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♦ Rita Angelini | |
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Massimiliano Moresco
Le 452 poesie di Massimiliano Moresco
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Essere tediati dalle verità
Per la luce accecante che inonda
Per la glabra festa immonda
Con cui si celebra il divino,
Essoterico folle vuoto esistenziale.
Mi vien voglia di scappare
Nei miei orpelli egoici
Nella mia assalente
e silente
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Ho visto sorrisi, recisi
Come gigli
nei loro accoglienti giacigli.
Ho visto rose scabrose
Accomiatarsi nell'atroce
Per saziare l'accusa
In nome di un bene confuso.
Ho visto lo scalpore di un impronta
Lo scalpo di un anima
Che ha perso la
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| Ero ancora un ragazzo imberbe
quando si affacciava tutto tronfio
un faccione quadrato e gonfio
ci avvertiva fiero e crasso
della prossima avventura:
in Europa eravamo entrati di misura!
Da un giorno all'altro l'italiano
s'è svegliato
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| Qualcuno mi saprà mai dire
Come si possa salire
Sul carro del vincitore
quando non si conserva un briciolo d'amore.
E quante parole gettate ai bordi
Dello spirito, oserei dire,
Dire e fare non necessariamente
contemplano il
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| Accompagnato da un rullo di tamburi
Viaggio al centro di occhi voluttuosi
Mi inerpico nella scala delle scuse
E scavo una buca nella sabbie mobili
Dei miei incavi.
Per carità, non posso lamentarmi
Ho il conforto del mio guscio di
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| Scoraggio il tuo rabdomante incedere
allorché ti prostri in un sostrato di cenere,
quando ti mostri rapito innanzi ai miei piedi
con quella saliva che cede in rivoli dal tuo rostro;
orbene, in un deja vu ricorrente
-È così se ti
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| "Solo nel silenzio l'inesprimibile diventa manifesto"
Se io fossi un vero essere umano,
se fossi un essere integro
mi siederei a tavola
con la sedia da scapola a scapola
e mangerei dritto e ritto.
Invece sono inflitto
da una
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| Non ho bisogno di voi
Sai Baba non va più a ruba.
Mi strangolo le corde vocali nell'urlare
i mille nomi del creato
e dischiudo fiori spenti
scevri da sfiammati canti.
Ho bisogno di me
ho bisogno d'essere uno e tre
oppure uno
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| La mia testa è un tuorlo d'uovo
e rinasce e perisce, rinsavisce e sparisce
le mie gambe s'allungano e s'accorciano
come tutte le strade che non portano a Roma
ma s'insinuano nei meandri della mia essenza.
Io sono il monastero e prego
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| Vedo piovere neve
vedo piovere fuoco
vedo piovere sangue
e ogni goccia a goccia
è un boato nell'anima
un boato che allarma draghi affamati
e io ansimo, attendendo la misura dell'oblio.
"L'aumento del benessere ha evaporato le
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| Nella camera ardente
dei miei deliri
Ombra, tu, mi segui
con far funesto.
Ti getto luce
ti dilegui truce
vorrei catturarti ma tremo,
tremo al pensiero
d'averti qui accanto
avverto la tua essenza
questa amara potenza
sei tu, ossessionante
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| Mi ritrovai a recitare consunti mantra
era autistico l'automatico salmodiare,
non osavo sondare i pericoli del mare
né m'azzardavo scavare con la vanga il profano,
cieco era l'ardore!
S'affievolì come flutti di marea il folle
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| Si brilla di lucentezza artificiale
quando si splende d'approvazione sociale
ma quanto è cupo il cielo, certe sere
quando guardo le mie sfere nere.
E come è cupo il mare
quando non decanta l'amore,
perché è straziante
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| La ribellione è un coltello
tenuto dalla lama e taglia.
L'espressione di mille parole
una ragnatela che invischia
come il vischio
mentre l'amore, è la resistenza e la delicatezza
di una ciocca di capelli
-quelli si ribelli-
E se si
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| La mia pelle sociale si squama
quando vago nella solitudine
è solidificato quel derma
è straziato quello spirito
che si muove con una lanterna
in cerca di qualche indizio nel sogno.
