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            | Umberto De VitaLe 291 poesie di Umberto De Vita |  
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        |  | Certi sospiri incrementano la bramosia che l’anima assorbe e cela avidamente.
 Vorrei per una volta sentirti dentro me:
 nel dolce e antico gioco dell’amore
 nella caducità della sera.
 Senti? anche il vento mormora
 con un cicaleccio continuo;
 mentre
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        |  | Cara, dammi la mano e seguimi; 
ti condurrò nel soffio del vento 
e nell’olezzo di salsedine 
ove gli amanti si radunano 
per ascoltare il respiro delle onde 
sulla battigia; nel timido bagliore 
che precede il mistero notturno.
 
Si schiude quel fascino
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        |  | Come vorreiimmergermi
 nel mare dei tuoi occhi
 e perdermi nel tuo ventre.
 
 Possedere
 la tua bocca di agata
 nell’ora che s’innalza la marea,
 
 dormire sul tuo seno
 al dolce mormorio di risacca
 che mi riporti
 nell’estasi d’amore
 quando col cuore
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        |  | Dolci rintocchi in lontananza 
si mescolano ai miei passi 
nell’incolta brughiera 
ove silenzi ovattati e declivi 
mitigano l’aria pungente. 
L’erba alta sembra un’onda 
mossa dal vento che s’avanza. 
Nell’imminenza d’un evento, 
altro tempo
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        |  | Non conosco il colore dei colchici 
e, non so come nasce un simile fiore 
che sfida cieli infiniti 
ove s’involano saettanti falchi 
nei dirupi a strapiombo, 
né quale mano arcana cosparge 
i semi nei solchi, 
o se per incanto ne è artefice 
il riflesso
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        |  | Forse, volgendomi indietro, vedrò sollevare polvere ancestrale
 sovrastandomi nel compimento
 dell’eterno, senza avvedermene.
 Un tempo m’era dolce sognare
 nel mistero della sera,
 quando il sole si cela nell’alveo della foce
 oscurando l’indaco del
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        |  | Cara, dolce e arcana luna, il tuo incedere
 imperterrito
 accende il mio sorriso
 mentre osservo ascoso
 il tuo peregrinare
 col naso schiacciato
 sull’invetriata.
 
 Oh luna che tutto inargenti
 sì bella e leggiadra,
 appari e t’involi
 furtiva fra le
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        |  | Nel libro dei miei ricordi Tu portavi il peso della Croce
 e ci nutrivi l’anima nella speranza
 vagando nella bufera del mondo.
 Fa’ ch’io sia, fratello Lolek,
 portavoce di Cristo
 a Tua immagine e somiglianza,
 insegnami l’agire
 prima che la nebbia
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        |  | Ti scruta e ti sorride Antennamare, mentre supina nell’opprimente calura
 osservi attraverso un velo di foschia
 pigri gabbiani sullo Jonio,
 (quel mare che mi vide fuggire).
 Splendida Zancle, ora risorta
 da laceranti e antiche ferite.
 Ogni giorno mi
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        |  | Mentre il tramonto si dilegua nell’apparizione d’una pallida luna
 apparentemente di rara bellezza
 come una visione irreale,
 appare con dei colori
 che emozionano dolcemente
 in una notte tenebrosa.
 
 Il vento fregoroso e incesssante
 trascina con se
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        |  | Quando il sole abbraccia l’orizzonte tutto cambia e tutto tace
 mentre il vento si porta via i ricordi.
 Piove su un abbraccio di case
 ed anche su i tigli in fiore
 impregnando i vasi intorno
 ed anche sulle tenere foglie.
 
 La natura sembra
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        |  | Incessantemente prima dell’alba luci e ombre si alternano,
 tutto sembra attendere un prodigio
 come all’interno d’una favola
 ove esistono albe straordinarie,
 misteriose e primordiali.
 
