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♦ Marcella Usai | |
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Ottobre 2024 |
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Tonia Fracella
Le 388 poesie di Tonia Fracella
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Il fiume non esita un riflesso
sulla terra e sui suoi colori
come i giorni passati scorre
senza tornare mai alla fonte
Ma non rinnega la certezza
delle ore ormai trascorse
in un riverbero tremato piano
nel pensiero dell'inverno
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Il mare si schiude piano
fra le nuvole e un riflesso
per dipingere una storia
lungo le forme della terra
Nessuno trema invano
sul bagliore dei mattini
dove l'erba attende il vento
come la carezza della luce
Per sfumare una poesia
dei
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Il vento mormorava piano
fra le foglie di smeraldo
le melodie sbocciate
lungo i colori della valle
Per ricordare il ritorno
delle nuvole segrete
nel riflesso del primo sole
di una nuova accesa estate
Niente da lasciare alla pioggia
sulle
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Non hai mai dimenticato le stelle
la leggerezza d'oro che riunisce
ad un passo dalle scure ombre
il ricamo di un tempo indefinito
Che mai allontana i propri sogni
per accarezzare salde certezze
ma affronta la forza di tempeste
fra le nubi
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Ho conosciuto il vento
in un gioco di parole
che naufragano lentamente
lungo il bordo della vita
Le barriere fanno scudo
ma non annullano il rumore
l'eco che risuona sulla luce
Come mare che si insinua
nella sfera di un riflesso
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Lì nel lembo vuoto
ci sono solo le domande
con il labirinto delle incertezze
che tremano di dolore
Senza nascondere
il rosso sulle ferite aperte
mai cicatrizzate al tempo
di un lamento acceso
I giorni scorrono ugualmente
ma
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Ogni notte il cielo scuro
trema le sue figlie stelle
mentre tacita la luna
oscilla la sfera dell'abisso
Perché dell'intenso nero
non vi è solo una cupola
di un infinito orizzonte
ma il passo delle ombre
E nello scorrere
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I girotondi sono arcobaleni
ricamati in un volo di colori
viaggi infiniti che rischiarano
ogni angolo fra cielo e terra
Come spazi di calore a sognare
un mondo vero nel domani
dove l'albero ancora rifiorisce
senza perdere forza
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Erano i giorni della pioggia
ma tu non avevi ancora
abbandonato i primi sogni
quelli veri mai chiusi al buio
di un cassetto troppo stretto
E ogni parola appariva vana
fra le nuvole e la scura terra
che non conosce il germoglio
nella piena
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E poi la luna brillerà ancora
con le stelle ricamate d’oro
ai bordi della notte troppo scura
come promessa dell'incerto
Per tremare favole nel riflesso
su un lieve filo in penombra
dove dondolano le ore perdute
nel rintocco di un
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Quello che credevi fosse vento
era un respiro d'orizzonte
gioco d'aria fatto per sussurrare
un ricamo nelle fragili nubi
Quando il sole sfiorava ancora
il riflesso dei suoi mattini
abbandonando piano le ombre
legate al confine della notte
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Il mare era nero
e tu non sei più tornato
a sciogliermi i capelli
come facevi sempre
quando mi svegliavi
L’onda era troppo forte
e la terra si è stancata
di attendere la sera
con le nostre carezze
ed i colori del giorno
Forse
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Tu non saprai mai
dove si arresta
il gioco del vento
e se dopo il sereno
continui a tremare
Come tragitto acceso
verso l'ombra a valle
senza spegnere il cuore
nel lungo percorso
della scura terra
Perché anche le albe
come le
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Ho visto nuvole bianche
viaggiare oltre il tempo
senza mai abbandonare
le carezze di un dolore
Raccontando ere nuove
nelle sfera di un riflesso
forma dopo forma
per sfiorare ancora il cielo
E non allontanarsi troppo
dalle distanze
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Il mare di quella notte
aveva consumato
ogni fragile silenzio
custodito dal tempo
E le onde tremavano
le lievi ombre scure
fra il riflesso lento
delle prime stelle
Mentre qualche goccia
coltivava un sogno
verso il gesto indefinito
di
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Quanti fiori rinasceranno
all’imbrunire verso sera
quando l'aria addormentata
accoglie l'ultimo silenzio
Per consolare ogni bagliore
lungo il margine del confine
e proteggere il respiro
in ogni angolo della terra
Se il domani sogna
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Tonia Fracella.