Ma quando una crepa forma una faglia
e spirano
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| Il nulla che avanza
non modificherà mai la credenza
sulle mezze stagioni
ma il sole stramazza già nei cieli
e appare come un neo della pelle
o come la nave che scorre nel lontano mare.
Tuttavia mi resta solo
un arrovellante
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Invia un messaggio privato a Massimiliano Moresco.
| Democrazia, questo strumento
della finanza che finanzia
con gran mezzi e disprezzo
la demolizione controllata
della convivenza sociale.
Eppure il sogno di un grande contenitore
dove il presente si espande all'infinito
dove amore, cultura e
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| Scusate, scusate
se potete aspettate
portatemi su un scranno dorato
e sezionatemi, violentatemi
come volete, come potete
se ci riuscite.
Porterò il mio fardello
violate però per bene il mio cervello
in attesa della
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| Il buio interminabile
è un intermediario
tra mezzancolle e mezziuomini.
Traveggole di sazietà
portano l'estimo delle mandrie
nei cieli lucidati... a piombo?
Quel che è certa è la gotta
che cresce, quando
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| Salita salita
che non cessi mai
mia vita mia vita
che il sogno disattenderai.
Si fa presto a dire bello
è un parto intinto nel blu
questa beffarda esistenza
questa irridente presenza
su una terra che appare matrigna,
ci pungiamo con le
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| Oh, Eclissi eclissi
che oscuri quel sasso,
masso che stormisce
e attira e ghermisce
nel plumbeo intero.
Oh eclissi,
domani ti aspetto
non farmi dispetto,
ti dischiudo nei
miei sogni di boria
scartabellando
la trama del destino
che
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| Non scrivo per esprimermi
scrivo per schiarire l'intimismo
che si cela dietro coltri di fumo.
Non cerco d'essere ottimista
né tanto meno pessimista,
tendo al libero sgorgare
come spontanea fa la fonte
quando cola verso il
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| Stomachevoli impressioni afone
Distorsioni di usanze consone
maliardi, opinionisti insani
disambiguano esanimi umani.
Ministri in satura degradazione
in vesti di dubbia collocazione,
su precari trespoli ciceroniani,
loschi sommelier di poteri
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| La macina pietre,
la gaudente libellula,
il senso e il non senso,
la misantropa era glaciale,
l'affollato desiderio equatoriale,
si sospettano l'un altro
si aspettano nel contraltare
dell'albergo a ore
e patteggiano il prezzo
della
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| Non posso
non vengo
non carpirmi,
tanto non vendo
il buono e l'orrendo
se riesco mi stendo
so anche abdicare
dal sole riflesso
dal vento perplesso,
che son'io
quando miagolo col cuore.
Ma,
il fiore nascente
il buio calante
il magma
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| Taluni portano pressato sul viso
un marchio a fuoco bruciante,
ombreggia in stigmate aggregativa
che raduna folle in follie di piazza.
Non si riesce ad eradicare
sono i postumi tentacolari
dell'accettazione sociale
ove l'antico l'umano
-nel
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| Maledetta bolla di sapone
con trasparenze d'apparenza
dove lo spesso gelo avanza
e si fa presto a svendersi
per questa soluzione amniotica
dove è confortante sostare
dove è lento il sbocciare
e si avverte il sordo vociare
della
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| Semplicemente non è questo il modo
sfortunatamente non è questo il brodo
laddove immergere l'infuso dell'essenza,
potrebbe diluirsi nella nera penitenza.
I desideri hanno già serrato destini
quando il rimbombo del vociare
si
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| Non esiste spazio in questo luogo
non esiste spazio in questa vita
dove possa specchiarmi d'onorificenza
in ringraziamenti d'ordinanza
se assomigliassero all'organza
potrei scivolarvi sopra
con sfiorante mano
carezzando quel setoso soave
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| Aspetto ma non smetto
di sfavolizzare favole
ridurre l'insegnamento
a improduttivo basamento
mendicare l'accettazione
disonorare la falce e la martellazione
appiccare il braccio teso... al fuoco,
assieme alla celtica ma senza croce.
Tempi
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452 poesie trovate. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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