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Francesco Falconetti
Le 202 poesie di Francesco Falconetti
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Sono solo poesie d’amore
quei giovani sguardi,
cuori che
(per la prima
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Non c’è
(nulla)
girandole a vento
tra le nebbie
(sottili)
separano i silenzi
mentre
i pensieri
si
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Qualche volta chiudo il mio scrigno
- tu ormai lo sai, vero? –
e l’aria del mattino filtra in esso a poco a poco, consumandosi piano,
mentre un unico sottilissimo raggio di sole stenta a percorrerlo, inutilmente.
E’ così bello
quel tepore
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Questa non vita che sempre più t’appartiene
e che pari percepire nella sua essenza
fa sbiadire, pian piano, la tua immagine, le tenerezze
che, pure, hai dato,
scolpite dal ritmo dei tuoi respiri, lenti.
Ti ricordo così, bambino, mentre zittivo i
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Lo guardavo con lo stupore delle favole
mentre narrava, sorridendo, le illusioni della sua infanzia,
la timida certezza del suo presente.
E quel chiarore bruno (d’orso), che non s’arrendeva agli schiamazzi,
gl’illuminava, a tratti, il volto
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Guarda le nostre culle
trafitte dai sibili del vento
mentre tace la luna,
ci guarda
assopita dal rumore
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Ho scelto il tempo di fiori e cartoline,
tra distese di papaveri (rossi),
dopo mille e mille lacrime
Cadono gli angeli, ali tra pianti di bambini,
mentre si schiara la notte, in verticale sul blu,
e si accartoccia il pianto
In sogno
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Minimo è il suo respiro,
pausa ricurva d’attimi evanescenti,
mentre il suo profilo di
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Guarda i suoi occhi, fratello,
piangono le vittime del tuo odio,
i tuoi figli le mie.
Ma il cielo si rinnoverà mille e mille volte
e la brezza accarezzerà
mille e mille volte ancora
- indifferente -
quei volti scolpiti dalle
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Urlano gli ingranaggi del tuo restare,
rivendicando sorrisi e vita
uguale, distendi il tuo corpo avvolto dal respiro,
e guardo il tuo volto, così di candida stella diversa
che guarda l’orizzonte e garrisce alle luci rosse del tramonto,
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Sono dissolvenze, fotogrammi d’un amore,
rincorrersi risa onde del mare,
sogni in amore, scintillio (acustico) del sole,
mentre lune inedite di te
brillano riflessi ritmici di luce, d’aurora
e romanzi mai scritti di teneri baci,
promesse
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Tra odori di melograno e canne di bambù
apro il cassetto degli anni
e, stupito, spalanco gli occhi ai ricordi
di quando giocavo d’estate nei campi
coi
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Era, stranamente, un dì giuliano
quel reciproco accadere, noi
tra nuvole interrotte e circostanze (appena) astratte,
in un improbabile blu autunno
fatto di penne croccanti al sake
ed antipasti lividi di liquirizia semiamara.
Tu non ti
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Scivolano gli anni tra le onde, sulla sabbia
e sono (così) tanti i pezzi da
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Era àzimo
il nostro amore,
sdrùcciolo scivolava
su di me
come
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Tra distese e sibili di papaveri rincorro assurde le rondini,
(che) virano rette dolcemente verso nord
l’oriente è luogo d’oceani e abissi, che pesca fantasmi intirizziti.
E (così) guardo l’orizzonte,
più ad Oriente,
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Falconetti.
Indirizzo personale di Francesco Falconetti: francescofalconetti.scrivere.info
Senza nome fluttuo, tra le onde di questo mare (antico)
sento
il (tuo) ritmico cullare dei miei arti arresi
che mi porta lontano, lontano dalle rovine della mia terra
e il tuo divenire è il mio, che pur ci cercavamo,
già
pian
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Quando sanguinano le nostre lance acuminate
(io) affondo ancor più la mia
(mano nella mano)
Vittime e
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E’ la voce del (tuo) cuore quello che da anima alle tue parole,
l’aquila non è più in volo
e lievi e
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C’era una volta una fiaba,
no (anzi) una favola blu,
aveva sonni di camomilla
e sorrisi di pan di zucchero filato.
Non c’erano mostri, né orchi, né draghi,
solo foreste di farfalle, gnomi e margherite
distese ad abbronzarsi nel
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Fermo, m’accuccio all’ombra dei pensieri,
mentre l’impronta di te
vidima le (mie) immagini scandite in bianco e nero.
E’ la prova (relativa)
del riflesso
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Non sai, amica, quanta nostalgia ho di quei fiori che dipingevi,
tra lune imbambolate dai tuoi sospiri a fresco
Sì, lo so, i cuori infranti dai lutti sono quadri rotti
dal diluvio delle lacrime e dei perché
(che) non hanno
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Ricordi quel giorno, Saul?
Ero davanti a te, mentre Gionata mi sorrideva.
E tu, dall’alto del tuo seggio mi guardavi con il tuo fare (così) indiscreto.
Era così bello giocare con le contraddizioni
delle nostre vite così
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Disteso sotto l’ombra dei gerani, d’inverno
piango la calura dell'estate
-e cos'è, quest'incredibile attesa del silenzio che mi strazia (l’anima)? -
Ho camminato (ancora) i miei canuti anni, come gocce a mare,
tra involontari
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E’ sera tra le immagini del nostro amore.
Stille di sale, come stelle
brillano,
sfaccettano sorrisi, ottusi nel ritratto di noi
(che) ci cercavamo.
Poi, il vento si tramuta in neve
e il gelo
è così intenso, così intenso
che
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E’ ancora gracile, questo loro amore:
fragile, (poi) non diverso.
Si tendono la mano, il passo silente
stringe piano le (loro) mani affusolate e fini,
avviluppandone le ciglia, così sottili
che non gl’importa niente
se, da lontano, qualche
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E’ questa mia gabbia
che aliena emozioni,
ascolto violini adagiati alla finestra,
mentre le rondini silvie m’ignorano, tese.
E mentre, lontano, il rumore del mare di settembre sprizza
spume d’albeggio,
io,
rintanato nella mia alcova
fatta di
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Eravamo prede di meteore,
a tre passi al di là del cielo.
Volavamo, lo spaziotempo ci schivava al passo
e gli arcobaleni risplendenti si curvavano verso l’azzurro.
Non guardavamo, non guardavamo mai indietro:
il nostro amore ci scagliava
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Eppure, ci sono stati giorni in cui le lacrime abbracciavano emozioni
e l’innocenza delle articolazioni sillabavano sorrisi.
Il loro sapore sapeva di frutta appena colta,
mentre il profumo di fragole (rosse) mature, e pesche
permeavano gli
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E’ il trascorrere che tradisce le intenzioni,
tramortite dall’afono strepitio dell’infinito accadere.
Scorrono le didascalie del tempo
ed il rumore dei giorni si succede
ad uno ad uno
come gocce bollenti di cera
che alimentano fiamma.
E
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202 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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