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Antonio Interlandi
Le 102 poesie di Antonio Interlandi
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Voglio entrare,
ma tanta è la paura
di non trovare
più le mie cose.
Dietro quella porta
ho conservato
i migliori frammenti
della mia giovinezza.
C’è il primo pianto
e ci sono i balocchi,
i dolci della mamma,
i suoi
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Nelle pareti ignee
la tua calda linfa
si trasfonde in me,
nera e pulsante
gronda silente
in rami e fuscelli
ad irrorare i tuoi frutti.
Vi affondo
le unghie
e i denti
ad assaporare
il tuo battito vitale
e il magma crepitante
delle notti
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Sono schegge di vetro
frantumate dagli anni
e celate agli occhi
per evitar danni.
Son lucciole nel buio tetro
ad illuminare il sentiero
dei palpitanti cuori
e dei perduti amori.
Se provi a toccarle
e poi a ricomporle,
rischierai il taglio
e
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Voglioso di riappropriarmi
della mia essenza,
sferzo strati di parole
e apro gabbie in cerca di coscienze,
ma urto contro i muri spessi
dell’odio e dell’arroganza.
Voglio fuggire via
da questa fredda prigione
e raggiungere l’estasi
annunciata
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Sei la fiducia ritrovata alla fine del viaggio,
il salvagente nelle acque in tempesta,
l’oracolo dal consiglio più saggio,
la fata che mi dona giorni di festa.
Sei la mia uscita di sicurezza,
la fiaccola nelle notti senza luna,
e, nel
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Nel mio sentire
sei pura armonia
che si fa strada
e vibra in sintonia
solo al ritmo
della tua sinfonia
Sei il ritratto
senza tempo e senza prezzo
sul cristallo a contatto
a coprire il mio vecchio malvezzo
nel lasciarmi dall’altre
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Giacevano soli,
senza amore,
privati del contatto
e nel silenzio.
Cercavano un amico,
un amore,
una carezza,
una parola.
Arrivò il sole
e li ravvivò.
Arrivò la pioggia
e li abbeverò.
Arrivò una
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E’ una storia
che comincia,
che a tratti scorre,
ma poi si riavvolge.
E’ un passo che par sì spedito,
e poi si perde su una colla,
una trappola di lotte,
di atti di coraggio e di altruismo
che si oppongono a criminali ed oppressori
in
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Ho atteso la prima alba di maggio
quando,
bella,
sbocciasti in profumata cannella,
sentiero di passione
che mi condusse
alle porte della gioia,
in una terra dorata
dalla complicata combinazione.
La dischiusi con la forza dell’amore
e ti trovai
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Vi entro così,
all’improvviso,
senza un invito
o un preavviso,
sospinto dal vento
di intrecci musicali,
da sbiadite sfumature
di vecchie istantanee
o da profumi maturati
al rinnovarsi delle calende.
E’ una dimensione
che mi insegue
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Nessuno mi diede una bussola
e io credetti di andare nel verso giusto,
asteroide nella intricata traiettoria
fitta di pericoli e di scontri siderali.
Svegliato da un eccesso di silenzio
la mia vista orizzontale
rileva ora solo aria ruvida
e
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| Mi hanno puntato,
han premuto il grilletto
e mi hanno ferito
con gli insulti
di fronte ai miei amici
e le derisioni
dinanzi agli occhi di lei.
A nulla son valsi i pianti
e le resistenze
o le richieste d’aiuto
e gli scatti di nervi.
La paura
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Il sole è il mio tempo
e i suoi raggi le colonne del mio tempio.
Vivo di corsa e mi nutro di frenesia
per arrivare all’ora del crepuscolo
e trovar ristoro nel breve attimo
di incrocio di opposta armonia,
quando chiazze di cielo
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Cerco la definizione esatta,
la perfetta fusione di lettere,
la sintesi dei fraterni affetti,
la chiara espressione del bene.
La cerco per farne giusto contrappeso
della tua vicinanza,
magnifica sinfonia da eseguire
nelle parentesi di
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Trasudi gocce di passione
tramandi storie di emozioni
travesti muscoli
traditi da scosse e vibrazioni.
