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Umberto De Vita
Le 291 poesie di Umberto De Vita
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| Scende giù dal crocione
un venticel leggero
che irrora Campeda
nella calura d’Agosto.
Alle fronde dei castagni
canta la cicala
e volteggiano sui tetti
le rondini e i passeri
mentre dal fondo valle
si snoda il brontolio del Reno
nel suo lento
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| Ascolto estasiato
il mormorio del mare
nell’infinita distesa turchese.
Gli scogli, ove le onde
si frantumano,
generano bianca schiuma
odorosa di salmastro.
S’infrangono i miei pensieri
nel silenzio del meriggio
e, s’ode dolce melodia
quando il
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| La fine dell’inverno
è un fremito di risonanze
con l’inesorabile fruscio del vento.
Dopo breve primavera,
s’inoltra prepotente l’estate
nell’eterno e intenso fascino:
simile a rossa mantiglia
sgargiante ai raggi solari.
Il tempo si rinnova
in
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| Tu, piccola ed esile geisha
inebriata da Pinkerton
fascinoso ufficiale
e dalle stelle bluastre
nelle notti di Nagasaki.
Il tuo illusorio amore
cozza in un capriccio;
e tre lunghi anni passano
nella tua costante speranza
e nello spasimo
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| Nel silenzio della notte
e nelle pieghe del tuo volto
leggo il gaudio dell’amore,
quell’amore che ci lega
nonostante inevitabili affanni.
Quanto tempo è trascorso
fra migliaia di baci furtivi
dati all’ombra delle chiome
sotto cieli violacei
e al
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| La terra ringhia da giorni
offrendo penitenza
in una Quaresima di terrore:
s’apre e si frantuma
con l’ocra delle case
incredule di tanta ferocia.
Calice amaro che trabocca
oltre ogni dire;
scuotendo sopite ansie nell’intimo.
Un rombo di
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| Precoce primavera
avanza nell’esedra
accarezzando foglie
di gerani bicolori,
bianca farfalla si posa
di fiore in fiore.
I pensieri si dimenano
nell’ipotalamo; condizionando
la mia vita
nell’irto percorso che m’assilla.
Tu non sai, strada
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| Talora dalla penombra
traspare una spirale
che diafana emerge
ed insegue la bruma.
Vigila palazzo Feroni
custode della storia,
che ti sovrasta
nella fiera bellezza.
Si trascina stancamente
un calesse malandato:
ove s’insinua l’odore
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| Dietro la magnolia carica d’anni
dove sosta in dolce attesa la sera;
la luna tarda a bighellonare
e, questo tempo mi stanca, è infinito,
ed anche un bisbiglio mi dà fastidio.
Tace il labbro, intanto,
e, la danza delle libellule
s’intravede dai
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| Silenziosamente,
passo dopo passo
nell’incedere delle ore,
una luna di porcellana
nel suo cerchio di luce;
talora inghiotte l’oscurità.
Se avessi saputo;
anima della mia anima
che lei oscilla fra le nuvole
e, la sua bellezza
non è erosa dagli
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| S’intravede al di là dei pioppi
una parvenza d’estate
e, alcune nuvole sbiadite
sovrastano tetti sbriciolati
dai recenti uragani.
Scivolano sui selciati
mucchi di vecchie foglie
spazzate dal vento
come i giorni che passano
in frenetico
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| Talora, nel silenzio notturno
amo giocare con la luna:
tra la gioia, lo stupore
e l’ammaliante canto delle sirene.
Quando nel ripiego del mattino;
appare il paradiso all’improvviso:
un turbamento nel cuore
mi riporta nella realtà:
là, dove il
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| Nel meriggio stanco di sole
un aratro s’avanza e scopre
tra i solchi
proturi e formiche;
mentre assorto
ai suoni dei venti
osservo sciogliersi
l’ombra delle case.
Desiderio d’aria fresca
avverto sul viso,
in quest’ora smorta, afosa.
Attenderò
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| Un’ombra cancella
orme di gabbiani
sulla battigia
dopo il sonno invernale.
Presso la foce,
uccelli radenti
sorvolano
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| Forse nei richiami d’aprile
quando nei primi ardori estivi
esploderà in tutto il suo splendore
la natura, le foglie si vedranno
agitarsi inquiete sui rami,
mi verrà in quest’evenienza
ora che il vento s’è placato;
a farmi percepire la tua
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| Tu, che affondi le radici
fra due mari
e sostieni sul dorso
il maestoso Aspromonte,
ti riveli nel mattutino:
quando la fragile memoria
si distende come un velo
e l’arcaico tuo mondo
si manifesta
nella calura pomeridiana
e nelle tipiche
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Invia un messaggio privato a Umberto De Vita.
