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Tonia Fracella
Le 388 poesie di Tonia Fracella
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Ti ho guardato svanire in un ricamo,
nitido bagliore di una foglia breve
dischiusa nel cielo di nuvole a valle
mentre tace un respiro sul tuo viso
Sai che il vento non chiede melodie
né un tempo solo ad irretire spore
forse sei tormento
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Dove finisce il vento.
Voce di nuvola
dubbiosa nel cielo
Sei solo carezza
fra l'erba e la terra.
Aria
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Attendevi sempre nella quiete
anche se un vento improvviso
portava nebbia o gocce fitte
a velare pensieri nella valle
Trattenevi le tue linfe acerbe
sulla voce di un respiro lento,
una cantilena già conosciuta
fra le radici antiche e il
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Sentieri sconosciuti di occhi indifesi
che aprono l'eco dei giorni di pioggia
fatti di luce e penombra d'argento
tra colori sospesi in fibra di nuvola
Esile ricamo, trama di un cielo grigio
deserto allo svanito riflesso di terra.
Scure le ombre
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E giocherà ancora il vento
fra i rami e altre mille aurore
germogliate piano sul bagliore
dell'ultima stella della notte
Un cenno lento ad annunciare
quel che sarà un nuovo giorno
a un passo breve dall'orizzonte
fra le distanze di
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Resta il silenzio.
L'impressione di un segno
dopo il rintocco.
E l'ora segue il dunque.
Vorticoso tempo
che tutto avvolge
e
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Di te si abbandona ora il tempo
cielo innocente di ogni mattino,
dischiusa nei fragili petali l'aurora
è solo carezza di candide nuvole
a posarsi dolcemente sul cuore
Aria di maggio sei tepore a valle
che ricorda ancora i mille
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Richiamerai le luci sfumate in un ricamo
trame fragili di un cielo d'oro verso sera,
lievi note soffiate a ritmo breve d'ombra
sul profilo di un fiume ancora chiaroscuro
E custodirai parole in quei pensieri limpidi
di un sogno atteso al passo del
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Hai il percorso mite del vento,
d'aria e tempo
il tuo passo lento
nel cuore di ogni mattino.
Silenziosa sei
sorgente d'aurora,
non conosci l'eco
sul tratto incline d'un orizzonte
né le note che han intonato un canto.
Eppur fra
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Sfumata in trina d'argento
la trama estesa al cielo
di lune e stelle coronata
fra le perle di un riflesso
In mille solitarie note scure
si vestirà il buio della notte
e il ritmo lento di un fiume
richiamerà sentieri a valle
E'
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Non basteranno più soffici nuvole
per raccontare favole nei giorni,
negli angoli dei tanti cieli smarriti
in un respiro denso di memorie
Le stanze del silenzio aspettano
la sola voce dolce che non torna,
uniforme cantilena che non suona
a
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Verrà un canto di stagione
a risvegliar radure e fiumi
abbandonando i giorni andati
di un vento fitto a goccia
Quando il cielo pronuncerà
velluto lieve e screziati sogni
lasciati respirare nel calore
di un'aurora perlata dai
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Quanti sogni
sussurrano a riva,
nello spegnersi del giorno.
Acqua e sale,
corallo di un ricamo
la luce è un inciso breve
che respira nel tramonto.
Troppo stretto nelle trame
per disperdere un pensiero,
fra la sabbia addormentata
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Conoscevi anche il soffio delle ore
disegno ritmato di un tempo
da non sciupare al primo vento,
Amaranto sulle tue trame chiare
Nuvole germogliate con cautela,
sfumature brevi di una stagione
fra tante gocce donate a traccia
per consolare il
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Cosa resta di una goccia.
È il cielo a piangere tenerezze
Molecole di speranza
sulle foglie
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Ho ascoltato il rumore del vento
sussurrare quiete nel velo d'emozione
note dischiuse al ritmo del cuore
che batte gremito d'incanto e calore
Timido respiro che soffia amore
fra le labbra rosse tremanti desiderio
l'attimo che nasce si veste
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Invia un messaggio privato a Tonia Fracella.
