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♦ Gianpiero De Tomi | |
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massimo turbi
Le 1162 poesie di massimo turbi
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ho preso a calci la notte
ripiegata su se stessa
di quando il dolore
é piu intenso di quanto
il candore della luna
che mi guarda da lassù
e parlai piano piano alle maree stellari
assorte com'erano ad ascoltare
il
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Mi accorsi di te
dall'armonia dei tuoi gesti
su di me
un cucciolo impaurito
con gli occhi sempre bassi
sentendomi perso senza amore
Mi accorsi di te
quando la vita mi sembrava inutile
senza la presenza del brano ardore
come se mi mancasse il
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mi lasciai tracimare dall'onda
degli arcipelaghi in fiore
incurante dell'abisso in cui aleggiavo
prima del tuo arrivo dentro me
osservai le stelle
nelle notti di San lorenzo
una cupa notte tormentata dai sogni
che si rifrassero contro la
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la morte dell'innocenza
si nascose dietro ad una foresta aggrovigliata
di sguardi sfuggenti
dimorando poi accanto alle stille di rugiada
che si baciarono ardentemente
la follia ribelle dell'anima mia
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una fioca luce ombreggiava
negli angoli della bocca
colta a rileggere in soave modo
una lunga lirica marcata
dal sangue della passione
che trasudava fino al cuore
ruggendo con afona voce
e venne il candore delle sfere
lassù nel cielo
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Il nostro amore
è come musica
che si tinge di baci
sdraiati sull 'erba appena tagliata
E ti senti così preso
da voler abbracciare
il fogliame attorno le spighe dorate
o gli alberi appena germogliati
di preziose sinfonie
come se
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racchiusi il soffio del crepuscolo
nelle mani giunte accanto ai vespri
della sera imminente
le ombre della sera presero posto
alla luce schiusa dalle grazie di Dio
tutto intorno v'era un silenzio irreale
i passeri che volavano in cielo
smisero di
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il resto è silenzio
in un ampio fiume
dove i futuri amanti
pargono divisi
le sorti loro
in un sogno di mezza estate
stanotte ho sognato lei
l'allodola fiorita di maggio
nei suoi colori la poesia
sono messaggeri
del divino amor
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sulle sponde del tuo cielo
mi sono seduto ed ho guardato
la costellazione di stelle luminose
rimembrando la dolcezza che scese
su di noi nei giorni di marzo
il rumore dei cento passi
percorse il mio cuore nelle tue vie
immaginando mondi
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E guardai l’ aurora
nella tua carne
ricoperta di baci
le colline affusolate
sono i fianchi armoniosi
e le mani inseguono
le voglie mai dimenticate
Lungo i corsi dei tuoi seni
s’ intreccia con
la lingua dispettosa
capace nel farti provare
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Disegnai le ombre dei pensieri
con la ricchezza della poesia
racchiusa nell'essenza del mio passato
per poterne godere le sensazioni
all'infinito, nelle timide odorose
primavere alle finestre
tu sei dentro di me come
il riflusso
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perplessi siano le orme lasciate
sulla battigia umida dallo scroscio
delle onde che si frastagliavano
sulla pelle ancora bianca
e respiravo il mare teneramente
l'innocenza s'é perduta dentro ai sogni
di quando fanciulli
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nell'aria si respira ancora
le fragranze del poetare con l'amore
lungo le rive nsieme ai petali in fiore
che mutano con il mutare
delle grazie intrecciate alla delicatezza
che non so farne a meno
nell'aria si respira ancora
l 'elisir
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allure poetiche
divampano come fuochi fatui
nel viavai di emozioni
reclamando le labbra bagnate
sulla pelle bianca
scivolate fino al cuore dell'anima
nei trascorsi pensieri
m'immaginai stretto a te
come i fasci di luce
che legano i covoni di
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perfino il silenzio
non mi rivolge più la parola
come se il cielo mi fosse caduto
all'interno della mia stanza
con tutte le stelle annesse
i pensieri randagi
mi inseguivano dentro le ombre
rubando gli arcobaleni
riposti nelle
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Silenziosa sei
tra coperte inondate
di piacevoli baci
al limite del mondo che vorrei.
