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gianni manca
Le 455 poesie di gianni manca
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Sorriderò sul tuo pensiero scanzonato
accarezzando la piega leggera del tuo respiro,
quando ti seguirò tra le mani amorevoli
nel viaggio sconfinato di una vela silente.
Ti cercherò tra le braccia di un vento sorpreso
che si
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Rannicchiato dentro una conchiglia di sogni
rileggo piano i colori di un amore,
mentre le parole perdono i contorni,
avverto la tua presenza che mi cammina insieme.
Sospesa al tuo silenzio come una crisalide
ti senti ferita dalle carezze di
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Ho cercato la conoscenza di un oracolo
attraverso il vento che mi lambiva gli occhi
oltre quella porta spalancata sul cielo,
sul tuo viso improvviso accarezzato in un sogno.
Eri li avvolta al tuo silenzio
intrecciata ai tuoi pensieri
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Ho sentito il tuo pianto incrinato dalla paura
mentre la terra urlava il suo dolore,
sui muri che tremavano scossi dalla furia
in questa notte devastata dalla tempesta.
Un cielo terrificante rovescia la sua angoscia
in un fiume di pianto sulla
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Mi sono perduto tra le braccia di un temporale
con la pioggia che graffiava la mia pelle,
in un vortice di suoni inseguivo la tua voce
zuppa dei sogni di un timido incontro.
Ti ho sfiorato le mani in uno strano pudore
in una mattinata sospesa
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Non avrai paura sulla tua maniera di nasconderti,
arrancando al tuo cuscino pieno delle sue parole,
sarai sola stringendo il tuo pudore,
accarezzata distrattamente dentro le tue lenzuola in disordine.
Come una pellicola guardata mille volte
passa
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Ho accarezzato i petali dei ricordi sulle pagine del vento,
li ho disseminati come tanti coriandoli
che parlavano sui miei passi malinconicamente
sfiorando i miei pensieri.
I miei sogni chini sul sentiero affacciato sul mare
avidi della spuma
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Non sarò mai distante dal tuo respiro
negli attimi furtivi di un bacio rabbrividito sulla guancia,
ancorato al tuo profumo avvertivo i tuoi pensieri,
tra la voglia di fuggire e arrossire a guardarti volare.
quell'attimo rubato ai tuoi occhi
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Scaturiti da un tuono improvviso
come grifoni famelici scagliati in un banchetto inumano,
sulle macerie di storie macellate nell'indifferenza,
abbracciate dall'ipocrisia di lupi in attesa.
Volano sulle ali nere dell'inferno
sugli occhi inermi
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Mi affaccio dal mio pensiero disadorno
vagamente distratto nella mia incomparabile incoscienza,
ti stringo nel mio volo irrazionale oltre le parole
nel torrente che mi scorre tra le dita mentre ti chiamo.
Immerso nella catarsi di un amore che non
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Con l'anima in attesa sul silenzio di quella stazione
trafelato oltrepasso il brusio dei sogni,
si perde caracollando tra gli odori di un intimo rifugio
sulla mia strada in bilico tra le parole di un binario insolito.
Guardo trasognato i miei
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Socchiudi le carezze del crepuscolo tra le tue mani insicure
quando sarò sui riccioli di una luna ribelle,
ritroverò la tua ombra inargentata sulle ali di un desiderio,
illuminata a malapena da una lampada sul mare.
Immagino la tua
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Come un concerto di archi dentro una poesia
piegato sopra le palpebre di un estasi sublime,
attraverso sottovoce le mie mani abbarbicate al cielo,
nel sottofondo di un ricordo.
Accordo di note sullo sciabordio degli scogli
intonando segreti sulle
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Addormentarsi sulle ali insanguinate
delle colombe fuggite dai lampi piegati sul cielo,
arsi sulle macerie di inumana pietà,
sulle braccia straziate di lacrime in fuga.
In un piccolo grappolo di peccati stravolti
stolti visi travisati da un
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Ho preso le mie scarpe per non far rumore,
tra le mie mani che immergevo nel mio viaggio luminoso,
accarezzavo il tuo viso di insaziabile dolcezza,
mentre ti guardavo che piangevi in un sorriso sconsolato.
