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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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gianni manca
Le 455 poesie di gianni manca
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Il brontolio dei tuoni sulla strada di Damasco
dentro un cielo sventrato da strali arroventati,
gli occhi di Saulo abbagliati da un peccato antico,
non crescono più fiori sui fianchi dell'Eufrate
sotto i cingoli assordanti di una frontiera
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Solo l’attesa mi frantumava l’anima.
appesa alle pareti di una notte da dimenticare,
era interminabile l’odore animale che mi sovrastava
stracciando il dolore che inghiottiva la mia voce.
Nel silenzio che sentivo spaccarmi la carne
dentro gli
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Immerso dentro gli occhi di un mare sorprendente
ho navigato sui pensieri teneri di un grido di gabbiani,
camminavo trasognato sui sentieri evanescenti di elicriso
per portarmi al di la di una struggente nostalgia.
Nonostante il sogno e i miei
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Quel silenzio sottile, carezzevole e discreto,
disteso come un'amante calda e luminosa,
sottobraccio al brusio della risacca,
lo stringo forte tra gli odori delle mie notti .
Le emozioni cobalto di questo cielo distante
le sento ridere aggrappate
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Spalancavo le braccia alla mia follia
attraverso la bruma rassicurante,
spazzata dalla carezza dei lampioni
sugli alberi dipinti proiettati sulla mia mente.
Sugli stracci di una riva dissipata in un tramonto
mi arrovellavo sulle incertezze dei miei
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Con le mani sui fianchi di quest'alba di primavera
a rincorrere gli occhi dolci delle capinere,
nel silenzio ad ascoltare i teneri segreti delle calandre
tra i rami ricamati dei mandorli sorridenti.
Inseguivo la tua pelle sfrontata di pensieri
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Le urla di una vita indecente
si affogavano nel silenzio,
nell'ira dei tuoi occhi sovrumani,
nella furia delle tue mani affondate nella mia paura.
Ti aspettavo sul greto di una stella
col cuore gonfio di un'intima poesia,
parlavo al cuore, al
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Ho percorso il tempo a cavallo della notte,
mentre le mie lacrime inaridivano,
quando ascoltavo nel buio la pietà lacerante
dell'amore che stringeva le mie mani.
Il mio respiro a tutti i costi che grida di dolore,
aggrappato a un oracolo
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Parevano sprazzi di colore buttati sui miei pensieri,
sferzati sull'arenile dei miei sogni confusi,
incantato com'ero ad abbracciare le ombre allungate
in questa risacca che ritornava a riva.
Amavo il mormorio del mare,
lo cercavo come un
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Vienimi vicino quando la notte si scolora,
vieni attraverso la mia pelle,
dove ogni rumore si unisce alle tue ciglia
sul tuo respiro abbarbicato alla mia anima.
Sento l'odore della tempesta inondarmi la mente,
sulle tue mani impudiche avide di
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SU PISCAMU E S’ARTARE
Su Piscamu er benniu dae loccos de Campidanu,
allimbandenos che barbaros muntagninos,
tira derettu che ne ascurtare a nemmos
ca nanchi su connottu no es cosa de pompiare.
Er benniu che i su mere chin su gabbanu a
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Ista notte,
culumba donosa m’as’apertu sa janna e su coro,
mirande sa corte e sa luna
carinnande sas parpalas m’ar juttu in pramas de chelu.
Mantesa che prenda e oro zicchinu
intro e sar manos a toccheddos de coro,
t’app’appiu in mamentos de
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Misera stirpe di una terra piegata
nel giogo sfrontato di stolti profeti,
dove i bambini non crescono più,
venduti all'incanto come muti capretti.
Nelle danze di ignavi baccanti
volteggiano maschere di vesti sgargianti,
col cuore oppresso
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Ho imparato a camminare sulle orme di un veliero
mentre parlavo alle nuvole di una darsena solitaria,
eri li che ti spettinavi gli occhi sulle parole di una canzone,
adombrata dalle note di un sassofono carezzevole.
Eri li che afferravi gli spruzzi
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Con gli occhi perduti tra le mie pagine controcorrente
ho abbracciato la tua bocca nuda
nel silenzio imprevedibile del mio pensiero,
abbandonavo la notte del mio coraggio
guardandoti che tremavi quando mi guardavi distante.
