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Umberto De Vita
Le 291 poesie di Umberto De Vita
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| Il vento raccoglie le mie parole
nel mutarsi rapido del tempo;
forse amara sorte m’attende
mormorando ardentemente
in un attimo da sembrare eterno.
E’ degno del paradiso il tuo sorriso
trovandoci avvinti per la vita,
quanto a me, mi si rabbuia la
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| Sul viale della vita
in un desolato mattino
riecheggiavano in lontananza
tenui rintocchi di campane;
la pioggia battente scendeva
e assiduamente picchiettava
sui rami logori e nudi
e sugli sgretolati lastricati.
Nella notte densa;
l’inverno
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| S’insinua una malinconia
tra le rose abbracciate
su un cancello di legno
dai colori sgargianti,
talvolta s’avverte
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| A volte in una pagina di cielo;
sovente la calura dell’estate
si scioglie lentamente di notte
sotto un tappeto di foglie morte;
non di rado ed anche ovunque
tra le stelle nane bianche.
Sulle ali d’un vaporoso vento
improvvisamente qualcosa
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| Volano un gruppo di gufi
nella taciturna notte
frantumando silenzi
nell’assopita quiete,
l’impazienza d’un’alba
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| S’esalava lievemente dalle brume
nella dormiente e buia notte
il dolce suono dell’estate
fuggevole come un velo.
Si specchiava sulla distesa del mare
la serena carezza della luna
e, s’udiva il fremito delle foglie
in un brusio
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| Spirava il libeccio
sui viottoli impervi
che sanno di letame;
e i passi risuonavano
sui ciottoli informi.
Ripenso a mio padre
sul ciglio d’una strada
con le mani ruvide e scarne
che sudano miseria
per un pugno di mosche
nell’arida terra di
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| Figlio di quella Napoli ottocentesca,
autentica e infinitamente gioiosa;
nacque povero e con l’ugola d’oro
nel sorriso radioso delle stelle.
giovinetto, cantava nel coro parrocchiale
schiudendosi ai sogni, e fu subito
amore immenso per la
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| Ti sento e non ti vedo;
ed oggi ho quasi dimenticato
il tuo nome, che mi sfugge
come l’ultimo respiro della vita.
Altro tempo mi attende
cercando nelle parole
quelle tue e quelle mie;
parole che scivolano
come sabbia nella clessidra
in un
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| Non so nulla di te, paese mio
e, pensando e rimuginando
nei pensieri, mi tormento.
Ignoto è a me
il tuo sembiante, la tua voce:
E’ ardente il tuo sole?
il mare, i monti,
i colori, gli aromi
e le lumie, come sono?
Troppo presto ti lasciai
per
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| Al giunger delle piccole ore
la città si fa cupa, si rattrista.
Pochi passi soltanto
odo in sordina
dalle chiuse imposte:
stridio di gomme,
miagolii di gatti in amore,
stormir di fronde,
sibilar di maestrale.
Ecco la notte!
arcana e
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| Seduto in un cantuccio
nell’estesa plaga;
scruto l’orizzonte
che si stende innanzi.
L’ora del tempo
trattiene il giorno
nell’intensa pioggia
che imperversa implacabile.
Sembra un inverno infinito
con l’erba inzuppata
in ogni dove
che più non
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| Precoce e pregna di frescura
m’appare l’alba che mi accarezza
con i suoi spettacolari nubi lenticolari,
il vento dipinge sui crinali
luce dorata in abbondanza.
Nell’intimo dell’anima
attendo sulla soglia un tempo
di promesse dell’esistenza
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| Nel folto degli ontani neri
la luna appare corrucciata,
mutevole e bigia;
mentre i pastori lasciano gli alpeggi
nell’ultima luce del giorno.
Pascolando ordinati; gli armenti
proiettano le loro ombre lunghe
nella vasta e incolta radura.
Ha il
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| L’alba mi risveglia accarezzandomi
come leggero velo di seta
nel luminoso riverbero
del tempo che si dilata
come un eco in lontananza
nel ricordo spasmodico di lei.