Lasciati sentire
perché ne saggi
la nobile trama
e scopra l’enigma
che in te è celata.
Il tuo desiderio
profuma
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| In primavera
fui bianco fiore legato alla madre terra,
cercavo sole e chiedevo acqua
per dare un senso alla bellezza
con i profumi e i colori
che ama sol chi la vita apprezza.
In estate
divenni deserto equatoriale,
non conobbi acqua e non
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Come...
perché...
a chi credere,
mentre tutto si crepa
e c’è chi a fianco
non ce la fa più
e crepa.
Giullari di corte
dalle gambe corte
mettono i tacchi alti
prima di calcare spalti
dove raschiano il fondo
promettendo il
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Scamperò alle insidie
del pernicioso vento catabatico
e al freddo del ghiaccio antartico
perché al tuo alito mi fortifico.
Sopravvivrò ai pericoli
delle burrasche oceaniche,
alle tempeste desertiche
e alle ingiurie
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| Echi di tuoni bassi
cambieran le prospettive,
i colori e i riflessi,
il sapore dell’aria,
i flutti sulle rive
e lo scrosciar dei passi.
Prenderemo una strada obliqua
e ne faremo aspro torrente,
sciogliendoci come ghiaccio nell’acqua
e in lei
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Mi preparo all'addio
riempiendo forzieri
coi nostri comuni ricordi
vivificati al leggero soffio
dei miei pensieri.
Ho paura dell'oblio,
dei mille momenti di gioia
che verran dissolti
alla fine del pendio
da un solo istante boia.
Riempio
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| E’ stato sempre così...
un mondo confinato tra i vetri
di un tempo immutabile
regolato da leggi universali
fatte di maree e di gravitazioni,
di orbite e rivoluzioni,
di risonanze e rotazioni,
di fasi e di accelerazioni.
Ma, se tutto
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Aspettami amore,
aspetta che esca fuori
dalle siepi e dai gigli
di questi labirinti metropolitani,
che mi liberi dai
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Su corpi macilenti ed esangui,
vagano lentamente tra silenti corsie
nell’afrore di candeggina,
in cerca di un bianco camice taumaturgico
e di un briciolo di umana comprensione.
Per catarsi,
navigano al lasco
su imbarcazioni di cemento,
facendo
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Le vedo luccicare
tra i fumi e le nebbie
di una natività acclamata
e tra tavole di piatti e denari.
Mi pizzican la memoria
di famiglie contente del poco,
di fantasie condivise in parti eguali,
di baci e strette di mano veraci.
E mentre
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Ti aspetto, fiore,
aspetto nell'aria il tuo odore,
che inebri questa terra
da sempre con gli uomini in guerra.
Aspetto i tuoi petali vermigli
che mi rammentano i fuochi,
artigli sulla carne dei nostri figli
in tavole imbandite da perfidi
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| Il ticchettio della lancetta
spezza il tempo e non aspetta
che la curiosità sia soddisfatta
in una ricerca di
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Nei tuoi occhi
ho trovato il seme
dei buoni sentimenti,
quelli che la notte
metton radici nei miei sogni
e li ammantan di realtà.
E’ un seme così potente
da far germogliar arbusti
su distese di niente
e da scuotere le anime dei
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Ho esplorato il globo
incrociando meridiani a paralleli,
ne ho prosciugato i mari
e arso i campi
per trovare gli antichi tesori
e i segreti di remoti tempi.
Ma non sono ancora sazio
delle mie scorribande
e mi vedo costretto a pagar dazio
per
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| Seguo una strada ripida,
percorso infido per bastoni e carrozzelle,
ma ho scelto l’alternativa rapida
se c’era da rassodar glutei e tirar la pelle.
Frequento locali sicuri
a prova di gay e lesbiche,
ma non ho esitato a sganciar siluri
e
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| Viviamo da troppo tempo
tra fili spinati e recinzioni
costretti da pregiudizi
e vincolati a superstizioni
in un terra
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102 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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