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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’060Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Marinella Fois
Le 272 poesie di Marinella Fois
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Con o senza me
non risuonano le campane
ad annunciare che i prati sono in fiore
e che Dio è nostro Signore.
Sono spuntate spine nel cavo del mio cuore
a frammentare luce di giubilo e spade di stelle
l'abbraccio del deserto sfonda
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Gli ultimi eventi
hanno scombinato le mie aspettative
non sarà una rosa rossa a curare le ferite
inferte a tradimento
sono in un bivio
nell’attesa che i pensieri si connettano
attendo la sentenza.
Scruto il cielo
Indosso una corazza
come
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Pavoneggia il tavolino nella loggia
abbigliato per la colazione
una rosa rossa dichiara ti amo
un bigliettino a cuore conferma.
Sfoglio petali di pensiero
rivedo il film della nostra gioventù
a quando l’amore erano piccoli gesti
fioriti
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Ho smesso di guardare
parlare
ascoltare
eppure penso
se al giorno non susseguisse la notte
il sole esplodesse
e il tempo si fermasse
questo mio tormento avrebbe fine
o morirei mendicante di libertà?
Come una volpe nella sua tana
piango
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Anche oggi indosserò una maschera
nessuno legga il mio tormento
brucia come fiamma all’inferno
e mentre gioco a ridarella
il
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I riporti del tempo
non hanno età:
svolazzava di primavera la veste
accarezzata da venticello tenero
quando al lavatoio passava i panni
ugola d'oro il canto suo
si levava alto
tra le colline sovrastanti
l'eco riportava a valle
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Dormiva l’aurora
sotto la calda coltre
della notte ancora stellata
quando un palpito sfrenato
scosse il mio essere assopito.
Camminavo in un viale alberato
illuminato da lampioni
allineati come sentinelle
mi scortarono verso una panchina
dove
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Non sentirei l’ondata di solitudine
che sulla riva mi ha abbandonata
tal naufraga barca
se fossi qui ti darei il mio cuore
il vento potrebbe avvinghiarci come l’edera
il sole scaldarci con baci di luce
già congiunti all’amore
la notte
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Noi colori liberi d’arcobaleno
noi traccia di verdi foglie
a raccontare di nuova luce
di tenere carezze da donare.
Noi intrecci di sillabe
che danno calore alla vita
al vagabondare nella prateria dell’anima
come rondini giunte da lontano
che si
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Ah, vita mia, quanto mi sei unico!
Se il sole avesse poggiato
il suo cerchio di fuoco su noi
questo vivere non sarebbe neve
nell’inverno che lasciasti in me
quando togliesti l’ancora
dal mio porto certo
per navigare nuovi mari
dimentico della
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Conosco la tavolozza dei colori
non c'è distinzione tra essi
amo troppo la vita.
Oggi l'autunno mi avvolge
con le sue foglie umide
scompone il mio essere in frammenti amorfi
ogni cambio di stagione mi trapassa
attorciglia ogni organo
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Se il tempo non seguisse il passo
convolerei a nozze con la speranza
ché non iberni desideri nascosti
nelle bisacce della mente
inesauribile fucina di pensieri
incastonati in chicchi di grano
derubati alla poesia
che di tanto in tanto
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Non c’è risposta più gioiosa
che rinfranchi il cuore
non c’è dono più bello
che non sia amore
ed io urlo il tuo nome al vento
ma non sento voce
che non sia quella del silenzio.
La nostalgia lacera tessuti
di momenti
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Genuflessa su me stessa
soffoco i pensieri nel fumo di una sigaretta
aspetto che torni sui tuoi passi.
Sull’asfalto levigato dai passanti
impronte indelebili
superbe come auto di lusso
sfilano davanti agli occhi
inebetiti da cotanta alterigia.
Una
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Non è più calmo il mare
in cui ci tuffavamo.
