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gianni manca
Le 455 poesie di gianni manca
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Artigliato ai magli della sorte sul fondo del fiume.
il tuo respiro nel vortice di un cielo fatto scuro,
il gelo ti frantumava il cuore
nell'ultimo pensiero avviluppato dal dolore.
Lungo la corrente come un legno fradicio di lacrime
con le tue
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vorrei dormire per mille anni ancora
adagiato nello specchio di una sorgente,
nei miei occhi vedrei sorgere la luna
inanellata nei presagi di un sogno dimenticato.
Rinascerei tra le mani di un mandorlo in fiore,
tra i profumi sulle spalle che mi
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Ho avvertito la forza del dolore riempirsi di luce
sulle note scaturite dal sapore di una lacrima,
mentre un angelo suonava nel cuore di un gigante,
picchiava sul silenzio dei frammenti di un amore.
In un viale di fantasmi in abito da
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Ho veduto le note che volavano sulle dita
mentre un pianoforte danzava sulle nuvole,
ho sentito la mia anima che vibrava
annichilita con un groppo alla gola.
Mi pareva che il mare urlasse la mia rabbia
nelle notti in cui ho imparato ad
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ripenso al volo di un chiaro di luna
abbarbicato all'ardesia di quella fonte sul mare,
tremavano le tue mani dentro le mie,
mentre un bacio esitava in un magico crepuscolo.
Attimi interminabili ad assaporare l'aria satura di odori,
nel nostro
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Erano i giorni del caos,
stringevi un fucile e ti pareva di sederti accanto a Dio,
nelle scorribande di un paese prostrato dal dolore,
nell'arroganza di fatui vincitori...
Con il cuore frantumato da una furia di vendetta
correvano sulle canzoni
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Quanto ancora dovrà perdersi la voce dei cantori
con l'anima incrinata dalla pena di Caino,
con le mani trafitte dalle penne inanimate
nascoste in labirinti di sangue e di dolore.
Ancora una volta il cielo si è inginocchiato
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Arabeschi di stelle sulle maschere d'argento
ceselli di un'antica ballata,
sui visi celati di cortigiane intriganti
nella gala sfrenata di un'alchemica notte.
Una musica intensa mi porta a volare,
mi trascina tra le maschere nude di un
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Ti ho trovata che vestivi la strada di stelle filanti,
mentre accompagnavi le mie dita in un valzer di parole,
il tuo viso tanto vicino al rumore delle ciglia
mi portava sulla cresta di un respiro
ad assaporare il profumo sensuale della tua
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Attraverso il cielo torbido di un'inverno straniero,
l'ironia di una porta spalancata sul dolore
inghiottiva i binari di un destino decretato dall'infamia,
numeri anonimi sulla carne di spettri senza identità.
I giorni stipati dentro i
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I rintocchi angosciosi di un pendolo inesorabile
segnavano il passo greve di occhi annichiliti,
stipati come un serraglio dentro treni assordanti,
piegati al ricatto della bieca follia.
Nei cenci laceri nel lezzo della morte,
i bambini recisi dal
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E' l'inizio della fine del viaggio,
nelle pagine di un diario inzuppato dalle lacrime,
raccontando di una guerra che pareva lontana,
schiantata sulla battigia di un fortunale.
Tu donna protesa nella forza di un abbraccio
nei tuoi occhi luccicanti
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In una voragine di anime interrotte
avvolte in un vortice di lacrime che non ha fine,
avverto il mio dolore incrinato nell'impotenza,
soffocato dentro un urlo disperato.
Immersi nella polvere di orde farneticanti
sulle lame lordate dalla follia
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uomini ciechi cavalcano il vento al di la della memoria,
non importa se inchinati su una croce
o se battono il petto su una pietra nera,
sono solo smarriti su un cammino divenuto scuro.
E' rimasta solamente la voce di una cetra in sordina
che
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Dobbiamo essere proprio noi Dio,
a tagliarti la testa,
a spalancarti il ventre,
a sconsacrare in ogni nostra pietra
la morte, per un secondo Deicidio?
sui nostri corpi orbati di perdono
nessuno piangerà,
nemmeno i figli che ci
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Questa sera raccontavo di te,
ammiccando dolcemente una luna gitana,
ho raccolto tra le dita le stelle di un falò
che sentivo crepitare in un cantico di carezze.
