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Daniele Fabbri
Le 110 poesie di Daniele Fabbri
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ombre lunghe
come speranze d'uomini
presi a prestito
da un'aurora così gracile
che non s'accorge
che s'e' fatta l'ora
uomini soli e timidi
insicuri e beffati
dal rossore
di vergognosi tramonti
mezzi uomini
dalle mosse
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Scrivo il buio
a contemplar la notte
incollata
a questi tetti senza luna
tutti uguali
e da tempo arrugginiti
...paion coperchi d'anima
Notti di neve
e fioche luci di finestre
che parlano qua e là
francobolli d'oro
su una busta
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Due giri di chiave
a blindar la sera
d'un uomo affranto
orgoglio unto
dal miele rancido
di parole finte
che a lenir non basta
una coscienza a posto
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nel corpo della sera
placato d'animo malfermo
leggo il mare...
fin sopra la scogliera
rima d'onda
si ripete infranta
mentre l'altra rincorre
ritmo goloso
di versi antichi
e pause di silenzio
il mare infante insiste
ripassa
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Custoditi da trent'anni
nel legno della doga incisi
ritrovo
i nostri cuori.
Fedel panchina testimone
di catene
ormai senza più anelli.
Tuffa il cuore
e non nega il pianto
il pensier
di non saper
nulla più di lei.
Mi
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Riempiva l'anima
al mio mirar bambino
la mano nocchiuta e vigorosa
del nonno
sulla tesa corda logora
tirar su
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Piove...
molte e gialle
incollate foglie
al grigio dell'asfalto
come a bocche qualunque
gl'inutili discorsi.
Tutto esaurito
alla taverna dei barboni
dove le promesse fanno festa
con la fame d'illusioni
e il futuro balla e migra
con il
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Destini cuciti
sul palmo d'una mano
concedono
all'ultimo dei giorni
illusioni di speranza
arrendersi o lottare
due chiromanti
a consiglio
la vita la morte...
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un vagare d'essenze
e di profumi
a cercare i propri fiori
dove l'arcobaleno
sbiadisce alla curva d'orizzonte
e volare
volare senza corpo
sui ricordi antichi
della Tua presenza
o Dio.
Bere
bere l'acqua pura
alle fontane della
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Ti assicuro...
ho fatto quello che potevo
così anche stasera
ho visto salire
i titoli di coda...
avvolta e bianca
di lenzuola fredde
la coscienza
non la pensa
come me...
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Lo so,
che dopo
viene il sereno.
Ma sono le prime gocce
a rompere la calma...
a rendermi nervoso
come le tue parole di traverso...
prima scherzose,
insistenti,
poi graffianti
e gelide...
Il tuono.
Lo scroscio impetuoso
e
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inseguìto dal buio
che precede un caffè di corsa
e mani delicate
a sistemar l'ultimo bottone
ciao,
sussurra piano
l'uscio
d' ogni giorno uscito
e,
quando ancora
l'oroscopo non parla,
con la faccia al
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cerco risposte
ai perché dei giorni
prigioniero dei tempi
come un segnalibro
nella morsa
di due pagine
che non gli san parlare
ogni mattina un vecchio
fruga il cassonetto
per adattar risposte
agli scarti delle
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aliti di sale
sulla marea che gonfia...
e immobile per aria
gracula il gabbiano
sfidando il nord
ad ali tese
sferzano le crespe il nero
dei feriti scogli
rumoreggiando
nel palmo di conchiglia
poggiata sull'orecchio
oh! come tutto
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nemmeno ora
si sente al sicuro
nella folla d'abitudini
impantanato e schivo
con caparra già pagata
per avere il suo domani
ancora un poco...
e come il suo bastone
cesserà d'essere qualunque
abbandonato ai margini del
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Creature senza colpa
spiaggiate a faccia in su
piangono l'azzurro
d'un mondo
intonso e nuovo
Gioisce il ciel più nitido
al grido dell'Eterno
di giorni e notti vergini
a rinnovar la trama
Sorride
mentre semina brillanti
sul dorso
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Salutiamo Eluana Autori Vari
Poesie per la morte di Eluana Englaro, dallo Speciale "Salutiamo Eluana"
Pagine: 68 - € 9.53 Anno: 2009
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Daniele Fabbri.
ecco...
in un'eredita' di secoli
gravida la terra
benche' martoriata e spoglia
ed un ventre ancor fecondo
stagiona delizie
sul palmo di vimini
del suo Uomo...
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una mano tesa
s'umilia
l'altra
calcola l'elemosina
cuori entrambi
fan la conta
dei battiti che restano...
nel dedalo d'ignoto
dove il pensiero
trasporta se stesso
la giustizia
non ha podio
tra le curve dell'universo...
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Anzi che la notte
cominci a biasimare
ripongo la coscienza
tra i muri della pelle
confini del mio regno
e clausura di convento
spazio corto
tra la nascita e la morte
i miei passi riconosco
poi
libero mi penso
e ricco
stringendo tra le
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una parte non vissuta
nella foto un po' sfocata
fra gli aromi della resina
e uno specchio rococò
a ripescar quegl'anni
ormeggiati a valle
d'una dichiarazion d'amore
confinata dentro un diario
d'una storia spezzata
oggi
al
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fili di voce
parole flebili
come scrigni di terracotta
s'infrangono
detti per non dire
illuso d'ipocondrio
a
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Il mare alle mie spalle
s'agita irrequieto
e ride
della mia vecchiezza
e di me
che più non me ne curo
di rimini re
accarezzo la luce
di questa spiaggia d'oro
letto e coperta
di amori nati
lo stesso giorno dell'addio...
e
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Vermiglio bòcciolo
dal gambo spezzato
tra il chiasso dei fiori
d'un roseto fitto
da poche fibre
sorretto pendeva
il suo color donava ancora
e mandare il suo profumo
ancor parea volesse
esausto ormai
tra sofferenze e
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Piccola barca accovacciata
la chiglia sottosopra
laddove il mare
ha lasciato poco posto
nell'angolo
tra' scogli
che' al grosso della vita
non importa
di che fine sia finita,
anche se,
non v'e' chiacchera d'onda
che non lambisca
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Nel pomeriggio delle due
soli
restano i ricordi
a scaldar memorie
coi calzoni corti
strette ginocchia rosse
nell'abbraccio intirizzito
di me che sto seduto
sull'ultimo scalino
impaziente di veder
la vecchia
spuntar dall'ultimo casale:
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piovvero le lacrime
a renderli più tristi
preziosi smeraldi
rubati al tempo del liceo
in una folle fuga
che or non ti consola
li amo ancora
mentre ti volti
tra la folla strattonati
nei tuoi occhi appoggio
perenne amore
in
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sbagliare mille volte
mille volte promettere
mille volte ripartire
pentimenti
mille
dopo i tuoi perdoni
mille
per i mille tradimenti
un volto solo
a specchi infranti
in mille pezzi
mille schegge di rimpianti
luce tagliente in terra
e
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C'e' la neve...
le foto infilate a forza
nel vetro della credenza
spìano la mia polenta
il babbo, i nonni, la zia
...i figli che son via
e gli occhi di Rossella
che non san disobbedire
e il crèpito del camino
sfuma il
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a profezie arridono
mai mantenute
promesse aggiunte
ancora un misero rattoppo
per questa lurida coperta
che ad ogni fine anno
vorresti regalarmi polverosa
odio
voglio vederti morire
e soffocare
insieme all'ultimo granello
e a tutto
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nubi nere
rovescio di medaglia
a ruggine del corpo
mente lucida
la vita ora
presenta amaro il conto
sfatar
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110 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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