
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La vita nell’evoluzione
della crescita.
Atto primordiale
la nascita.
Una volontà
dispone di te.
Sei estraneo,
non hai
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La proboscide:
il timone
dell’orientamento.
Nella memoria:
la piantina
del sentiero.
Cenere:
sollevata dai passi,
il cuscino del sonno.
Si adagiano al suolo,
consci della forza
dell’insieme.
Non si spegne
la vitalità interiore,
in
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Il candore del corpo,
violato da una mano
indesiderata,
reclama
il diritto al rispetto.
L’intruso
che in modo subdolo
ha carpito il buon senso
dell'educazione,
per soddisfare
le proprie insane
voglie represse,
ha gettato la maschera.
Ha
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242 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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