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Agnese Giallongo
Le 140 poesie di Agnese Giallongo
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Vorrei tornar bambina
entrare in un bosco fatato
e giocare spensierata.
La mia tristezza
impietrir vorrei,
esser una
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Freddo il vento
sul viso
da lacrime rigato,
triste Vita
schiaffeggiata.
Un'ombra m'investe
ancora,
mi rincorre
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Argentei bagliori lunari
mi rubano il sonno,
lentamente
la gente si sveglia,
mentre ancora
mi rigiro
nel mio letto
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Oggi apro
il mio scrigno
prezioso
Prendo le mie perle
con cura conservate.
Sono gioielli
sono i miei sogni
dolci
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Fiammeggia
un cespuglio
tra fruscii del vento,
lontano nelle vallate
mietono il grano
i contadini,
e un'antico
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Lieve, su muri scrostati,
spogli,
l'azzurra quiete
del vecchio albero scende.
Perfetta l'intimità
sotto la
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Di rosso
si tinge il crepuscolo
e nel mare affonda,
oh follia
una città vuota
solo ombre contorte
sui muri
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Mani
sporche di terra
a scavare
per porre
un piccolo seme.
Fremeva la zolla
io vibravo
un bel fiore
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Lieve m'accarezza
mattutina brezza,
allo spuntar del sole
dolcemente mi trastullo
nel bacio leggero
che di viole profuma.
Su colorate corolle
farfalle sprofondano
dal prezioso nettare
rapite.
Lontano del mietitore
il canto
fra dorate
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Sei arrivato
luce nelle tenebre,
Angelo
nel silenzio
del mio cuore.
Ovunque sia,
tu sei calore,
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Mi cerco e mi trovo
nel rumore freddo
dell'anima,
nell'oscurità sospesa
sull'orlo del baratro.
Sanguina una ferita
dall'eco dell'aurora.
Il sorriso ho perso
nel frastuono del silenzio,
nella risacca, lo cerco
nel vuoto della mia
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Mare e cielo,
in un unico
abbraccio appassionato,
si fondono.
La bassa marea
bianche nuvole
specchia
come intarsiati sogni.
Sono lì,
solitario gabbiano,
il mio respiro muto
si ferma,
come statua di sale
immobile
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Misteri affondano
la mia pelle che vibra.
Ti aspetterò
illuminata dalla luna
sul ciglio d'un prato
con lo
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Ombre sui muri graffianti
come il respiro d’amanti,
alito dei rami,
su alberi nudi.
Surreale la luna rotola
sui tetti rossi
dove gatti
ingaggiano lotte d’amore,
nel fuoco del cuore.
Pallido viso dimora
tra le stelle
piega il capo al
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S'oscura
al crepuscolo
la pineta,
zittisce il canto
il merlo.
Petali delicati
come farfalle
il vento
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Imbrunisce la valle
nell'oscurità dei castagni.
Ho smarrito la mia ombra
al crepuscolo e
i girasoli mi guardano,
tristi.
Non chiedermi nulla,
non pensare a niente,
oggi, perché piove.
Non una voce
nella buia notte,
solo
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Agnese Giallongo.
Silenziosa sedevo
in riva al mare,
solitaria ne ascoltavo il canto,
spruzzi d'acqua sul viso,
gocce salate sulle labbra.
Dal torpore mi svegliai,
azzurrità nella mia anima,
germoglianti pensieri lunari
su notturni sentieri,
sfavillanti
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Non era un gioco
Ombre la rincorrono
maledettamente veloci,
si copriva tutta
la devastava la paura.
"Spiegami, mamma
la favola dell’orrore"
No, non era un gioco.
Lascivo odor di fiato
come torrente in
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Un alto albero rigoglioso mi sento,
le mie radici come piovre,
a terra s'allargano,
cinguettanti uccelli,
i loro nidi posano sulla mia folta chioma,
che niente può scalfire ormai.
Struggente però
la solitudine m’avvolge
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Arde di sete la gola dei demoni,
soldati senza cuore
senz'anima,
la falce della morte in loro.
Ninnoli piccini
profumati corpicini
rosa e celesti,
tra bianche nuvole
Angioletti, ora.
Argentea notte dolcemente
li culla al pianto di
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D’abbracci frementi
riccioli biondi,
tra nuvole e onde spumose
nei torrenti e declivi,
luccicano gocce di rugiada.
Scintille di sole
volano gioconde su fiori,
di sguardi sapienti
brezza respiro,
dai lillà dondolanti
profumi
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Come una favola,
bimbo mio, eri in me
ti sentivo vibrare
del mio sangue ti nutrivi,
della mia carne.
Musica,
favole sul mio ventre per te,
cantavo e tu calciavi, felice.
Un giorno, il tuo cuore si fermò.
Batteva lentamente il
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Profuma di ricordi
il borgo antico,
emozioni tra canneti
frusciano e,
d’azzurro mi perdo
Onde chiare e calme
un dolce viso riflettono
Fiori tra viuzze strette,
stessa fragranza inalo
di biscotti alla vaniglia
Tra ciottoli
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Distesa nel mio letto,
pensando e ripensando,
ho sciorinato
un parto dalla mia fantasia
cullandomi solitaria
volevo cercare i miei persi sogni
m'avvolgeva l’inquieta vita.
Ti annienterò! O notte,
dove vacilla la mente ambigua
e pensieri
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Vibrante il mio corpo
te cercava
in una notte stellata,
il viso tuo,
le tue sinuose labbra.
Dei passi tuoi
l'eco spiavo,
nei boschi e selciati,
sugli scogli,
dove tempeste
fermano le onde,
oltre l'orizzonte,
al crepuscolo morente
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Dai sensi rapita
in un vortice ovattato
scendeva,
vibranti baci
Noemi, avida
assaporava
nell'estasi magica
di corpo e anima.
Fra le canne
mosse dal vento
di gioia vibrava
d'amore assetata,
giovinezza e sogni
sulla bocca di
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Dalla profondità
dello specchio,
ecco un tunnel
lungo e buio
e segnali accecanti.
Vedo una strada irta
radici aggrovigliate
In un lago d'acqua.
Scorrono languidi
i miei pensieri,
nel percorso mi fermo,
e lì i miei sogni
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Tutto è spento
nell’insonne oblio.
Lame taglienti
i miei pensieri
nel sangue
cristallizzati.
Solo un desiderio
la tua calda mano
ancora nella mia,
un ultimo
forte abbraccio,
inerte
il tuo corpo,
immobile
sul freddo grigio
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Pietre millenarie
ruscelli lavano,
scorre cristallina
l'acqua
fra bisbigli, emozioni.
Purezza inalo,
libera corro
col vento
tra colline in fiore.
Rotola su me
melodioso
il cantico
di uccelli
e ghiacciai.
Mi veste Natura,
di mille
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140 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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