Ho adagiato la mia anima sulla soglia dei
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sotto un cielo squarciato dall'odio
troppe guerre dimenticate dietro il frastuono del silenzio,
paraventi di vetro oscurato dalle coscienze lorde
per non vedere la morte strisciante d'inedia.
Tacitare le vergogne sulle monete lanciate per
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Il paese del vento dove le aquile ignorano il tempo,
su in alto al monte inchinato a un Cristo venuto da lontano
guardano i lecci intrecciati dai millenni,
nella soglia perenne di menti eccelse e di malelingue.
Caparbia e minuta scavava l'oscuro
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Se mi avessero detto,
attraverso il mio silenzio forsennato,
stretto ad un bivio di un'esilio dal mio essere libero,
avrei pregato sulla mia follia incatenata al cielo.
Vago tra gli spettri sepolti sui versi di una romanza
per respirarne i
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geniale è quella riva dove soffermano i cormorani
rifugio precario di un pindaro volitivo,
dove le reti volano ignare sullo stupore delle onde,
attonite musicanti di una risacca a bocca chiusa.
Dentro un vetro lasciato partire
le mie parole
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Liriche senza un approdo tra i fogli strappati,
con infinite parole confuse in una folata di lacrime,
nelle mani affondate in un turbinio di urla
attraverso un cielo inginocchiato nel silenzio.
Accarezzando il crepuscolo che si sporge sulle
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Ancora, nel mio pensiero imprevedibile
arranco per i sentieri distorti di una deriva inumana,
con le carni trafitte da un serraglio impietoso
a capo chino attraverso i palazzi scevri della vergogna.
Con gli occhi immersi nei calici traboccanti le
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Lungo i miei passi affogati dentro la notte
fiocamente insicuri abbracciati a un bicchiere,
nel chiarore di un lampione riflesso sulla pioggia
disegno tra le mani il tuo viso recente.
Nell'odore di una strada stravolta sulla tua pelle
ho percorso
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Stretto in una folla di voragini irrisolte
porgevo i miei fianchi ai pensieri recenti,
raggiungevo i tuoi occhi in un abbraccio proibito
mentre il sangue impazzito mi imbrigliava la mente.
Dentro una gabbia di nuvole in viaggio
inseguivo il fischio
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Con il rumore goffo di questa risacca
tra gli scogli artigliati alla mia malinconia,
trattengo a malapena i miei pensieri sparsi,
vorrei gridare nella mia gola intorpidita
mentre inseguo una tempesta di vele lontane.
All'improvviso si accavallano
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S'io fossi tra i ciottoli di un corallo aggrappato al cielo,
imparerei a parlare in un orizzonte ibrido,
ti ritroverei ancora ideale fragile vegliare una marea,
per rivederti ancorata alla mia carne priva di parole.
Ho amato un estremo groviglio di
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con le mani e con l'anima appesa a un filo
speravo d'incontrare le orme di una vita,
spezzavo il mio dolore sotto la polvere di un urlo disperato,
quando tra le mie dita palpitavano le tue lacrime.
Al di la del tempo si affievoliva il
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Scivolano i rintocchi di un respiro tra le spire della notte,
cerco la tua pelle intrisa di perle tra nuvole seriche,
le tue emozioni coinvolte,
sento l’odore dei tuoi sogni entrarmi dentro gli occhi.
Ho voglia delle tue parole,
negli attimi
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Ho avvertito la notte spalancare l'orrido dell'inferno
dentro l'urlo disumano scaturito dal ventre della terra,
come un domino impazzito stretto in un tremito senza fine
in un cumulo di case inginocchiate da un mostro improvviso.
Pianti e lamenti
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Graffiando fra le radici di una passione antica
tra i contrafforti di granito spazzati dal maestrale,
impaziente e feconda nell'incanto di una barbagia ostile
parlava d'amore e del dolore di questo borgo dolente.
Cosima voleva arrampicarsi fino al
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Si sente l'eco lontano delle risate di una vecchia balera
lungo le canzoni che mi stringono il cuore
cammino in silenzio avvolto da questa spiaggia
che la luna accarezza nei riflessi d'argento,.
Rabbrividisco sui piedi nudi lambiti dal tuo
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455 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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