Dietro il sipario di un
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Andrò ancora chino come un crepuscolo d'inverno,
stretto al petto in un intimo respiro,
in un nodo alla gola chiuso nella mia fame di silenzio,
sotto una pioggia di foglie ripudiate dai platani scarni.
Come fossero briciole di carezze
le
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Quando cadono i ricordi sui passi sonnolenti,
sento le mie mani implorare la tua voce,
con la pioggia lieve in un sorriso madido di lacrime
rischiarato a sprazzi dai cristalli di un muto minuetto.
Vedo danzare coriandoli di tenerezza
come falene in
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Lascia che il buio mi accarezzi le spalle
in questo sogno crepuscolare,
lascia che le ore strette tra le palpebre
mi accompagnino malinconiche.
Vorrei i tuoi pensieri aggrappati a un soffio di vento
dentro il fremito di un'emozione,
io sarei come
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Ho attraversato lande di oscure prigioni
piegate dal delirio di un dolore lacerante,
nel silenzio atroce di un'apocalisse senza Dio,
nella mente travisata di belve senza onore.
Guardavo giardini interminabili di occhi senza lacrime
attraversare il
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Negli attimi ubriachi di questa notte repentina
ho rubato all’incoscienza il sapore di un sorriso,
avevo tra le mani la mia anima che urlava
nascosta dagli occhi di un mentore curioso.
Attraverso gli origami di un sogno bugiardo
l’ira di un momento
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La notte luccicava di colori e di risate
lungo la strada gravida di stelle,
nei giochi scanzonati di farfalle effimere
nella danza degli oggetti inanimati pieni di speranza.
Su quei banchi sazi di anime profane
scintillavano le attese di una sacra
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Vestita di sole parole sulle foglie brulle
di quest'autunno tardivo,
al di là delle soglie spazzate degli ippocastani
sul tuo profumo prestato al brusio del vento.
Ti sollevano i riccioli di un pensiero bizzarro
spinta sui capricci di un
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Ho cercato murmure malinconiche negli attimi insonni
per rileggere i granelli del mio intimo pensiero,
quando attraverso la notte ti vengo a cercare,
con gli occhi chini dentro la tua anima.
Con le mani attorno al tuo sentiero incostante
rasente
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Tra le mani di un incomparabile atto d’amore
i germogli del tuo ventre fecondo,
assunti come l’acqua travasata tra le vene lacere
nel veleno di Caino.
Con gli occhi spalancati sopra le barbarie
tra le guerre immani di esseri belluini
dimentichi di
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Luci in un carosello di strade addobbate di risate,
nelle vetrine accattivanti di lustrini effimeri,
al di la di finestre ovattate di una musica soffusa
pacchi luccicanti adagiati sui sogni di una notte.
Sui passi a testa china di una mano
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Granelli di rena infinitamente curiosi,
sui petali adagiati sulle dita della luna,
lambiti distrattamente da un onda impertinente
che sussurra carezzevole sulla tua pelle.
Lungo un argine arrossato dal tramonto
dove giocano le ombre dei relitti
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Come un rivolo di sale sulla pelle
ho veduto la tua gola inaridirsi senza più parole,
afferrata in un ultimo oltraggio tra le sue mani,
guardavi la sua paura che ti squarciava il cuore.
Nel tuo amore era racchiuso il silenzio,
nelle tue
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incatenati al suolo di un cielo dimenticato
dove anche le farfalle hanno perduto i colori,
grida di bimbi aggrappati al tuono dei fucili
lungo le strade disseminate di graffi sanguinanti.
Sui seni avvizziti di madri intorpidite dal
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Con la maschera fra le mani raccoglievi i fiordalisi
dietro le foglie di un viale immalinconito di settembre,
l'ironia di un rimpianto stonato tra le fronde dispettose
arruffava i tuoi capelli tra le palpebre distratte.
Ho amato la tua immagine
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In simbiosi con la morte e i giorni,
nell'inverno delle parole strette tra gli occhi
ho palesato la tua anima,
mentre le mie mani frugavano nella tua mente.
Nel sudore artigliato in un brivido alla tua carne
avvertivo un brusio di voci effimere
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455 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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