Abbraccio l'estasi al tramonto
sinossi d'impervie movenze
al capezzale dei mie desideri
avvolgendoti respiro l'aria che ti ha creata.
Donna
amo tutto di
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Indirizzo personale di massimo turbi: massimoturbi.scrivere.info
Ti bacio in un respiro
di silenzi soavi
piccola creatura
addormenta tra le carezze
delle bianche nuvole
Distesa sul mio corpo
dopo una notte
di temporali amorosi
ti guardo di sbircio
sotto le lenzuola
umide di piaceri
mai
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mi accarezzai la pelle bianca
alle prime luci dell'ombra
e percossi il tenero
oblio sofferente
mi guardai allo specchio
con la dolcezza di chi colse
i fiori sbocciati tra i rovi
ebbi compassione di me
riavvolto com'ero tra le coperte
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mi inoltrai nelle brame d'incanto
ove non ebbi timore
di prestare attenzione all'amore
che mi prese come
una burrasca immane
nei giorni di ventuno primavere
quando sbocciavano le viole
ti chiamai amore mille volte ancora
declamando con un
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forse quanto buio ci sia nella luce
che divampa nell'eternità
per un bacio come sia una virgola
nel bozzato foglio bianco?
forse l 'amore non regna più qui
forse l 'amore regna altrove
forse vi si trova in quei piccoli
angoli
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ti dissi sottovoce
-rilucente anima di carezze -
prigioniero son io del tuo cielo
e dei tuoi occhi che mi fecero
perdere la ragione
le mie labbra voleranno in cielo
assieme agli angeli cherubini
che proseranno con il suono
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Sei vento che parla
nelle viscere dei labirinti del fauno
in un cielo senza fiato
sei venuta a me
nei riflessi del tempo
Sei vento che parla
nel sentirti rugiada
nel dimorare sulla pelle
della mia voce
che declama la fortezza
della nostra
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eri cielo
eri mare
eri terra
eri onda
eri universo
eri l'aria
che baciava dolcemente
le creature innamorate
e respiravi le armonie
dettate dalle allegorie del cosmo
in cui volavi insieme
ai gabbiani verso l'orizzonte
liberi di arrabattarsi
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Ogni volta le carezze aumentavano
e le sue grandi mani
raggiungevano i miei piccoli seni
gonfi di vergogna.
Mi invitava a slacciarmi i jeans stretti
aiutandomi anche con le mutandine
umide di quel senso di peccato
che sentivo battere in fondo al
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le ombre si spengono
al calar delle ninfee
che si fanno largo
nello stagno assonato da tempo
e tutto intorno il silenzio spoglia
il nostro amore delicato
Le brume sembianze
di ombre lontane
è solo un caro ricordo
l'acqua cheta respira
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e poi e poi
e poi chiudi la porta
dietro alle follie di noi
racchiusi nei piaceri
di perdersi nel fuoco
che arde senza meta
come un temporale estivo
ti bacio sulla bocca
avida di voglie
e poi le nostre lingue
si inseguono
come un giro di
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respirai attorno
ai tuoi trascorsi
come se non fossi
mai esistita
solo nel tuo letto
mi chiamavi amore
ero solo brava
quando riuscivo
a toglierti quelle stupide voglie
che non amavo neanche
poi mi buttavi via
come se fossi
uno
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l'assenza della luce
trascina il mio pensiero
nei bassifondi dell'intimo
frugando dentro alle miserie
dell'orgoglio nefasto
brividi di luce
s'innalzano a te
madre addolorata
sublime foglia
caduta troppo in fretta
nell'autunno
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mi strugge il pensarti altrove
dove l'orizzonte si veste
di nostalgia
e dove non sento più
il tuo cuore dentro al mio petto
che a poco poco morirà
bevvi il calice del fato
nascosto ai miei curiosi sguardi
ed urlai a gran
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e vedo il mare cristallino
abbracciato alla brezza del maestrale
le chimere nel suo lento andare
si intrecciano al crepuscolo
che avanza come la sposa all'altare
memori di sentirci folli di brama
e vedo due corpi
abbronzati dalla salsedine
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1162 poesie trovate. In questa pagina dal n° 421 al n° 450.
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