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Daniela Dessì
Le 945 poesie di Daniela Dessì
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Eccomi, a domandare di me,
di quel sogno che vive
tra gli spazi di cielo.
Non perderò la calma,
non piangerò
al riparo di un muro divelto.
Io so che si muore,
che ogni vita si spezza;
al largo del mare
ci si ritrova sbalzati dalle onde,
nelle
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Fiori di marzo
risorgono in ventagli di rose,
colorite e fresche
sul ciglio di un nuovo inizio.
Balena il sol che vigila sul mondo,
attento ristoratore,
incita alla vita.
Così ricresce robusto e sano
il seme d’ogni creatura
improntata allo
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Nel panico dell’estasi,
odore inusuale,
sforbiciate d’aria che pullula di mille sospiri.
Increspate onde bianche sulla pelle
che assimila l’aspetto del cielo
sulla chiarità della carne.
Specchio d’urto
che si spezza e ricompone
nel vortice di
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Passano i giorni,
non avverto la fatica,
nonostante ogni mio attimo speso a correre in salita
ed io sospesa in vita attraverso cunicoli che sviano sul ciglio dei miei anni.
Spugnosa quest’esistenza che tocco con mano e vibra sulle corde delle mie
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Dal profondo di me stessa,
ravviso il sopore
di una goccia spenta
che rasenta il cielo.
Scivola
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Storna il tempo della discordia
in scie di vento scardinanti
il mare dei pensieri.
Se torni e poi te ne vai
dall’innevato monte di nuvole soprastante i giorni interminabili,
più non aspetto nei meandri dell’anima che si veste d’oblio.
Sono un po’
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E così
che nell’Indissolubile ci evolviamo,
stringendoci al nodo della fedeltà.
Amore che non disdegna amore
e ripaga della fermezza del dono.
Inappagato boccale di un vino dolce
che bagna labbra di miele
per addolcire le notti
in cui ci
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Mi parli dalla penombra,
sempre vigile,
attendendo dietro l’invisibile ristoro.
Sei là, dal pulpito della luce,
effondi il silenzio acuto
che pervade l’anima.
Eppure non sento che il bisbiglio sonnolento,
la parola che si trascina
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Voglio ancora meravigliarmi
per un raggio di luna
che strappi ai miei occhi la sensazione
di un debole ristoro all’ombra della verità.
Ieri una voce ha parlato del tempo che fugge,
lasciandomi l’amaro della stanchezza
appresso a inutili passi che
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Una grave discrepanza sottende ai miei umori
discendendo verso il basso.
Cado in semi- suono,
carpendo il tonfo che segue il districarsi di stanchi movimenti.
Resto uguale nell’alternarsi di maree indistinte
guardando il vuoto che si dipana
dentro
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Pezzetti d’anima sparsi ovunque,
quando ti perdi nella sottigliezza del male che si propaga silenzioso.
Avanza indiscreto,
rubandoti la voglia di esistere,
accanto a una figura di donna spezzata,
che ha la pelle segnata,
sciolti i capelli
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Aria limpida...
si libera il cielo
in contrasto di luci...
morbidi colori che accarezzano il velo del mattino.
Al giorno regala un primo piano
dell’immenso paesaggio
che ingrandisce forme e dimensioni
di linee che attraversano il blu.
Sullo fondo
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Figli di un Dio minore
che detesta disperate richieste d’aiuto...
figli che non sanno nuotare nel mare assassino!
Figli di una terra che muore,
risucchiata dall’odio che perdura generazioni.
Figli senza madri orfani di guerra,
si portan dietro
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La campagna ardente
tra solchi di terra calpestata,
inaridisce nel ventre
che il sole infilza.
Raggi roventi
nel dipanarsi di aloni sfumati contro le alture rocciose.
Corsi d’acqua prosciugati dall’ infiammare tagliente
di punte
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Ambrati sospiri di pace,
il vento tace.
Candore evanescente di luci soffuse
sparpagliate come lucciole.
Al risveglio della sera
che parla dolcemente,
appagante tranquillità
inebetisce il ronzio del tempo.
Nel cielo, si appisola la luna
tra
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Sfrontata timidezza,
mi nascondi agli occhi di chi sono,
illudendomi di esistere,
deviando da me il sorriso.
