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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Gerardo Cianfarani | |
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Ottobre 2024 |
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Daniela Dessì
Le 944 poesie di Daniela Dessì
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Non ti riposi
donna infaticabile d’altri tempi,
sempre indaffarata,
in cucina tuttofare
la casa da resettare
il lavoro
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Profumo d'abete
si perde nel tempo...
finta immagine del Natale
ripiega nel presente.
Dice addio
alla felice attesa
della magica atmosfera
che batter faceva il cuor ai piccini
nella notte santa.
Or grandi
posano gli occhi alle stelle
e
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Gocce di me
sparse in una notte di stelle,
piange in solitudine.
Intristite lacrime il cielo sparpaglia
in percorsi arati
dal cammino strisciante
per raggiungere un quarto di luna,
sino a lambire gli occhi
svuotati di espressiva luce.
Ombra
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Riuscito innesto
nell'incavo dell'anima
risponde alla forma compiacente
di un calco ideale.
Indivisibili cuori
incatenati
nell'intreccio d'amore
legano destini,
affiatamento collimante
incide
parti di un cerchio unitario.
Attratti da
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Arguzia vivace
negli occhi diamantini,
luccicanti iridi
s'addensano d'azzurro.
Mondo variopinto
colora
prati di nuvole incipriate.
Vita risplende soleggiata,
fantasticando
ignote attese
profuse da un domani fiorito.
Positiva
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Disinibita ai tuoi occhi
mi vesto di luna,
tenue sopore
nell'aria lucida.
Pelle d'ambra risplende
liscia come seta
fra braccia d'avorio.
Statue divine
alla notte vellutata
affidano
giunti segreti
codificati dal silenzio
complice di
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Incognite del futuro
volgiamo al presente,
interrogativi su prospettiche angolazioni
di spazi limitati
domandiamo assoluzione alla temuta morte,
esclamando stupore
per il nostro ultimo volgere alla fine
da sempre scongiurata.
Uomini
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Le onde del tempo
si susseguono,
sulla secca bassa
dove il mare dei sogni si ritira,
arenata in un punto di non
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Ti cali dentro me
aggrappata alla fune
che stringe un nodo
indissolubile,
perfettamente aderente
alla mia anima,
combaciante
in ogni
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Il mare d'inverno
biancheggia,
scintillante spuma
contrasta il buio.
Specchio nero
ingoia il cielo
in una grande pozza oscura.
Il mare
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Sferraglia
quest'ammasso di strani grovigli,
accozzaglia di elementi disordinati,
alla rinfusa sparpagliati
corredano
l'unicità dell'essere nel diversificarsi...
punti tratteggiati di un prefigurato disegno,
rispecchia l'originaria
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Stona l'umore
coi colori del giorno...
non c'è più sole
a frangersi sugli occhi,
non c'è azzurro
a dipingere i miei sogni.
Oggi mi vesto di nero
perché ho sete di lacrime,
sono in lutto per me stessa
sepolta da
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Perdita di controllo
evasivo meditare
induce crepe nel dubbio,
vago sostare nei meandri
appartati dell'io
silenzioso.
Cede il sostegno
vacilla l'equilibrio
metabolizzando
il reale passivo,
trascorre inflessibile
nella mente
che registra
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Ventilati sogni
alzano bandiera
solidale,
speranze affastellate
sui campi in fiore
germoglianti
pace,
ove maturano
generazioni avvenire.
Ma intanto
sperequazioni di ricchezza
ripartiscono il mondo
disuguale
costruendo
il perentorio
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Solitudini ancestrali
spalancate all'Universo,
galassie stellari,
mobilitano il fulmineo pensiero.
Infinito spazio
sottende il mondo fenomenico,
buio sottopassaggio
da percorrere
con le luci lampanti
dell'intelligenza.
Telescopio puntato
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A volte
il freddo della solitudine
scalda
più del rasente sole
che affila il duro giorno
col tagliente
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
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Indirizzo personale di Daniela Dessì: danieladessi.scrivere.info
Non tornano gli anni a rivivermi
con brioso entusiasmo,
“ragazzi di strada”
eravamo
felici del poco
avventurieri della vita...
piccole pesti disobbedienti
eppur rispettosi dei grandi valori
portavamo
fior di cappello alle
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La mia casa detesto
perché ha rapito la mia anima,
ostaggio recluso
da sbarre invisibili segregata;
un bavaglio pone un freno alla bocca
perché non parli
non sveli segreti sconvenienti.
Intime confessioni
son come monologhi
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Martiri di professione
condannano l'anima all'eterna tribolazione,
suicidi per vendetta
torcono il capo
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Oblunghi rami
pendono
dagli esili tronchi,
rachitici e infreddoliti
scheletri legnosi.
Caducità del tempo
nel viavai
di foglie scolorite
impersona il secco autunno
coi raggi suoi smorzati,
un freddo tappeto
su cui scricchiolano
i
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Amor tradito,
patto disgiunto
dall'iniziale suo proponimento.
Vacillano promesse
tarde a compiersi.
Oscilla il cuore
fra opposti intendimenti,
discordia si frappone
ostacolando
il ricongiungimento.
Traiettorie circostanziali
vertono in
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Musa ispiratrice
decanta il verbo,
parole transeunte
nel rapido passaggio
d'un pensiero.
Istantanea immagine
corredata di suoni evocativi,
altimetrie dell'animo
toccano il sublime.
Esacerbante vocabolo
richiama il suo
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Il male figlio del tempo
antinomia del vivere
in esso coesiste.
Acerbità
del frutto
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| Anima scalfita
svilisce senza vita,
anima che non sa amare
isterilisce senza linfa.
Nella caducità
latente del suo persistere
ondeggia
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| Convulsa
scoppia senza freni,
mostruosità inespressiva
sfocia nella deformità di un grido
amplificato dall'acuto dell'improperio.
Esasperante aggressività incontenibile
si riversa nell'intimo
agitando le irritanti vene
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| Inedia porto a spasso
e i pensieri inutili
sottovuoto
si sciolgono in gocce acri,
costringono a strizzare gli occhi
infettati di luce.
La testa gonfia di maree
a sommergere la luna
nell'infinito di stelle
che affondano nel
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| Staziono in questo corpo
edificato
come un tempio incrollabile,
ma nel tempo
lo spirito che vi abita
l'abbandona
stanco di sostare
nel mezzo,
punto di congiunzione tra cielo e mare
incontrovertibili,
dove l'onda si piega al respiro di un
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| Proclamano lo stato di guerra
incitano alla violenza
per sacrosanta vendetta
si appellano
alla vindice giustizia.
Il riscatto di un uomo
non vale il sangue di un popolo
predato della sua libertà,
identitaria cultura schiava
di un
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| Chi ricorderà i loro volti
chi saprà chi sono,
chi ha disperso l'anima del mondo?
S'odono spari
grida sofferte,
annaspano corpi
in roride pozze
di sangue corroso dall'odio.
Fanatici cultori della guerra
assediano
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| Sarcastico sghignazzo
affonda
tra i folti baffi arricciati.
Goffo nel linguaggio
a stento
padroneggia la favella,
arranca nel portamento
a dir poco sconveniente,
borbotta con fare stizzito
da gallina impertinente
una due tre sillabe
soffiate
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944 poesie trovate. In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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