Tra le onde del nostro viverci
meraviglioso amarci
quando le vele gonfie
emergevano dai flutti
seguendo insieme
tu timoniere io comandante
la rotta che avevamo tracciato
nella cartina
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Riversa sul letto a drappo
struggo l'anima
al pianto d’una cetra,
tra le mani frammenti di lettere
inquietano l’addio,
parole scomposte
tappezzano pareti
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Marinella Fois.
Indirizzo personale di Marinella Fois: marinellafois.scrivere.info
Quieta quest’anima
da travolgente onda afflitta
ascolta questo gemito
nel giorno che muore.
Macerie ambulanti
i viali del cuore
fremito di conchiglie
nel silenzio della battigia.
La mente
il pensiero
stille di tempo
perse nelle notti
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Non gioco più, lo so,
l’ingranaggio si è fermato
la donna dei tuoi sogni
non sono più.
Hai carpito ogni pudore
hai scoperto, con sorpresa,
che l’oggetto non è più.
Ed io, superba, d’indifferenza
ricopro il
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Cavalieri scesi dal cielo
squarciano il ventre della terra
senza pietà dilaniano la sua pelle
infrangono cuori spezzati.
Rottami di fango impetuoso
vomitano furore
troneggia un sedizioso tuono.
Lingue di fuoco
illuminano ancora la
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Il canto appena ascoltato
ha deliziato l'udito.
Sulle note delle parole
ho adagiato l'anima
e
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Caro il mio saggio
tu che vivi solo tra la gente
e non sorridi al sole nascente
ti sei mai chiesto perché tramonta la sera
e scende la notte tenebrosa?
Ti sei mai chiesto
perché un fiore spunta dalla terra
fiorisce armoniosamente
e
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Hai rinunciato alle scarpe
ricusato la valigia colma di carezze
camminato scalzo sulle orme altrui.
Ora sotto i piedi nudi
le ferite non sanguinano più il trascorso.
Dio ti fece uomo, ma tu vivevi libero
tal gabbiano senza rotta.
Le
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Sincera nasce la promessa
nella notte dove le cicale tacciono
le parole rimbombano
tra le pareti di una stanza
accovacciata all’ombra del dolore
straziato, composto,
mentre il vento freddo dell’addio
accarezza la chioma
barcolla l’attesa
del
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Stringer vorrei
anche
per un solo attimo
la mano che l’abbraccio
per pudicizia negò.
Nella tua timidezza
la mia fragilità.
E ti rivedo
seduto all’abbandono
tra mura
che ti andavano strette
che volevi respingere
per volare
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Sepolcro e malinconico solfeggio
di anime sparse
che cavalcarono onde di speranza
abbandonando terre natie
e pascoli di fuoco.
Anelito di libertà
s’infranse nello scoglio
di un destino avverso
sprofondando nell'abisso
da cui non ci
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Ricordi quella notte a Patterman
quando i nostri sguardi si riconobbero
e le nostre anime si abbracciarono?
L’altalena del cielo
oscillava al fremito dei palpiti
congiunti all’amore.
Ah la tua chioma bionda!
Fili di seta fra le dita
danzavano
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Quanti amori
a sbocciare nel mio cuore
come rondini spiegano ali in volo
nel giardino di stagioni altalenanti
tra rincorse
e gridolini di gioia
a indicare festosamente la vita
che saltella tra i mandorli in fiore
anche...
quando primavera
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Sei letto della memoria
o mio paesello,
culla dell’onda,
di respiro di mare,
di mirto e lentischio.
Palme d’abbraccio è il benvenuto della madonnina,
che per le vie del borgo vecchio mi conduce,
a respirare l’infanzia andata, che di mosto
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Ho avuto una visione eterea di noi
avvinti da musica travolgente.
Fiumana di fremiti sulla pelle.
Rivolo di brivido accarezza la tela
con figura sensuale.
Una gamba allaccia la mia.
Si sfa sangue cremisi
viaggia sui binari roventi
nel
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272 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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