Indirizzo personale di Umberto De Vita: umbertodevita.scrivere.info
| Vieni, entriamo nella notte
per la delizia dei nostri occhi:
così si rallegrano cuori e menti
e il palpitar dell’anima.
Scrutando una sorta di miracolo
d’infinite pagliuzze d’argento
che scendendo dalle nuvole
imbellettano la notte.
Nel dolce
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| Rammenti l’ultima estate?
quando nell’immensità della notte
ci amavamo furtivamente
non senza timore?
Eri come se un’onda gigantesca
s’infrangesse ripetutamente
contro la granitica scogliera
nelle notti di tempesta,
e sentivo il tuo corpo
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| Quando ripartirà
l’ultima rondine
nel tempo d’amore
che fugge via,
per lei coglierò
nel mio giardino
il fiore più bello.
Il vento solleverà
dai piedi della betulla
foglie sparse;
e porterà con sé
insieme al profumo dei fiori,
il mio
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| Grava di sera
tutta l’ombra
sulla fioca luce;
emerge
groviglio di memorie
che si dipanano
con l’ululare del vento
nel profondo tramonto.
Ansima ogni pietra
sulle soglie;
si chiude una persiana
cigolando
sui vecchi cardini,
si
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| Rammenti quando dicevi
di costruire una baita
per occultare al mondo
il nostro amore?
Da allora i cipressi
svettano più alti in collina
e, assorto alle nostre
passate stagioni,
rivedo il tuo corpo fremente.
Presto l’ora senile
mi troverà
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| Nei lunghi ricami d’amore
tu sei quel filo di speranza
delle mie sospirate attese.
Passeranno diversi giorni
col cuore schiuso a ponderare
in una pausa di luce
e nei focosi passi adusti.
Rimarranno soltanto rimasugli
di fragorose serate
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| Quando sorella morte
mi verrà a trovare
per traghettarmi
sull’ultima spiaggia,
vorrei che fosse
in un’alba radiosa di maggio;
quando i prati saranno
colorati dai fiori di campo;
così, senza avvedermene,
se non quello di lasciare
persone o cose
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| Ascolta, mia dolcissima
e cuore del mio cuore,
ci ritroveremo felicemente
sommersi nell’abbandono di baci
sulle ali del tramonto;
nella pace e nella gioia interiore.
All’ombra d’una quercia
spira insistente il libeccio
ed anche i convolvoli si
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| A volte nell’ora solenne
m’inoltro in profondità
lungo viali addobbati d’acanto
ove parlottano all’ombra
gruppetti di ragazzi
ignari che il tempo
foriero di pioggia
gonfia nuvole minacciose.
La loro stagione
li rassicura,
non temono giorni
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| Ascolta, solitaria luna;
tu che parli alle stelle:
dimmi, come sono?
amano la solitudine?
e i loro pensieri
sono in tumulto?
oppure sono felici?
Non comprendo la loro esistenza,
sebbene sia lunga
e splendidamente brillante.
Credo che vengano
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| Avanzava lentamente il meriggio
nell’afa di Maggio,
ed un cerchio di variopinte farfalle
danzavano su un tappeto d’erba
cullata dal vento, le rondini
come impazzite volteggiavano festose,
frammenti di stelle si adagiavano al suolo;
ed una diafana
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| Dal cielo un po’ offuscato
precipita pioggerellina
che raramente si percepisce;
oltre ai rumori indesiderati
nella presenza di tanta armonia.
Oh natura! che dialoghi ovunque
nel fascino, nel mistero
e ti dilunghi all’infinito
tra luna, stelle e
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| In questa lunghissima notte
che l’alta e maestosa magnolia
mi copre in parte la visuale,
scorgo dalla mia finestra
un salice che vibra
al di là del muretto
e, le caducifoglie coprono il prato
che il vento ha pensato di rivestire.
Quanto tempo è
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| Sulla soglia dell’orizzonte
il tramonto s’è addormentato
e sull’arenile regna il silenzio,
anche la risacca ha smesso di sputare
e più non s’ode il mare
né respirano le onde
che pigramente lambiscono la riva.
In questi frangenti;
nel profondo
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291 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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