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Carla Colombo
Le 278 poesie di Carla Colombo
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I don't miss either a breath
when I dismissed my beats
to catch yours
in the
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 | Tutti tradiscono tutti
e per primi se stessi
voltando pagine preziose
scritte troppo in fretta
imperfezione di fogli volanti
acclamanti purezza
in quel bianco che non acceca
perché macchie ci abitano
dai tempi di oltraggiato Eden
E
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 | Senza piu’ Anima
incredula della fine
contemplo attonita
le sacre vestigia di noi
profanate da amaro risveglio
Il giorno desta nell’incubo,
polvere sul ricordo
acceca Sole lontano
sfiorito tra i rovi,
requiem d'Amore
intona il Vento
Tuono
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 | Magia di scintilla divina
ritrovarsi
nel rogo inestinguibile degli occhi
rivivere fotogrammi di Vita
e possibilità di Nuova Vita
Complicità che il Tempo
ha scavato su rocce vive
sempre in cerca di fonte vitale
Capriccio di gocce
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 | Amerò il cantico
delle Lune tristi
nel nido ghiacciato
di Cielo perduto,
buio lamento
di Luce spezzata
Plumbea malinconia
forgerà il silenzio,
spenti cristalli d'anima
i laghi degli occhi,
riverberi smarriti
tra valli
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 | Solo per amare io nacqui
nel tormento prezioso
che sete mai appaga,
miraggio vicino
mai pienamente afferrato
Accetto l’infausta sorte
- è già tanto voler bene a se stessi -
amore vitale
senza sterili narcisismi
di corolle appese
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 | Credevo di avere diritto
ad uno spicchio d’Amore
così tanto agognato, fortemente voluto
da crederci con l'Anima tutta
Ma il Destino punisce
chi troppa importanza dà
al suo punto debole
Ferita d’Anima
non mi
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 | E se volgo le mie spalle
io vedo il Niente
perché su fondamenta di sabbia
il Niente abita
E se cerco spiegazioni
non trovo Nulla,
tanti punti di domanda
mi accerchiano
Ma verrà il Tempo
in cui punteggiatura ambigua
non
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Strappami il cuore,
in un barlume di pìetas
adagialo su letto di rovi
nella foresta del disincanto
l'abbraccio del crepuscolo
donato dagli dei misericordiosi
veglierà il suo pulsare
sempre piu flebile
Rito funebre clemente
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 | Nel fruscio petrolio dell'onda
che ferisce fragili insenature
e mi parla sempre di te
seduta ad un molo
dove non attraccano navi
io vorrei strappare alle stelle
la luce che ora manca,
donartela a ritrovare
la scia perduta
Via lattea di
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Nel silenzio
ardimi di quiete,
siano oceani infiniti
le voci degli occhi
ove ammarare lo sguardo
Nemmeno un sol bacio
increspi il momento,
àncora la mia nuda sete
tra onde ferme di braccia
su cristalli di fondali sicuri
Non una
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 | Ripudio questo peso
di cellophane di rose morte
spaiate su termosifone spento,
rosso circolare sbiadito
immobile astante
circuisce lo sguardo
dentro quadro astratto,
incomprensibile disegno
in nome del silenzio
mano illustre non svela
Scrollo
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 | Drappo di dolore
dipinge cenere
sul viso straniero,
smorfia contratta e lacrime
solcano rughe non mie
Tutto sembra uguale
ma quanto odio ora il Tempo
altero arcano sovrano
avanza indifferente
oltre la tua mancanza
E ripiego i ricordi
tra
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Laccio d’Amore
capelli aggrovigliati tra le dita
stringi forte i miei ritmi
che sicuri affondano i tuoi sì
e dettano l’onda
a infrangere implacabile
il sussulto del non ritorno.
Visuale di occhi
sottomessi a sguardi
iridi
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 | Nel tramonto dell'Aurora
soffocherò lacrime di nulla
ancorate al vuoto
d'inesistente consistenza
Fragile appiglio
d'Anima cieca,
inganno consapevole
d'esile esistenza
Ad occhi saldamente serrati
forzerò socchiuso
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Perla di mille colori,
steli smeraldo
sferzan le isole Aran,
scogliere d’erica
amano candide onde
Emozioni a strapiombo
volano pensieri,
liberi gabbiani
a spezzar il vento
nel solitario suono
Carrozze a briglie sciolte
su sentieri del
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Carla Colombo.
