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morini lorenzo
Le 188 poesie di morini lorenzo
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Hanno ammazzato prima del tempo: Papà, Babbo, il Padre d'ogni Natale,
l'hanno constatato in ogni news o rituale, arbitrale telegiornale.
Deperì in anticipo, eroso, sconsolato, derubato in questa notizia, spiaccicato,
pur in una
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Musica suonatori!
Sì! Oh dama spagnola corrente od altri tempi,
arbitrariamente da me amata...
In uno stuzzicante, modernizzato, strambo Bolero,
così io ti possa corteggiare, così io ti possa a me quasi stritolare...
Balla
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Hanno ucciso la pace pur nell'ombrata (un tempo eccelsa) fantasia,
di un mitico, inventato, salvatore supereroe, pur un comune mortale or corrotto
(non più credibili al bene a far da un cabarettista, artistico salotto)
ove anche poveri bambini
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Avevano quasi mal capito Babbo Natale!
Nella riscossa di un'azzardata opinione,
in una travagliata, dissuadente percezione...
Nessuno più, nemmeno lo sognava e pur non era patriarcale.
E per fortuna che col suo gesto universale,
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Nel nome del mio nome inalterato,
nel DNA. simultaneamente azzeccato,
ma come in un Personal Computer impazzito;
nell'opinione veritiera d'un negato,
blasfemo rione d'idee...
ho però errato nello scambio,
nella mal nominata Password
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Nella ricognizione della poderosa, portentosa,
ma pur gagliarda esistenza che c'infondono,
che ci dimostrano in eterno,
nel corso d'ogni lauta, mai caparbia, accesa spinta
nell'avviata, ma mai ultimata aviazione
(a volte) pur bonariamente
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Sai, sei il deviante orco che c' è in me...
Sì! Nello zelo d'un incubo, nella non remissione d'un vanto
e mi duole la logicità d'un amplesso.
Non sei più mia, meticcia internata presenza mostruosa
(metadone per un
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Oh bel gialdo, mai strumentalizzato fiorellino di Mimosa del mio animo
(simbolismo attitudinale d'ogni importante dama),
oh nobile, affascinante ritrattista del mio core...
"Ti amo!"...leggo nelle bordature d'uno schermo
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Dormi dormi mia minuta, graziosa piccina!
Mia fiorita, primaverile stella birichina,
come se tu fossi una sorpresa da vetrina.
E in questa lunga nottata, dormi lieta...
dopo una giornata passata ilare e giocosamente irrequieta.
E negl'ipotetici
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Non si ritraggono esuli sentimentalismi ammogliati dai toni balzani,
non si scoraggia la mente con l'atipica, seduttrice ignoranza fra le nostre mani.
T'amo in un sensualissimo, erotico perdifiato,
t'amo come in un disciolto iceberg,
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Una vita si spegne indenne a questo lascivo mondo...
E, traumatico, un uomo agli ultimi fuochi... si risparmia da sdegni e proteste?
Ma! All'alba del giorno migliore e fecondo,
un'altra esistenza si concretizzerà ilare e lieta?
Dopo un
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Intossicati, deperiti poi decomposti...
in una pozza nera vi sfalderete tristemente,
amaramente, nel riposo vellutato
di ogni paradisiaco sito.
Cotonandovi poi felici e giocondi,
lindi, non più lerci...
nelle nuvolette blanche
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M'inchino a te con tutto il mio splendore,
illuminandoti la rotta del tuo saltello,
innamorato di te e del tuo buffo, verde manto.
Sì! Facendoti la carezza d'un ardore tanto naturalistico,
ove poi ti proteggerò da ogni fossato.
Anche
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La solitudine sovviene estenuante
dopo le fauci della iniziale,
deprimente tela della depressione.
Gli arti tuoi inferiori e superiori
appaiono in combutta ...
nella sostanza di una sfiancante,
immobile, statica degustazione
morale, emozionale o
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Forse non sapete, ma... c' è una strega in Paradiso,
essa si cela nel suo tetro muso, nel proprio truce viso.
Non ha poi ragione di star lì,
ovviamente deve trasferirsi agl'Inferi, sì!