 La luna, musa ispiratrice
 nel tempo dormiente;
 possiede un
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        |  | L’incipiente vento del giorno al tempo non dà pace
 e, la pazienza disturba l’anima
 per colpa del vento capriccioso,
 la pioggia si è diradata
 e, il tempo è simile all’estate;
 si attende con impazienza
 la dolce melodia del vento
 che ci solleva dai
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        |  | Intravista attraverso un leggero velo avverto il suo severo viso quasi bronzeo:
 senza un cenno, né sguardo vitale
 immobile e irreale;
 il nero metallo si scioglie, si dilegua,
 era un sogno, altro non era
 e, quando ritorna senza vita,
 rieccoti statua
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        |  | La natura esplode di colori accesi avvolgendosi in un abbraccio di sole
 nel groviglio di alcune piante
 traboccante di generosa vita;
 appare un briciolo di primavera
 che stenta di progredire
 con lenti passi felpati
 nel tempo e nello spazio.
 
 Poi,
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        |  | Laggiù, nell’alba del nuovo giorno, l’allodola canta gioiosamente
 mentre l’aprile si veste di poesia
 in una miriade di
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        |  | Il volto Tuo sofferente talvolta m’appare
 nel bagliore dell’aurora:
 quando il mattino si apre
 disteso come in Croce
 nel
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        |  | Quando le mie carezzesul tuo corpo di velluto
 mi fanno vibrare
 e avverto
 nello spasimo fremente
 tutto il calore
 della tua lavica bocca
 di baci elargiti
 con generosa enfasi,
 mi duole
 l’attesa di un solo attimo
 per rinnovare
 furtivi
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        |  | Eri giovale, dolce e carina. La tua vita: una meteora.
 Hai vissuto sulla terra
 come ombra di nuvole
 che si sperde in un
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        |  | Il mio canto vola col vento in poppa
 verso lidi lontani.
 Là, nell’aperta vallata
 accoglierà l’eco
 che si ripete
 prima
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        |  | Deboli brandelli di sole 
filtrati da nuvole sfrangiate 
nel mattutino dorato: 
presagio armonico 
nel vasto chiarore dell’alpeggio.
 
Di tanto in tanto 
i campanacci 
frantumano silenzi aerei.
 
Agosto, consapevole, avanza 
adagiandosi su fresca
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        |  | In un silenzio disarmante fra chiari di luna e penombre;
 una leggera brezza istantanea
 si spande lievemente nell’aria
 in
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        |  | Mal vedrò forse l’eterno sole e tutto ciò che vibra intorno
 all’orizzonte che ondeggia
 specchiandosi all’infinito
 sugli arenili abbacinati.
 
 Si può presumere la fuga
 dei silenzi sì profondi
 che nel tempo si ravvisano
 nei deboli fruscii dei
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        |  | Nell’incavo del grembo del tempo; stando in ascolto della natura
 nella misura che mi consentiva;
 m’ inoltravo nell’infinito
 ove non esiste il prima e il dopo;
 lasciandomi abbagliare
 da improvvisi brandelli di nuvole
 stracariche di radiose
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        |  | Ho commesso una sciocchezza:ho aperto una bella conchiglia
 credendo di trovare una perla.
 Il guscio ormai violentato
 giace solitario sull’arenile
 nell’ostentato misfatto.
 Il mare calmo del tramonto
 indugia nel suo mormorio
 d’anima inquieta e
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        |  | Tra chiassosi tuoni e fulmini e, per terra grovigli di arbusti
 avanza spedito un rigagnolo
 mentre vola intorno
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        |  | Scende la pioggia sui nostri visi
 freddi e ignudi.
 Intorno a noi; il nulla.
 La fuggevole pioggia
 sfiora un filare
 di
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        |  | Dolce, adorata e arcana luna; amica indiscussa degli amanti
 e, complice delle loro evasioni,
 sovente fai presa nei loro
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        |  | Talora nei meriggi assolati, uccelli nomadi esplorano
 tra le colline in fiore
 il territorio circostante.
 
 Sovente la
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        |  | Quando l’arcaica contorta radice che del tralcio fu matrice:
 dolcemente s’avvitò, s’aggrovigliò,
 s’inerpicò verso la luce e s’attorcigliò
 ai simmetrici filar: nacque la vigna.
 Nella quale: profumi, colori e natura benigna
 si fondono sulle colline in
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            | 291 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
 
 
 
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