Indirizzo personale di Carla Colombo: carlacolombo.scrivere.info
 | Avvolgo membra di luna
nel silenzio blu notte,
solitario manto
nero velluto d’ombra
morbida culla di petali
su pelle nuda tremante
Giaciglio d’umido muschio
rannicchia sogni aspersi,
dolce nido di dolore
accoglie il vagito delle stelle
Ebbra
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 | All’addiaccio delle mie derive
varco passi di pensiero
lontana assonanza
di brusio sconosciuto
Scomposizione d’anima
in frammenti d’inquieta vita
segmenti sfibrati
da affascinante entropia
Carezza consolatoria
di sguardo che si osserva
al
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Insaziabile d’incanto
sogno impossibile volo
su vento di nuvole,
mistica levità
d'ali di neve
mai sciolta dal sole
Arco teso senza mira
a frantumare l’infinito
in schegge di bellezza
e danzarne il riflesso
su eclettiche punte
nel
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Ansimo sottomessa
al mio gemito ignoto
tra cascate di brividi
a frugare il tuo odore
voglia d’essenza virile
attorciglia l’anima
Abbandono il respiro
disconosco la voce
nel sospiro dell’eco
cosparso sulla tua pelle
nube di sapore
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Giallo cromo di sole
oltremare scurisce
giaciglio in rami d'oblio
raggi sfatti al tramonto
Ruvida lacrima cieca
incide ruga di pianto
malinconico
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 | Nuda d'Anima vestita
nel sole del tuo sguardo
cedo al delicato affondo
Luce d'addolcite ciglia
sveste al pulsar d'occhi,
succo d'essenza aspira
Intreccio di vento
stropiccia carezze
scompigliando timori
Destini avvinti,
amplesso
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 | Strana lacrima
recisa nel passo
a metà percorso
virgola silenziosa
Antica ferita
di orma stanca
senza traccia
su labbra serrate
Strano
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 | Attesa assetata
offre voglia di labbra,
giusta è la dose
di carnale tormento
Delicati passaggi
al sapore di vento
sfiorano suono
di rossi sospiri
Profumo bagnato
di terra selvaggia
avvolge papille
tra onde di brividi
Madida
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 | Distesa di donna,
fertili colline
all’ombra del tuo lume
Delicatamente
- lettera dopo lettera -
espropri la mia pelle
Solletico di grafia
stuzzica i sensi
tra anse di desideri
Estesa pergamena,
immobile respiro
concilio
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 | Piccola scheggia d’infinito
catturo cristalli di vita
nel riflesso di un istante
Breve atomo di attimo
cerco l’incanto a sorpresa
nella lacrima di un’emozione
Brillio d’unico battito
disperdo sogni di luce
nella cieca notte universale
Col
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Tra le tenebre del mare
cristallizzo ferite
sotto sale che instilla vita
Fibrilla afono lo sguardo,
prospettiva offuscata
da lame di luce riflessa
Cerco l’istante del ritorno
nel nulla che divora
ogni appiglio di spiraglio atteso
Annego ma
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Assente la parola
abiura se stessa,
impronunciabile
il nero suono dell'orrore
Giace inerme il dolore
abbattuto tra banchi
e matite mai più colorate
annegate nel rosso
che víola occhi di neve
dove la neve non cade
barbarie
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 | S'adagia sul respiro
suono morbido di sax,
volute di vento fumé
inarcano bianche pareti
Sfugge al tempo
questa stanza lontana,
silente pioggia sospesa
oltre vetri appannati
Denso sottofondo
espande l'attimo
a saziar confini
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 | Es un vértigo perderse
en los meandros de la noche
cuando los pensamientos
buscan el claro camino
en el laberinto oscuro del alma.
Es un vórtice de luz
este sueño lúcido
que refleja energía
en el espejo de la
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278 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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