Cresco in seno alla solitudine
che allatta stretta a silenzi di carne,
così aderenti nell’intimità delle notti,
che mi erodono
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Indirizzo personale di Daniela Dessì: danieladessi.scrivere.info
Spaziando nell’infinito,
cerco un indizio...
il tempo non si arresta
nella ricerca del Fato.
Che tu sia angelo o stella,
la vita cambia nome velocemente.
Al passare dei giorni,
anche il Sole non è più lo stesso.
Ti chiamerei Silenzio,
se mi
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Mari disseminati
ai vertici di spazi geografici
divisi dalla malvagia indifferenza.
A traghettare uomini spogliati dei desideri
il Caronte infernale
su barche di malasorte.
Impietoso respinge le agghiaccianti mani
e braccia che si
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Il biancore della riva
nel ripetersi d’onde arricciate,
profilo del mare come inquadratura perfetta,
intercalati attimi di vite sospese
lungo la linea orizzontale.
Il tempo che si dissolve,
l’attimo dell’indescrivibile bellezza
a sostenere
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 | Il tuo giudizio trasparente
sorvola l’unanime decisione.
Tutto passa nel corso irrefrenabile,
dove nulla si conviene al normale criterio di coerenza.
Dove vacilla il buon senso,
la logica indietreggia sulla falsariga degli astanti,
sicuri di
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 | Mondo al tracollo...
sgomento di grida che si confondono.
L’acqua ove annegare
sale in convulsione.
Bollicine in deriva strozzano la gola,
annaspando mani dove più non si tocca.
Affonda l’ultima speranza,
sui barconi dondolanti non più
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 | L’intelligenza proporzionata alla capacità di apprendere...
ma volge di spalle l’infido ineducato,
risponde vezzeggiando il suo no manifesto!
Beffandosi arreca danno,
pieno di sé,
canta lodi del compiaciuto senno.
Vuotaggine nell’intercalare
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| Una striscia di arcobaleno
a tracciare un lungo percorso,
seguendo la rotta delle rondini a primavera.
Anche quando i colori si estinguono,
si palesa l’intensità del volo verso l’irraggiungibile.
Così, sappiamo dove andare,
seguendo l’istinto del
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| Ti respiro nell’aria grigia,
sottile polvere di cenere che vola via.
Al profumo di fiori mesti
accosto la malinconia.
Pur infonde un pianto asciutto,
rassegnandosi anche il vento
a uno stato di quiete assoluta
sovrastante il silenzio.
Mai ti
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| Sei qui fra noi...
al tavolo un posto vuoto ricorda l’assenza,
ma anche la pienezza del tuo esserci
quotidiano.
L’abitudine non si discosta,
ricerca la voce squillante fra le stanze di un tempo,
sul cortile il limone fiorito
si offre ancora al
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| Taci, soltanto
baciandomi.
Riportami sul lago,
al ricordo di luna biancheggiante,
sulla gondola che va lontano.
Intimo quadretto di case adagiate sull’acqua,
colori a specchio
sul riflesso del giorno,
il dondolio pacato che accompagna il nostro
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| L’amore folle,
che in pazzi volteggi
scintilla di lacrime.
L’amore pieno di sguardi
che esonda dagli occhi,
fibrilla in tormenti
che agitano la notte.
Vorrebbe donarsi alla stella di Venere,
bruciare sull’altare sacrificale
quasi sull’orlo
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 | Al calar della notte
s’infrangono le stelle
in uno specchio nero.
Il rosso fuoco sprigiona scintille d’argento.
Di luna variopinta
rivela il volto del Mistero.
A chi domanda
perché risplenda sul firmamento,
nell’immutata immobilità,
come di
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| Insignificante nonnulla
annoia l’esasperato essere.
Ridondante ripetizione di movimenti
in ondate di pensiero.
Volitivo ergersi dal basso
scavalca il traguardo.
Fra tante possibiltà nessuna certezza
soddisfa l’intento.
Si ricade nell’inganno della
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| Fiori d’arancio,
è maggio nel pieno del suo rigoglio.
Aulente aura
in fresco risveglio di sorgente luminosa
che stilla lungo il pendio della montagna.
Verdi vallate e rivoli d’acqua
in alterrnarsi di colori vivaci.
La luce penetra nel profondo
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945 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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