E le nuvole fuggono l'aurora
cedendo l'ombra all'orizzonte
nei segni scuri delle forme
date in pegno al nuovo giorno
Lì dove accenna una certezza
per rivendicare poi l'istante
di un tocco troppo fragile
fra il respiro e il vento
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Non ci sono parole nell'aria
che vaga sull'orizzonte
ed ogni movimento è breve
fra l'albero e le sue foglie
Neanche il vento mormora
il gesto freddo lungo il viale
nulla scorre nell'acqua chiara
rimasta lì sola ad aspettare
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Non hai più gocce vuote
da donare a questa nera terra
e nessuna nube scura
per incontrare ancora il giorno
Perché l'estate è una certezza
che riempie l'orizzonte
in un riflesso di ferme foglie
ritornate presto verso valle
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E non potrai cancellare il segno
le lune addormentate al tempo
come stagioni che scorrono
nell'ultimo fragile passaggio
Perché la vita stringe un sogno
volo di farfalle all'universo
posate sul bordo del destino
ad aspettare
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Se la notte avrà le stelle
tu potrai ancora abbracciare
il riflesso dei miei sogni
E trattenere fra le mani
il respiro di ogni silenzioso
tranquillo desiderio
Come se fosse il gesto
a curare ogni spazio vuoto
nel riparo delle
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Ancora un filo di vento
ha varcato il tuo confine
sulle alture dei mattini
dove l'albero del ciliegio
germoglia troppo in fretta
Per questo tempo breve
alle stagioni l'incertezza
e nessuna mite promessa
che resti accesa nei
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Non vi è rumore nell'aria lieve
ed ogni strada lascia spazio
al riflesso delle gocce vuote
abbandonate sul bordo scuro
di un lembo andato oltre tempo
E la distanza fra cielo e terra
conosce solo la chiarezza
di un riverbero forse
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Maggio tremava nella valle
ed il cielo aveva abbandonato
le nuvole scure al lieve vento
per poi far sbocciare il cuore
Come fragili ricami d'aria
nel lembo più segreto della terra
i primi versi di ogni silenzioso
e fragile germoglio
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Avrai molecole di pioggia
fra i rami addormentati
e foglie per costruire
il vortice dei tuoi mattini
Come un riflesso breve
per scioglierne il tempo
nel profano abisso
di un solitario inverno
Perché le ultime stagioni
hanno la
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Domani risplenderai ancora
e fra quelle albe addormentate
potrai abbracciare i sogni
con le stelle a fare da cornice
sul bordo incompiuto della luna
Nessuno potrà sbiadire i passi
segno dopo segno verso il cielo
perché anche le
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Le viole erano germogliate
ed il vento accarezzava
ogni fragile granello scuro
dagli angoli appena dischiusi
Note di un’accesa estate
ormai alle porte del mattino
pronta a ricamare i colori
nella trama del domani
Nulla da rinnegare ai
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Grigio è il colore
che puoi dare
a questo cielo
Quando il vento
soffia ancora
e non arresta
il suo cammino
Respirando
con le nuvole
nelle terre
di confine
Forme nuove tremano
sussurrando il nero
fra la luce
ed il
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Galleggia una nuvola in fondo al cielo
senza proferire parola al suo domani
esile la forma di un nuovo viaggio
lungo il confine del mondo intero
Ed è carezza intrecciata al vento
a ricamare favole senza una meta
data in dono ad ogni
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A questa terra lascio
un volo di farfalle
sul cuore che ricama
desideri aperti all'orizzonte
Fra le mani aperte
trattengo ancora un'emozione
il riverbero inatteso
nello sguardo sempre vivo
Perché la vita
stringe un sogno
di
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388 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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