Erano gli ultimi cenni di tramonto
a liberare lentamente le colline,
rosso richiamo di un pensiero
prima di notte e delle sue stelle
Deboli bagliori cresciuti piano
attraverso un filo di penombra
fatta per custodire i desideri
e non dimenticare
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È un leggero volo di rondini
l'abbraccio di questo cielo azzurro
mentre le nuvole ancor distratte
esitano tenerezza all'orizzonte
Non sanno che a volte ritornano
anche i giorni d'impetuoso vento
senza preavviso a catturare luce
nella
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Magari l'alba tarderà ad arrivare
ed un sogno respirerà ancora
all'ombra di una luce lieve.
Soffio d'oro fra le esili parole
da non pronunciare invano
La penombra avrà un calore
per scaldare anima e pelle,
l'emozione
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Non smarrirai i giorni
nel soffio di quel vento
troppo fragile il respiro
per spezzare un riflesso
Rinascerai nei colori
delle albe ancora chiare
fatte per ornare i sogni
nelle trame di una valle
Riconoscerai i tratti
in germoglio sulla
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Dove hai abbandonato il respiro
non trova colore l'aurora
e il cielo sospeso
nei tuoi lineamenti.
Breve ti posi,
poi ti dissolvi ancora.
Non attendi fra le gemme,
non sull'erba
che chiede calore.
Non ode
i tuoi passi
ora il
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Un soffio di nebbia gelata
ha frenato i passi del mattino,
non conosce riparo il tormento
disperso nel respiro del mondo
Ho visto la valle perdere colore
celata dietro un velo all'orizzonte
attendendo invano un richiamo
forse un inutile sorriso
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Di silenzio sono le arrese
placida clemenza d'aurora
che ritrova nel bacio del sole
chiarezza di gocce e pace.
Trasparente stilla di sale
dissolta al calore d'un tempo
forse il giorno impreciso
che scorre lento e poi tace.
Non t'appartiene
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Stilla di vago silenzio
nell'angolo del cielo
frammento di un riflesso
sospeso in controluce
Ritornavi qui ogni volta
per annunciare quiete
fra il margine scuro
e quel rintocco breve
Non disegnavi parole
ferma nel tuo cuore
accennato da un
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Ritroverai un riflesso chiaro
lembo fragile del cielo
e l'erba tornerà di nuovo
a crescere su quelle rive
Dove la nebbia ha nascosto
i pochi semi addormentati
anche la terra avrà respiro
con il petalo di un fiore
Non conoscerai
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Li ho visti sbocciare
i fiori di ciliegio
nella terra di sole
erano sogni e carezze
sulle mie gote bambine
Li ho visti crescere
sull'albero dai tanti cerchi
che mai si piegava al vento.
Ho letto mille favole
seduta alle sue radici.
Nel
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Hai custodito le luci
da sciogliere nel vento,
ali fragili d'un respiro
fra le nuvole e il silenzio
Limpido, fragile cuore
sospeso nel tempo,
quasi un vago bagliore
da sfumare a traccia
Quando il sole era timido
esitava all'orizzonte
ma
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Sei ricamo di vita
nella terra dei silenzi,
una culla d'erba
è il tuo nido di speranze
Carezza lenta
a rincuorare il tempo
su quelle attese vuote
lasciate alle pianure
E avrai colore,
radici di germoglio
in un unico respiro
da
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Se ci saranno ancora stelle
a far compagnia alla notte
il cielo saprà riconoscere
i colori lasciati all'orizzonte.
E fra quelle mura antiche
le poche luci ancora accese
saranno quiete, soffio lieve
cullato sulle note del vento.
Non
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Erano i sogni
a invocare il tuo nome
su quelle notti
Su quelle
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388 poesie trovate. In questa pagina dal n° 301 al n° 330.
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