La vita un dì mi sorrideva
nel più profondo dell’anima
donandomi ore pregne di
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| Abbacinati dal sole rovente
come sa esserlo quello di Sicilia,
rincorrevamo sovente
una palla fatta di stracci
in Via Madonna della Mercede.
Tutta la mia infanzia
è trascorsa su quelle pietre;
malvestito e impregnato
di sudore e polvere.
La
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Indirizzo personale di Umberto De Vita: umbertodevita.scrivere.info
| Nella riposante e oscura notte
la luna cela i suoi segreti
sbadigliando in un sacro silenzio,
ed anche il vento opportunamente tace.
S’invola veloce un gabbiano
dalla sponda d’un atollo,
S’abbandona l’anima mia
sulla strada senza sbocco
ove cade
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| La luna sbircia curiosa
di tanto in tanto da lassù
dietro nuvole sfilacciate
compagna dei nostri convegni.
Le mie carezze scivolano
sul tuo corpo vellutato
nell’estasi d’amore
e le ore procedono
ora lenti, ora veloci:
fra un mattino assonnato
e
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| Il protrarsi di questo torpore
m’affligge come e più dell’amore,
ho una ferita ancora aperta
e non voglio parlare d’amore.
Si spoglia lentamente l’acero
e ciò che accoglie sulla brughiera
sono solo foglie caduche.
Avrei voluto sguazzare nella
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| Nell’ansia d’un tardivo bacio
m’è sembrato d’aver percepito
desiderio d’amore negli occhi tuoi,
non era concesso fare altro
in quel silenzio ovattato.
T’amo come si ama
ogni desiderio ardente;
non mi fermerà il muro del tempo
nei pochi ritagli
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| Amici miei, ricordate?
la nostra vita si consumava
giorno dopo giorno sulla strada,
per noi era una scuola di vita:
baldorie, sudate e ricche risate.
L’estate era la nostra stagione:
perennemente all’aria aperta
nell’indicibile evolversi
nel
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| M’è oscura la memoria
di questi luoghi ignoti
e il tempo non osa chiedere
se la vita dia gioia o sgomento;
nei momenti più sobri
ristagna l’estasi nella mente
che svapora in mille rivoli.
Strada facendo nella vastità
ammorbata dal
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| M’avvolge
nel corpo consunto
un brulicar di bachi,
e mi conforta
la pietosa estete
che violenta mi
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| Amo l’Arno il bel fiume tosco;
bizzarro, invero.
Talvolta erompe
ruvido e aspro
infierendo
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| Emergono dall’oblio
tracce di antiche visioni:
donde ignudi venimmo
proiettati nel nulla:
nel tempo
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| Tutto mi sembra così vuoto
con questa angoscia
che mi trascino dietro
e che mi risuona e rimbomba
come un tuono lontano
che si schianta al suolo
per via della sua assenza.
Vorrei essere ancora con lei
almeno per poche ore:
andando per i vicoli
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| Talora,
il tempo scivola
come rena tra le dita.
Al di là degli steccati;
l’azzurro domina
sulla stagione assolata
che scandisce liete ore
nella quiete della
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| S’aggrovigliano i miei pensieri
scavando nella memoria
soffermandomi
sulla balaustra del tempo.
Non saprei valutare se la mente
è stanca o viva,
forse una sorta di richiamo
cerca di ghermirmi
cacciandomi in un ginepraio.
Non so decidere, né
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| Esplode musica dalla natura
e par d’udire un brusio
misto a suoni monocordi
come lente onde in andirivieni
nel sole ramato del tramonto.
Si spegne lentamente la marea
nei riflessi della sera
e, nell’insenatura del cuore
trova asilo nella quiete
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| Cadevano l’ultime foglie
dal vecchio salice.
L’amica luna sfavillava
proiettando il suo chiarore
attraverso l’invetriata
della camera.
Avvertii, svegliandomi,
che il coro dei venti
odorava d’antico
fogliame marcio;
e l’inverno bussava
alle
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291 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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