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Nino Vicidomini
Le 132 poesie di Nino Vicidomini
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Nella pochezza
di penombre sepolte
un sole morituro!...
Un prosieguo di sogni
prelusi
dall’imminenza
dei secoli della notte.
...
...
Ho chiuso gli occhi,
in diafani amplessi,
impastando sfiorate felicità
con un’amara saliva.
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- Smascellarsi di risa
di astratti
nella cella di specchi di giostra!... -
Soggiogato dal tiro mancino
delirante
s’annulla l’umano.
Non
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Eccomi
a riannodare lembi di memorie
adesso che slarga gli opali,
in tremiti inquieti, il ridursi del sole.
Intrigante, ai confini dell’anima,
un virtuale di fievoli luci
lambisce silenzi dopati
sino a offuscarmi caldamente
gli
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S’è fatto immagine stinta il ricordo di ieri
e ha perduto armonia la canzone del vento
che placava sul muro di tufo
il mio effimero sogno di luce.
Ma ai limiti dell’ansia
sempre ritorni Madre.
“ Col sorriso di assenso e non dici
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Sbraitava
al pari di una meretrice
e dimenava le copiose braccia,
infuriato nella notte,
il vento di febbraio.
...E sibilava,
nella folle ridda,
tra le socchiuse intimità
del borgo.
Presenze sconosciute
aprivano i silenzi
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Ha il tempo di una notte
questa paura mia
fatta di niente.
Svanirà...
ai primi albori se ne andrà da me.
Sempre vince la luce
e dissipa le tenebre
anche quelle più fitte.
Mi vestirà con fasce luminose,
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Chiòve...
Chest’acqua pare ca nun vo’ cchiù fernì’!...
Se n’è caduto ’o cielo
tanto ca stà chiuvènno
’a stammatina a mmo’!
Chiòve...
Io stóngo aret’ ’e llastre,
tu staje assettata â
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Tu sempre più caparbia
rattieni sole e luna;
accenni la tua forza
serrando i denti
in una smorfia amara.
Io impavido d’amore!
- Ci sono segni
al computo degli anni
posati sul tuo viso
che mi rimandano
a un mare di stanchezze
e le ridde
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Il transito che versa da ponente
già me lo dice:
dell’alberato fitto sul cortile
che sempre ci saziò con la sua frutta
mi porterà quel balsamo vitale
l’ariosa sera.
Ancora più suadenti tra le voci
dei fluidi
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È come avere nell’animo un disagio
la tua mancanza:
inclina al mutismo con maglie di silenzio;
disgrega festosi stormi
nel mio cielo pulito
...ed è mestizia che mi pare lutto.
Dall’ansia offuscato
mi appiglio a suture di tempo
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Quanta stizza in quel lungo tardare
deponendo gli attrezzi dal banco
alla sera che venivo a chiamarti
per il pasto del giorno.
Ma sapevi... era breve il tragitto:
poca strada al di là del crocicchio;
al confine fra Torre e Trecase.
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Dicembre vótt’ ’o ’nciénzo ’ncòpp’ ’e vvrase
e se respira n’aria ’mbarzamàta
ca dà priézza, dà ’a felicità.
N’addóre ’e cchiésia va pe’ dint’ ’e ccase
cu’ ’o presepiéllo,
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Dietro lamine d'ipocrisia
le immagini del nascosto.
Messaggi confusi in languide inedie.
Il mare procelloso
mi chiama con voce di gabbiano.
Che mi rode non dico!
Sanno amare partenze,
repulsioni forzate,
e ritorni al mio mare
che
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Ho visto
bianche colombe
turbare il silenzio
al primo sole.
Poi un grido ho sentito
come disperata ricerca
nel
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Eclissato nel tisico tramonto
di questo giorno eguale
mi identifico agli altri.
Nell'amaro sapore
nebulose incertezze
scombinavano il credo di ieri.
- Ieri parlava di pace il silenzio!... -
Estenuato da inutili attese,
nel convulso di
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Mi ha estenuato girare clessidre
di cronaca nera!...
Ogni giorno un sequestro,
ogni giorno un ricatto,
ogni giorno macchiato di sangue.
Nel convulso di giorni inquinati,
consumando una lenta agonia,
questo tempo di scritte sui muri
va dai
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Invia un messaggio privato a Nino Vicidomini.
È vero,
in questi lunghi anni,
non ho saputo esprimere a parole
i sentimenti e le mie emozioni.
Avverto solo un forte turbamento
che resta fermo a forze sconosciute
e sono pure avaro di carezze.
L’amore mio però
è
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Senza nome rimane il tuo male;
magari tu me lo dicessi!...
Tacite labbra: smorte, scolorite
mostri ai miei occhi
stanchi di vederti in questa agonia.
Morirai?!
Non me lo so dire...
né tu me lo dici
hai come perduto la lingua
e la forza
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Sarà forse che l’aria del cielo
scaturita dal tempo di oggi
sia già gravida e sta come un vincolo
sopra al giorno che appare insicuro.
Sarà forse ché ha voce più incerta
nelle coltri di lava rafferma
la mia
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Trasmigravo...
Scugnizzo di provincia
mi aspettava Milano
per poche lire al mese
da spartire con mia madre
vedova da giorni.
Trasmigravo portandomi dietro
raccontate avventure africane
e l'enigma irrisolto
di parole non dette.
Tra
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Ho speso giorni di arcobaleni
per azzurri smorzati
e correvo, senza il peso degli anni;
oggi il fiato s'è fatto più corto!...
- Silenziose controre
si rifrangono nello specchio del tempo. -
Addio festa di glicini
che
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Di tanto in tanto
leggevo Joyce...
Già eravamo andati
dal Santa Lucia alle grotte
raccogliendo conchiglie;
ne facevo amuleti.
L'Oncìno appena si scorgeva...
Dik annusava
la carogna di un giovane gatto
imbalsamata di
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La mia infanzia è scritta
sulle scialbe facciate
dei palazzi secolari
della strada che mi svezzò
con il
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Ha languidi lembi sul cielo il Vesuvio
e opachi pallori nei toni più bigi
e chiazze verdine, puntini di bianco,
striature sottili;
mi sembra un disegno di mano infantile.
L'antico lucore enumera gli anni
e spande l'oblio di questo
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È mezz'ora che ingoio saliva
rinnegando fin'anche la vita.
La mia vita...
Fiori freschi l'avevo creduta;
ma è di erbacce,
è gramigna ingiallita
attaccata all'ortica robusta.
E nel tempo di filo spinato
più
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- Più conduce il cammino e più l’uomo
addiviene provato ad asprezze mancine. -
Con amara saliva
stemperasti callose fatiche
nei cantieri lontani dal Tenna
e Vancouver, sedicente richiamo
con i serti di quercia e di alloro,
ti fu
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M'angustia
il tempo che lento dissangua
allo stremo.
Mi mette paura.
- Giorno dopo giorno
morire in lunghe fitte. –
Io sono come un
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Al fievole arco di luce
accennato sul botro
risponde il frascume
a parole alitate.
- Verranno venti nuovi
appena il tempo imbrunirà a vallata. -
Con ampi respiri,
dai pampini venosi,
spazierà
destando fremiti
il
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132 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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