Perché ne ha combinate di tutti
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Viviamo, cibiamoci (scodinzolanti) di naturalistica vezzosità,
come cuccioli di cane, nel passibile latrato di un'esagerazione.
Concediamoci nella nostra esistenza in un prolisso atto
di terapeutica collisione animalesca.
Le nostre alme
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Invia un messaggio privato a morini lorenzo.
Coraggio! Stringimi, saziami follemente a me,
con manovrato, mio acume come teletrasportato in te.
Sei la mia fiamma inesorabilmente coadiuvata dalla mia calcata
smania di farti intercalare dalle mie persistenti braccia,
a ciò paradossali,
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Una carezza sminuzzata di fragilità non servirà a nulla,
un tocco angelico e delicato non basterà sul tuo corpicino
dalle vesti colorite ed assai signorili.
Ma ti desterò col siero dell'afrodisiaco ardore,
con un bacio
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Oh ultra terrestre ma pur deiforme Alieno Lievitan!
Senza di te rischiavamo morituri fati, ogni tristo, moribondo esito...
Ma ti sei catapultato giù dalla nostra sconquassata,
non più gherigliata Madre Terra.
Per aborrire,
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Ciao mia Cibernetica spasimante!
Sono il tuo amore caldamente Terrestre,
sono il tuo amante Interstellare
che stravede per i tuoi volteggi Alieni,
per le tue antenne adagiate al passionale,
vibrante ardor, dalla tua metallica persona,
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Sei stanco, sfiancato, declassato...
ti scemano via dal tuo orgoglio, dal tuo onore.
Capo storico, mitologica presenza di ogni Ciclope;
nella tua tribù, t'annientarono, v'estirparono sottostati
dalle malelingue d'ogni popolazione.
Tu,
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Originalmente a ciò attigue,
internamente personalizzate,
tutte e due mal native nell'accasamento
della demarcata introspezione;
due calamite inforcano la stradaccia
ad entrambe opposta,
della traviata, non gettonata
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Diffondendo il proprio caldo calore, salace, mordente e benevolo
nel proprio agguanto, il Sole spalancò il suo saliente contributo amoroso,
per farsi bello e gagliardo alla pretendente, luminescente Luna.
Ma la Luna stessa, di
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Il fumo bigio, avvolgente dello Stalking,
fra le nebbie brulle e domestiche
di ogni abuso, lite, alterco,...ti rinchiuse sola,
reputandoti rea di ogni veritiera discolpa.
Ma tu ingrandisciti di forzuta tenacia,
combatti per ogni ideale di donna al
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Da cuspide trascendentale,
da antipodi sovrapposti
e lontani, in diverbio come il Sole e alla Luna;
mi considero cocciutamente ambiguo.
Ed i miei due poli invertiti,
mi fan da spalla sinistra
in una pioggia brulla e tempestosa
od in una
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Tasterò lievemente il su di tutti i su, con i miei piedi portentosi ed alati,
dall'alto d'ogni tuo ambito, nebuloso patto d'amicizia,
serenamente confutato e blanco, dalle montagnole grossolane a te
devolute al tuo nido nativo.
Non
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Raggrinzisci lento lento, nell'addobbo futuristico
della terminata gioventù o nel passito flusso corporeo.
Ove lo stampo carnoso, sanguineo, corporale,
s'adegua pure al negligente, barbarico,
visivo in ogni sopruso combattimento
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M'hai rapinato, confiscato,
reso ostaggio...
Il mio input, la mia ode naturale,
inopinabile dote poetica;
si decapita nell'entusiasmo
quando essa a me, pur si congiunge.
Frasi, versi e contemplazioni
si riservano lieti al mio,
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Ostacolata dalle vicissitudini di un rottamato affranto,
archiviata nell'irrisoluto... adesso, freneticamente
ti ho a me finalmente primaria e consacrata
dalla nostra congiunzione amorosa.
Sei or ora la donna della mia vita,
sei, sarai
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Mi turbi sincerata nel tuo look puramente
accalappiante, acqua e sapone...
che è già tanto per me adeguarmi
nella tua corretta, semplice personalità.
E vorrei, nel mio iperdesìo tendenziale;
averti completamente
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188 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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