Avvertivo il mormorio sonnolento della notte
come in un viaggio onirico vissuto
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Invia un messaggio privato a gianni manca.
A piedi nudi ho camminato sul tuo risveglio,
mentre in un soffio sussurravi il mio nome,
con gli occhi incrinati da un raggio di luna
accompagnavi le mie dita dentro i tuoi sogni.
Vorrei scivolarti addosso come l'acqua di un temporale,
mentre
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ho veduto questa notte inorridita sul mare,
allungare un'abbraccio sugli occhi stupiti,
tra i flutti impietosi di un letto di rovi,
artigliato alla rabbia di una polena famelica.
Stremati in una fuga dalle ombre crudeli
gettati come cenci su di un
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Pregano nel nome del padre
cavalieri orbati di misericordia,
dissodano i campi dagli spettri della follia
riflessi nel sangue delle spade scagliate nella notte.
come orde ululanti nell'apocalisse.
Ancora nel nome del padre
fatti a brandelli
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Divine colonne di un tempio blasfemo
sprofondate sotto i magli di una croce,
disperse nel deserto di un pulpito ignorante
attraverso le lacrime di un mondo diviso.
Un uomo venuto nell’ira oscura del tempo
nato bambino da un ventre divino,
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Nell'eclissi di un'inverno esasperato
tra le urla di fantasmi arroccati nel silenzio,
l'impostura di un amore malato ha oscurato la mente
resa sterile tra le ortiche dei sogni.
Tra quelle mura spalancate sulle stelle
dove gli angeli dipingevano
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Si assottiglia la notte in un manto ignorante
illuminata a tratti da un riso crudele,
strappata di dosso alle carni pietose
dilaniate sulla strada di una profezia.
Come angeli travisati dentro un fuoco di dolore
falchi neri lanciati a carpire la
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Hanno piantato lance di paura
in questo cielo devastato dalle lacrime,
come un'avamposto di demoni farneticanti
spinti dai lampi di un odio fuoritempo.
Le cinture di morte appese al cuore
sotto una coltre di spine avvelenate
per vedere da vicino
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la ville lumiere ha spento le luci
nell'oscurità degli animi travisati dal male,
come lupi feroci approdati dall'averno
nella mattanza di una notte infinita.
nello sgomento della ragione
ho sentito le mie certezze frantumarsi nell'ira,
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Con i passi che accarezzavano la strada
ho veduto sussurri di pensieri
dondolarsi a mezz’aria negli occhi impacciati
di due teneri sorrisi,
Si sfioravano le mani in una consapevole noncuranza
gridando in silenzio dardi di poesia,
parlavano sui
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Una rosa si spogliava dei suoi petali
mentre passava un'angelo di strada,
sotto un ponte lastricato di ricordi
raccoglievo i suoi veli ad uno ad uno.
Senza pudore mi accostavo al suo respiro
col cuore gonfio che sentivo vacillare,
in un angolo
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Non ti vedrò tornare dentro la tua maschera nuda
in una risata spezzata in un goffo singhiozzo,
in un palcoscenico di pupi irriverenti
mi bacerai sulle labbra lacerate in un vezzo di spine.
non sarò più anima provvisoria nelle
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Nell'ira di una notte devastata dal dolore
l'apocalisse ha cavalcato mostri disumani
calpestando la pietà,
piovevano dal cielo lampi di vergogna .
Hanno rubato le tue radici in questa notte repentina,
mentre le lacrime ti inghiottivano il
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Accarezzavo la tua voce in epistole laconiche
fantasticando iperbole sulla tua figura ironica,
giorno per giorno rincorrevo pagine sconosciute
attorno al tuo pensiero accattivante.
In un gioco di parole si sfioravano i pensieri
tra le ombre e i
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Era un soffio tenero tra le spighe imbrunite.
al canto prezioso delle calandre,
di un'estate che già volava via inesorabile,
dietro le tue promesse coperte dal vento.
I miei occhi frugavano dentro i tuoi capelli
pervasi dal miele selvatico
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455 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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