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Francesco Falconetti
Le 202 poesie di Francesco Falconetti
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Ho visto sogni bambini
diventare adulti
e poi morire,
trafitti da laceranti dardi
scagliati
con tal violenza ed odio
da penetrare, distruttivi,
fin dentro l'anima.
Inconsolabilmente.
Ho visto e vedo
gli anni scorrere
e fuggire via
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Pensoso trascinarsi
di osservazioni esteriori
che non mutano i
fatti che rigano lo
sguardo.
Come un automa in
cerca di input, invano
attendi un comando
esterno.
Ma le luci sono spente.
E nessun dorme nella
tua stanza, e nessun
elabora per
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Sull'onda avanza,
irrefrenabile pensiero.
Sull'onda avanza e,
infine, si schianta,
con apocalittico fragore,
sulla riva annichilita
dall'impatto.
Sull'onda ancora avanza
e, di nuovo, si schianta
con ancor maggior fragore, quasi
a voler
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Tutto tace:
tutto tace sotto l'ombra spoglia
di una sottile nuvola di passaggio
che, distrattamente e frettolosamente,
ti passa accanto, attento a
schivarti nel contatto.
Tutto tace, ovunque:
nessuna novità,
né
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Zitti zitti passarono gli anni
e la Terra crescea fra
gli inganni.
I lupi entrarono in sciopero
perché raggirati dagli agnelli,
le iene non risero più,
i falchi predatori persero la vista,
i serpenti morirono di stenti.
Nulla
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Nell'oscurità,
rapito da pensieri
girovaganti e vaghi
tra coperte accartocciate e sole
stridono le lenzuola
violate da piedi nudi
che non trovano pace, mai.
Tutto tace, all'esterno:
la notte silenziosamente dorme,
nessun lamento viola
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Con lacrime invisibili e silenti
rubate ad un impietoso
vento (pur ignaro) di rabbia vestito
che, vil, porta via con se il rimembrare,
piango nell'animo mio,
ormai sconfitto,
l'amore mio d'un tempo,
che sempre più remoto appare,
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| Nulla or or m'ispira
se non il rimembrar, d'inverno,
l'incanto e lo stupore
di ali tese di gabbiani
che, come esperti piloti
d'invisibili alianti,
a mezz'aria
stan fermi in volo,
sfidando, come ignari,
un burrascoso vento di
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| La sexi Brigitte
avea due gran tette,
le quali, perfette,
eran così
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| Nessun lamento:
tutto si spegne col colore
delle nebbie fitte e immaginarie
su un sipario (di secondo
piano) di scena, che nulla
ha da dare agli "altri", nè
a se, se non il ricordo
amaro e vago.
Nessun lamento:
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| Silenzio,
nella notte che fugge nel silenzio
di stelle che muoiono implodendo,
di giovani amanti che il sonno separa,
di occhi che osservano il soffitto muto,
di chi nulla più cerca.
Silenzio di non realtà che si spengono
col
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| - Ma mannaggia, anche stavolta qualcosa è andato storto!
- Troppo diretto, prosastico e poco evocativo: vabbè va, ci riprovo.
- Allora:
Giunto ormai a metà della mia vita...
- no, no; troppo diretto, vediamo:
“Nel mezzo del
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| Pensieroso e solo se ne sta,
seduto sulla nuda roccia, mentre
un titanico Sole di rosso dipinto
si fonde col mare calmo d'estate
e muore all'orizzonte.
Rimira il mare, il suo
ritmico riverberare d'onde
che quiete si spengono
al tramonto, per
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| Occhi di gatto miagolava
leggera sull'onda del vento
che l'avvolgeva sottile,
attenta a non destare
troppo
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| Color arancio era lì:
raggi gamma riscaldano
l'ombra del sole che
sorge, dopo notti senza
luna che muoiono lottando.
Risorge l'alba
e appaiono, pian piano, fiori,
di odori vari e silenziosi,
nel semi- buio dilagando,
senza oltraggio,
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| L'autista distratto
si sentì additare
'Cornuto! ' d'un tratto:
si scosse dal sonno,
si
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Falconetti.
Indirizzo personale di Francesco Falconetti: francescofalconetti.scrivere.info
| Madre ispiratrice,
tenera compagna dai poeti ambita,
benigna cullavi l’istinto
irrefrenabile d’un bimbo
che in te trovava nutrimento.
Ma troppe notti insonni, d’allora, son passate
e, dopo il nostro lungo addio,
il giovane poeta è ormai
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| Quella domenica d’estate,
la ricordo ancora,
passata al mare
come tante.
Assonnato e pigro
sotto un tetto sicuro
m’alzai, mentre dalla televisione accesa
uscivano strani rumori di sirene.
“Che strano far vedere immagini dell’attentato
di
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| Ancora sereno è il cielo:
rintanato al buio guardi
all'esterno con il terrore
che la troppa luce ti
possa ferire le pupille,
ormai troppo sensibili al contatto.
Come un cane rabbioso,
già ammansito, attendi
paziente la ciotola di
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| Porco cane era un cane bastardo
di madre ignota che si aggirava
per strada a fare, quotidianamente,
il proprio dovere di cane bastardo
di strada.
'PORCO CANE! ' gridava il passante
distratto che se lo ritrovava improvvisamente
innanzi di
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202 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 202.
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